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1983.
#ChesterBennington ha 7 anni e vive con suo padre, un poliziotto che lo lascia spesso solo. Chester viene avvicinato da un ragazzino più grande che ha nei suoi confronti delle attenzioni morbose. Quello che all'inizio sembra un gioco, diventa quasi subito una violenza.
#ChesterBennington ha 7 anni e vive con suo padre, un poliziotto che lo lascia spesso solo. Chester viene avvicinato da un ragazzino più grande che ha nei suoi confronti delle attenzioni morbose. Quello che all'inizio sembra un gioco, diventa quasi subito una violenza.
Chester non parla con nessuno. Subisce le violenze sessuali senza farne parola. A 11 anni inizia a fare uso di droghe. LSD, metanfetamine, crack, speedball, tranquillanti e erba per calmarsi. E beve senza sosta. A 16 anni, nel 1992, ha una dipendenza conclamata da alcol e droghe.
Le violenze terminano nel 1989. 6 anni di abusi. Chester dirà "non dicevo nulla, non volevo pensassero che fosse una bugia o fossi gay". Scoprirà poi che il suo aguzzino è vittima di abusi da parte di un uomo. Non denuncerà mai. La mente di Chester sfuma il trauma, lo dissolve.
Il padre di Ludwig van Beethoven è un musicista fallito, un alcolista e l'aguzzino del figlio. Ludwig cresce nella convinzione di essere nato nel 1772. In realtà è di 2 anni più vecchio. L'amorevole papà, nel tentativo di spacciarlo come enfant prodige, occulta la vera età.
Ludwig non ha bisogno di questi mezzi. A 12 anni scrive la prima composizione per piano: nove variazioni in Do minore (inusuale all'epoca) e complicata da suonare. Diventa esperto nell'arte dell'improvvisazione. L'anno precedente ha lasciato la scuola per mantenere la famiglia.
Il padre lo fa esercitare in ogni momento libero in cui Ludwig non sta lavorando per mantenere il suo vizio del bere. Lo picchia per ogni nota sbagliata. In compenso, prende lezioni di piano da un organista di Bonn. Adolescente, inizia a bere anche lui. Nel 1792, il padre muore.
