Ozymandias Profile picture
“Se muore, è biologia, se scoppia, è chimica, se non funziona, è fisica.”

Aug 26, 2019, 13 tweets

Tra il 1944 e il 1956, nel Massachusetts, alcuni bambini con disabilità furono sottoposti ad esperimenti di nutrizione con cibo radioattivo.
Le ricerche furono sponsorizzate dall'AEC (Commissione Energia Atomica) e condotte da ricercatori dell'Università di Harvard e del MIT.

I bambini della Fernald State School di Waltham, furono nutriti con cereali per la colazione della "Quaker Oats" contenenti traccianti radioattivi per testare l'eventuale assorbimento di minerali vegetali e calcio.
Il tutto, ovviamente, senza informare adeguatamente i genitori.

Per quasi dieci anni gli ignari bambini mangiarono cereali mescolati con latte radioattivo ad ogni colazione, che fornivano radiazioni equivalenti ad almeno 50 radiografie del torace.
Questo permise di aiutare i ricercatori a comprendere meglio il processo digestivo umano.

Robert S. Harris, biochimico del Massachusetts Institute of Technology, rassicurò il sovrintendente della Fernald con una lettera ad inizio sperimentazione sulla quantità di sostanze radioattive previste per la ricerca.
Alcune forme di consenso non menziona nemmeno le radiazioni.

Ma in realtà alcuni rapporti inediti rivelano cifre totalmente diverse: i bambini furono in realtà esposti dai 544 ai 1.024 millirem di radiazioni per sette pasti.
Basti pensare che un uomo medio, a confronto, riceve circa 300 millirem di radiazioni da fonti naturali ogni anno.

Ciò che avvenne alla Fernald School rappresenta certamente una delle vergogne della medicina moderna. Anche se, paradossalmente, alcuni difendono l'operato degli esperimenti condotti sul calcio radioattivo, come ad esempio Constantine J. Maletskos, ex ricercatore del MIT.

La vicenda però venne alla luce solo nel 1993, grazie al giornalista del Boston Globe, Scott Allen che scoprì alcuni documenti che mostravano gli esperimenti condotti al Fernald Center, pubblicando il 26 dicembre dello stesso anno l'articolo chiamato "Radiation Used on Retarded".

L'articolo di Scott Allen riaccese un dibattito nazionale sull'etica della ricerca medica in America, inoltre, il governo federale, decise di avviare un'indagine sulla situazione emersa.
Ma dove c'è critica esiste anche purtroppo la difesa estenuante di chi non conosce vergogna.

Gina Kolata, del New York Times, adottò un taglio decisamente più solidale con i ricercatori e gli esperimenti condotti, citando anche lo scandalo di Willowbrook, a cui però attribuisce i meriti per lo sviluppo del vaccino contro l'epetite e il morbillo.
nytimes.com/1994/01/01/us/…

Per difendere il "buon operato" condotto alla Fernald School, venne citato persino il Dr. Victor Bond, fisico e medico del Brookhaven National Laboratory, che difese gli esperimenti sostenendo l'ovvietà nell'utilizzo di marcatori radioattivi nel bambini per studiarne gli effetti.

Come oggi per i vaccini, l'omeopatia, il 5G, il glifosato, gli OMG e altre questioni su cui verte un dibattito scientifico, anche per il caso della Fernald State School molti scienziati difesero la condotta dei dottori impegnati in esperimenti su persone incapaci di rifiutare.

Sempre dall'articolo di Kolata, nel citare il Dr. Bond, si afferma che lo studio ha offerto una serie di "informazioni utili".
Ribadendo che:
"È utile sapere quale dose di radiazioni sterilizzano; è utile sapere quali dosi differenti di radiazioni sopportano gli esseri umani."

Rimane però la consapevolezza, oltre ogni difesa adducibile, di essere di fronte ad un ignobile retaggio dell'era atomica vissuta nel Massachuset, in piena guerra fredda.
Oltretutto gli stessi sostenitori, oggi quasi sicuramente, non consentirebbero gli stessi esperimententi.

Share this Scrolly Tale with your friends.

A Scrolly Tale is a new way to read Twitter threads with a more visually immersive experience.
Discover more beautiful Scrolly Tales like this.

Keep scrolling