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Antifascista e antirazzista. Pro Ambiente, pro Europa, pro Umanità intera. Natura dipendente.

Apr 10, 2021, 10 tweets

Bassano del Grappa.
Guardate che bella e ridente cittadina è oggi, che bel viale hanno i nostri figli e nipoti.
Noi l’abbiamo visto l’ultima volta nel Settembre del ‘44, ci hanno fatto “sfilare” lì per 22 ore di fila.
Ma non è stato un bello spettacolo, proprio no.

Eppure anche i maestri furono “invitati” a portare le classi a vederci, gli alunni dovevano imparare.
Ma facciamo un passo indietro.
Il massiccio del Grappa è tristemente noto per i fatti della Iª Guerra mondiale: un eccidio in una logorante guerra di trincee, cecchini e mortai.

Il Monte Grappa è in una posizione strategica, dalla cima si controllano le vie d’accesso dall’Austria e Germania verso Vicenza e Padova, verso la pianura.
Le vie attraverso le quali i tedeschi passavano con truppe fresche, armi e rifornimenti.

In quel Settembre del ‘44 eravamo circa in 1.200 partigiani sparsi lungo le pendici del Grappa: sbandati dopo l’armistizio, renitenti alla leva della RSI, studenti, operai e contadini oppressi dal fascismo.
Tantissimi giovani.

Le nostre erano azioni di disturbo ai convogli militari: eravamo in tanti ma pochissimo armati, senza un unico comando, senza un coordinamento fra noi.
Però davamo fastidio ai tedeschi, così tanto che il 21 Settembre del ‘44 partì l’operazione Piave.

Il Piave lambisce sulla destra le pendici del Massiccio del Grappa.
Fatto sta che interi battaglioni tedeschi e migliaia di camice nere, provenienti dalle città della pianura, accerchiarono completamente il Monte Grappa.
142 Km. di strade.
E risalirono verso noi.

Fu un rastrellamento molto rapido, non eravamo in grado di resistere a tale dispiegamento di forze. Fummo annientati completamente.
I più fortunati di noi caddero in combattimento, circa 70 dicono, ma furono senz’altro di più.
E i meno fortunati?

Quelli che furono catturati furono poi torturati, e dopo un processo sommario fucilati per diserzione o per tradimento. In molti furono deportati.
Noi invece fummo i più sfortunati, quelli “messi in bella vista” per i civili e i ragazzi.

Solo a Bassano ci hanno impiccati in 31, e lasciati lì per 22 ore. Dovevamo far vedere agli italiani cosa succede a chi si ribellava ai nazisti e fascisti.
Ma in tutti i paesi attorno al Grappa impiccarono e appesero qualcuno di noi.
Sempre a scopo educativo si intende.

Sono talmente tanti gli episodi del genere accaduti dal ‘43 in poi che è impossibile conoscerli tutti.
Ogni giorno se ne scopre di nuovi, di una brutalità tale che va oltre una qualsiasi idea di guerra.
Eccidi, stermini, vendette senza senso.
Il trionfo del male.
L’inferno.

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