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May 10, 2021, 13 tweets

1/ Oggi condivido alcune chiacchiere in libertà che collegano, in un percorso assolutamente arbitrario, personale e di suggestione, due luoghi, cui sono molto legato, con il percorso umano di due giganti della storia della fisica: Emilio Segrè ed Enrico Fermi.👇👇👇

2/ Iniziamo dai miei luoghi: Carrara in Lunigiana e Tivoli nei dintorni di Roma. Posti apparentemente diversi ma connessi, in questa storia, da aspetti concreti e pure suggestioni (un dettaglio personale: mio padre era nato a Tivoli e mia madre a Carrara).

3/ Tivoli è famosa per la sua villa rinascimentali (Villa d’Este, prototipo di ogni moderno Luna Park) e Villa Adriana, una vera città personale di uno dei più colti e potenti imperatori romani. Ma c’è un legame nascosto tra le due città poco conosciuto l’attività estrattiva.

4/ Carrara infatti è la capitale mondiale del marmo. Le sue cave sono note sin da epoca romana e i marmi di Carrara si trovano ovunque nel mondo. L’obelisco del foro italico è il più grande monolite mai estratto dalle cave e per questo fu voluto da Mussolini per il Foro Italico.

5/ Il trasporto verso il porto richiese centinaia di uomini che effettuarono la cosiddetta “lizzatura” (la tecnica del tempo) che consisteva nel far scorrere il blocco a valle su dei tronchi di legno, rilasciando lentamente delle funi fissate a monte attorno a enormi perni.

6/ A Tivoli l’attività estrattiva era diversa. Al posto del metamorfico marmo viene estratto il travertino che è una pietra sedimentaria. Le cave sembrano grandi “vasche” aperte in pianura nella zona di Tivoli Terme da cui la pietra viene affettata ed estratta con delle gru.

7/ Negli anni 50 l’industria del marmo a Carrara ebbe un periodo di crisi e molti cavatori carrarini vennero a Tivoli per lavorare all’estrazione del più economico travertino. Oltre alle cave, a Tivoli esisteva anche un’altra attività che entrerà in questa storia: le cartiere.

8/ Come racconta @trescogli mentre Fermi faceva escursioni sulle cave di marmo delle Apuane, a Tivoli Emilio Segrè, figlio di industriali delle cartiere, studiava ingegneria ma presto passò a fisica per seguire la sua vocazione di scienziato.

9/ Dopo le leggi razziali del 1938, Segrè emigrò negli USA insieme a Fermi. Molti fisici furono colpiti dal Manifesto per la Difesa della Razza: Nella Mortara, Franco Rasetti e Bruno Touschek: il fisico che poi realizzò il prototipo di tutti i collider: AdA all’INFN di Frascati.

10/ A Tivoli un busto ricorda Emilio Segrè, creatore del primo elemento artificiale (il tecnezio) e premio Nobel per la scoperta dell’antiprotone. Nel 2004, ebbi il piacere di essere nella delegazione che incontrò la sorella e i nipoti di Segrè per l’inaugurazione del busto.

11/ Il tecnezio-99 è radioattivo e viene usato per le scintigrafie. Ha il vantaggio, rispetto allo iodio-123 (pure radioattivo) di decadere più rapidamente minimizzando la dose ricevuta dal paziente (viene escreto in circa 24h invece delle 48h dello iodio-123).

12/ Segrè fu tra gli iniziatori della medicina nucleare. Dal 1936 al ‘38 insegnò all'Università di Palermo, anno in cui poi lasciò l'Italia. Fu a Los Alamos dove partecipò, tra il 1943 e il '46 alle ricerche che portarono alla realizzazione delle prime armi nucleari statunitensi.

13/ Nel 1955 riuscì a produrre e identificare l'anti-protone; la scoperta gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1959. Rientrato in Italia nel 1974, gli fu assegnata la cattedra di fisica nucleare nell'università di Roma. Segrè è sepolto nel cimitero di Tivoli.

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