Per la rubrica
#IlTweetPiùIdiotaDelGiorno
la palma va al noto odiatore social e al suo fiasco di vino, che sempre l'ispira.
Il nostro valente economista, infatti, è convinto che le auto elettriche non abbiano parti di ricambio, non abbiano, che so,
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fari, volante, climatizzatore, sistema frenante, portabagagli, paraurti, cofano e portiere, etc.
Nuovi modelli di auto prevedono nuovi ricambi e nuovi accessori.
Domani, come ieri.
Provate a guardare se i fari d'un auto di oggi sono identici a quelli dello stesso modello
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(come nome) di quella di qualche anno prima.
I produttori di auto e, di conseguenza, terzisti, ricambisti e accessoristi, continuano a rinnovare la produzione di anno in anno.
Persino #Biden riesce a dire una cosa di banale buonsenso: ormai la mandria si è avviata in
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questa direzione e non la si potrà più fermare.
D'altronde sono 100 anni che l'auto elettrica cerca sfondare.
Il motore elettrico è notoriamente più efficiente, economico, sicuro, silenzioso e meno soggetto a guasti di quello a scoppio.
Non a caso treni e filobus elettrici
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esistono da sempre.
Il problema è sempre stato il "trasporto" dell'energia.
Ora che le batterie si avvicinano alla capacità richiesta non c'è più ragione per fermare questa svolta.
Salvo, ovviamente, essere prezzolati dalle "sette sorelle".
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