People Profile picture
Le persone sono storie, idee, immaginazione. Casa editrice e agenzia di comunicazione.

Feb 11, 2022, 10 tweets

Dimenticata dalla storia. Dimenticata da tutti. Eppure non me lo meritavo. Dovrei essere ricordata anche solo per essere stata la prima donna a insegnare Chimica all’Università delle Hawaii. Ma è andata diversamente. @JohannesBuckler #11febbraio #WomeninScienceDay

Mi chiamo Alice Ball, nata nel 1892 a Seattle. Il nonno era un grande fotografo che usava la tecnica della dagherrotipia, il primo procedimento fotografico per lo sviluppo delle immagini. Probabilmente fu proprio osservando lui e i suoi intrugli che mi innamorai della chimica.

All’Università di Washington mi laureai in Chimica farmaceutica e poi in Farmacia. Fu allora che cominciai a ricevere offerte per alcune borse di studio. Del resto, con due lauree in tasca a ventidue anni era il minimo. Tra Berkeley e le Hawaii scelsi quest’ultima.

Era il 1915 quando mi contattò il dottor Harry Hollmann. Era impegnato a curare pazienti affetti dalla malattia di Hansen. Pazienti confinati sull’isola di Molokai, da qualcuno detta “Terra della morte vivente”. La malattia di Hansen non è altro che la lebbra. Incurabile.

Gli antibiotici erano di là da venire, e c’era un solo modo per lenire quelle sofferenze: l’olio di Chaulmoogra. Ma come utilizzarlo? Impossibile applicarlo direttamente sulle piaghe, ancora peggio iniettarlo: troppo viscoso. Impossibile da ingerire.

Occorreva estrarne il principio attivo. E io avevo fatto una tesi sui principi attivi di un’altra pianta. Perciò il dottor Hollmann mi aveva chiesto aiuto. E mi misi subito al lavoro. Di notte, perché di giorno dovevo insegnare.

In meno di un anno riuscii a creare una soluzione di composti attivi dell’olio di Chaulmoogra. Iniettabile e senza grandi effetti collaterali. Fu una grande soddisfazione vedere i primi risultati sui malati. Ma non feci in tempo a pubblicarli, perché mi ammalai.

Tornai a Seattle, per morire il 31 dicembre 1916, all’età di ventiquattro anni. «Avvelenamento da cloro» scrissero. Forse pensando alla mancanza di ventilatori nei laboratori. Sul certificato di morte, tuttavia, è riportato: «Causa della morte: tubercolosi». Ma non è importante.

È importante è quello che accadde dopo. Quello che fece quel simpaticone di Arthur Dean, chimico e presidente dell’Università delle Hawaii. Fu lui a pubblicare i miei risultati, senza nemmeno menzionarmi. Per questo, al mio metodo fu dato il suo nome: metodo Dean. Carino, vero?

Alice Ball, una tra le tante ricercatrici dimenticate dalla storia. Un’altra donna. L’ennesima. La sua storia è raccontata da @JohannesBuckler nel suo secondo libro, "Non esistono piccole donne". Nel #WomeninScienceDay, puoi acquistarlo sul nostro sito. bit.ly/johannesbuckle…

Share this Scrolly Tale with your friends.

A Scrolly Tale is a new way to read Twitter threads with a more visually immersive experience.
Discover more beautiful Scrolly Tales like this.

Keep scrolling