Leonardo Bianchi Profile picture
Giornalista e autore. Ultimo libro: LE PRIME GOCCE DELLE TEMPESTA. Curo anche una newsletter sulle teorie del complotto (https://t.co/oPQHaOyt0T).

May 17, 2022, 14 tweets

Qualche giorno fa il ministero della difesa russo ha pubblicato un contorto grafico sui famigerati “biolaboratori ucraini”. Dentro c’è di tutto, da Biden fino alla Pfizer, passando per Soros.

Ma come siamo arrivati fin qui? E perché questa teoria ha fatto così presa? Un 🧵

Anzitutto, la teoria non è nata in Russia ma negli Stati Uniti – e più precisamente su Gab, una specie di Twitter dell’estrema destra Usa.

Il 14 febbraio un utente posta una mappa dei “biolaboratori” in Ucraina, ma il post non se lo fila nessuno.

Il giorno dell’invasione, l’utente @WarClandestine (poi sospeso) ripubblica la mappa su Twitter e dice che Putin sta colpendo proprio quelle strutture segrete.

Dopo qualche ora i suoi tweet sono ripresi da InfoWars, e da lì in poi l'hashtag #USBioLabs dilaga anche su TikTok.

Dietro quell’account c’è Jacob Creech – manager di un enoteca a Washington D. C., veterano della Guardia Nazionale e seguace di QAnon.

Il 26 febbraio del 2022 Creech rivendica esplicitamente la paternità della teoria nello show “RedPill78”, gestito da un altro qanonista.

Naturalmente, ma non serve nemmeno dirlo, nei laboratori non si producono armi biologiche.

Oltre che i diretti interessanti lo dicono l’Onu e un gruppo di biologi russi, che parlano di prove false e ridicole.

theintercept.com/2022/03/17/rus…

Nonostante ciò, annota un articolo della @ADL, per i qanonisti la teoria diventa la spiegazione principale dell’invasione.

Non solo la “giustifica”, infatti, ma conferma un'altra teoria: quella del Covid-19 come arma biologica creata dagli USA.

Tra febbraio e marzo c’è un vertiginoso salto di qualità, e dagli Stati Uniti la teoria viene adottata dalla propaganda russa.

Di fatto, la fantomatica esistenza di questi “biolaboratori” diventa la giustificazione della guerra, che a quel punto diventa “difensiva”.

Nella foga si raggiungono notevoli picchi di assurdità.

Il 10 marzo Igor Konashenkov (portavoce del ministero della difesa russo), dice addirittura che l’Ucraina e gli Usa vogliono usare pipistrelli, insetti e uccelli migratori per “spargere agenti patogeni in Russia”.

A un certo punto la propaganda russa viene ripresa acriticamente dai media statali cinesi, che rilanciano a loro volta la teoria.

Lo fa anche il portavoce del ministero degli esteri Zhao Lijian, che nel 2021 aveva accusato gli Usa di aver creato il Covid-19.

E non è finita qui: dopo i passaggi in Russia e in Cina, la teoria ritorna in pompa magna negli Stati Uniti.

Tucker Carlson ne parla ripetutamente nella sua trasmissione su Fox News, dandola ovviamente per buona per attaccare l’amministrazione Biden.

nytimes.com/2022/04/15/tec…

Gli spezzoni di Carlson sono trasmessi con grande enfasi dai media russi, che li presentano come ulteriore prova dell’esistenza dei “biolaboratori”.

La teoria rimbalza dunque su tre continenti diversi, e a ogni passaggio diventa sempre più mainstream.

motherjones.com/politics/2022/…

Ora, non è certo la prima volta che la propaganda russa parla di presunte armi biologiche statunitensi.

Anzi: tra il 1949 e il 1988 ci sono state almeno dieci grosse operazioni di disinformazione sul tema – la più nota delle quali è “l’operazione Denver” del Kgb sull’HIV.

La grande differenza rispetto al periodo sovietico è che la teoria sui “biolaboratori” non è promossa dai servizi, ma direttamente dai vertici del governo e delle forze armate.

La cosa più significativa è che lo fanno attingendo dal repertorio del complottismo occidentale.

Per approfondire di più la nascita e la diffusione della teoria sui "biolaboratori" - che senza dubbio è una delle più note sull'invasione - c'è questo lungo articolo che ho scritto per @FactaNews 👇

facta.news/storie/2022/05…

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