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Sep 19, 2022, 15 tweets

Purtroppo ancora oggi si scrivono grosse inesattezze sul famoso patto #MolotovRibbentrop del 23/8/1939, patto di non aggressione, NON di alleanza, e non si capisce per quali motivi in quanto la storiografia ha fatto da tempo chiarezza sull'evento.

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Ma come nacque il patto?
Fin dall'ultimatum di Hitler alla Cecoslovacchia nel marzo 1938, al quale si aggiunge la Polonia rivendicando la regione dello Zaolzie, Stalin si è reso disponibile, in base all'alleanza che aveva con la Francia, a dichiarare guerra alla Germania.
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La Francia, seguendo la politica di "appeasement" del Regno Unito, preferisce giungere invece ad un accordo con Hitler, tramite Mussolini, abbandonando la Cecoslovacchia al suo destino, nonostante fosse sua alleata fin dal primo dopoguerra.
È l'accordo di Monaco del 30/9/38.
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Stalin, scavalcato dall'accordo, inizia a dubitare delle intenzioni degli anglofrancesi.
Teme che alla fine si accordino con la Germania in funzione antisovietica.
Nei mesi successivi Molotov tenta comunque di costruire un unico fronte antitedesco, ma senza alcun successo.
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C'è come grosso ostacolo il netto rifiuto da parte di Romania e Polonia, i due paesi più minacciati dalla Germania in quel momento, di far passare nei loro territori truppe sovietiche in funzione antitedesca.
Il 10 agosto 1939 una delegazione anglofrancese arriva a Mosca.
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È l'ennesimo fallimento.
I delegati anglofrancesi dicono di non avere istruzioni dai loro governi per dare assicurazioni specifiche a Stalin, i cui sospetti si acuiscono.
Pochi giorni dopo dà incarico a Molotov di sondare i tedeschi per chiedere un patto di non aggressione.
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Stalin sa benissimo, fin dall'ascesa al potere di Hitler, che il dittatore nazista avrebbe prima o poi messo in pratica quanto da lui scritto nel Mein Kampf riguardo la colonizzazione tedesca dell'URSS e dell'est Europa.
Ma vuole guadagnare spazio e tempo.
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Il testo del patto di non aggressione è simile agli altri patti simili firmati dall'URSS fin dagli anni '20, ma ha una differenza importante: non impegna le parti a difendersi a vicenda in caso di aggressione di un terzo.
È solo un patto di neutralità reciproca.
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Ci sono protocolli segreti, su cui spesso si dicono le inesattezze più grosse: il primo attribuisce la Finlandia e le repubbliche baltiche, tranne la Lituania, alla sfera di influenza di Mosca. Il secondo divide la Polonia fra la sfera di influenza tedesca e sovietica.
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Quella sovietica comprende i territori, già appartenenti alla Bielorussia ed all'Ucraina, attribuiti alla Polonia con la Pace di Riga seguita alla vittoriosa guerra del 1920 contro la Russia bolscevica (che è allora l'aggredito per gli appassionati del genere).
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C'è anche un riferimento ad uno stato indipendente polacco, di cui si rimandano esistenza e confini a successivi accordi fra le parti, riprova che il destino della Polonia in quel momento era tutt'altro che deciso, se non per noi posteri col senno del poi.
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Nessuno in realtà si aspetta allora un collasso della Polonia in pochi giorni, tanto meno Stalin che, sollecitato dai tedeschi ad intervenire il 5 settembre, risponde solo il 9 fissando appunto il 17 come data perché i reparti militari non sono assolutamente preparati.
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Paradossalmente il patto e l'occupazione sono più difficili da far accettare ai simpatizzanti comunisti nel mondo che agli anglofrancesi, che interpretano la mossa sovietica come una cinica ma logica operazione difensiva contro la minaccia tedesca e non dichiarano guerra.
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"Avremmo preferito che l'esercito russo fosse sulla sua linea attuale come amico e alleato della Polonia invece che come invasore. Ma che si trovi su questa linea è chiaramente necessario per la sicurezza della Russia contro la minaccia nazista."(Churchill alla BBC 1/10/39)
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Per maggiori approfondimenti consigliamo questo libro, ricco di fonti e documenti di prima mano, di uno dei maggiori esperti di storia diplomatica dell'URSS.
Geoffrey Roberts
Stalin’s Wars
from World War to Cold War, 1939–1953
@yalepress, 2006
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