#19novembre, riprendiamo da dove ci eravamo lasciati: le #crociere.
Molte cose si potrebbero raccontare su questo fenomeno #commerciale in continua espansione, sempre più grande e devastante, esattamente come le #navi che utilizza.
Ma partiamo dall'inizio.
[Prima puntata].
Chi ha più di quarant'anni ricorderà (forse anche con un po' di nostalgia) questa sigla qua sotto.🎼
Un Little Tony romantico che cantava tutto ispirato🎤
"Mare profumo di #mare
con l’#amore io voglio giocaaare...".🎹
La serie #Loveboat, avete presente?
Correva il giugno 1980 e #Canale5 (chi altri?) portava in Italia la serie iniziata tre anni prima negli States (e dove, sennò?).
Tanti sorrisi plastificati per lanciare in tutto il mondo un modello di #business turistico di massa insensato e nocivo, il c.d. "crocierismo".
Direte: che esagerato, un telefilm per promuovere le #crociere?
Beh, allora imperava la TV, ma ricordiamoci che quando era il cinema a decidere dei consumi, immagini come questa ("Accadde una notte", 1934) fecero crollare del 75% le vendite di canottiere.
E' il #marketing, baby.
E perché serviva lanciare la moda massiva delle #crociere?
Il fatto è che mettere in cantiere un colosso di trecento metri e 200.000 #tonnellate è un investimento serio, serve essere sicuri del ritorno.
Dunque serve produrre i #consumatori, insieme a #boccaporti e #fumaioli.
Bisogna cioè creare la #domanda, soprattutto se il #business prefigura #profitti molto interessanti.
Vi ricordate la faccenda dell'#olio #combustibile, vero?
Lo scarto #densissimo di raffineria che può essere smaltito vendendolo alle Compagnie e facendolo bruciare dalle navi...
Dunque, il #crocerismo.
Così lo descriveva D.F. Wallace: "un #prodotto basato su una miscela di relax ed eccitazione, di appagamento senza stress e #turismo frenetico, fusione particolare di #servilismo e #condiscendenza propagandata in tutte le forme del verbo #viziare".
"Lasciatevi viziare - dicono le brochure delle megacompagnie - come non vi hanno mai viziati prima. Venite a viziarvi nelle nostre jacuzzi e saune. Fatevi viziare dai caldi venti delle Bahamas".
E quindi #piscine, vari cinema e teatri, #ristoranti, palestre, #discoteche, #casinò.
Il #target ideale del #crocierismo sono signori non giovanissimi, incapaci di distaccarsi dalle loro #comodità o che al contrario possono finalmente accedervi.
Talvolta restandoci secchi, fra l'altro: non a caso a bordo esistono apposite celle frigorifere per le salme (giuro).
E se uno è disposto a rischiare la vita per dieci giorni di Eden, cosa gli può importare dei #fumi tossici che sparge per il mondo intero, suoi polmoni compresi?
Perché ciò che si diffonde alle popolazioni della costa e si respira a bordo è abbastanza chiaro a tutti, ormai...
Ma non precorriamo i tempi, per oggi sul #crocierismo basta quasi così.
Anzi, due cose ancora.
La prima è che in #Italia, si sa, siamo fedeli seguaci delle peggiori marketing strategy #americane.
Ecco quindi che, a distanza di quarant'anni, anche noi vogliamo emulare #Love Boat:
La seconda cosa risponde alla domanda "sì, vabbè, ma che fine ha fatto la prima nave della fortunata serie televisiva, marchetta primigenia del #crocierismo mondiale?
Ebbene, ecco qua il suo degno epilogo:
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