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Dec 16, 2022, 11 tweets

#ProgRock #ItalianRock #TheTrip by @LorenzoManfro. Nel 1971 i Trip pubblicano per la RCA il loro secondo lp Caronte. Con Caronte la band si inoltra nei sentieri del progressive rock e si ritiene che il disco (con copertina bellissima) sia il manifesto del progressive italian0

La band è composta da Billy Gray alla chitarra, Arvid Andersen al basso e voce, Pino Sinnone alla batteria e alle tastiere e alla voce quello che era l'anima ed il cuore del gruppo, Joe Vescovi, scomparso nel 2014 (anche Gray e Andersen sono mancati) cui dedichiamo alcune righe

Dopo avere suonato all'estero Vescovi (innamorato di Keith Emerson) lavora prima con la band di Toto Cotugno (si lui..) poi entra nei Trip dopo l'uscita di Ritchie Blackmore che lo avrebbe voluto nei Rainbow. Dopo i Trip suona con gli Acqua Fragile con i Dik Dik e con Tozzi

Il disco è un concept incentrato sulla figura di Caronte che però si erge a metafora per un j'accuse nei confronti di una società giudicata ipocrita ed incapace di dare voce al pensiero diverso

Apre il lp un pezzo strumentale Caronte I capace di chiarire subito la direzione musicale presa dal gruppo. Chitarre e tastiere in primo piano tra cambi di ritmica e di atmosfera testimoni di ottima tecnica musicale è una grande introduzione per il disco

Two brothers prende le mosse da un giretto di basso sinuoso. Cambi ritmo e di atmosfera e poi un bel cantato decisamente rock (compresi cori alla New Trolls) su una ritmica ficcante. Un gran bel pezzo che suona fresco e vivo anche oggi. Finale bellissimo quasi psichedelico

Segue il primo degli omaggi contenuti nel disco, Little Janie  dedicata a Janis Joplin. E' un pezzo a mio gusto bello delicato che rimanda ai Beatles più maturi. Un cedimento pop ? Per me Little Janie non stona anzi, dopo due pezzi a tratti ombrosi sa regalare un raggio di sole

L'altro omaggio è in L'ultima ora e Ode a Jimi Hendrix. Il brano ha una prima parte a tratti adagiata su un basso ipnotico con un bel cantato sostenuto dalle tastiere di Vescovi. Plumbeo il finale con una chitarra lancinante (e bellissima) su una basa ritmica quasi funerea.

Infine Caronte II che riprende i temi di Caronte I ed in certo modo lega il disco con un finale pazzesco. A mio gusto un grande disco di musica progressive a tratti hard rock. Un disco che pur con i chiari richiami al prog inglese, suona originale e personale

Secondo Truemetal (condivido il giudizio) “Caronte è un grande album, il migliore della discografia del gruppo capitanato da Joe Vescovi e, sicuramente, migliore di tanti altre produzioni di colleghi musicisti più blasonati.

“Non ha avuto la fortuna che meritava probabilmente perché generato in un’epoca in cui il mercato era inflazionato da gruppi similari ed era necessaria una promozione estrema per riuscire a distinguersi dalla massa”. Un disco imperdibile anche oggi

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