Il 13 gennaio 1915 un violento #terremoto di magnitudo stimata 7.0 colpì il Centro Italia, più precisamente la Piana del Fucino, nell'area sud-occidentale dell'Abruzzo. La scossa provocò la morte dell'80% della popolazione di Avezzano, una delle località più famose della piana 🧵
Il terremoto provocò estesi ed importanti danni che interessarono ben sei regioni diverse del nostro paese: Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Marche ed Umbria. Stiamo parlando di un evento sismico che ha causato gravissimi danni in un'area di ben 380 km².
Tra le tante città gravemente colpite, le più conosciute sono sicuramente quelle di Avezzano, Gioia dei Marsi, Ortucchio e Pescina, tutte località quasi completamente rase al suolo. Pensate che ad Avezzano rimase in piedi un solo edificio costruito cinque anni prima.
Sotto le macerie persero la vita 30.519 persone, 10.000 delle quali soltanto nella città di Avezzano, una località che perse oltre l'80% della propria popolazione. Praticamente un'intera generazione della città venne spazzata via nel giro di pochissimi minuti.
Il terremoto del 13 gennaio è considerato come il più forte avvenuto in Centro Italia in epoca storica. Il grandissimo numero delle vittime registrato dopo l'evento è da attribuire sia a questo che ad un'edilizia molto scadente.
La maggior parte degli edifici crollati erano affetti da gravi difetti strutturali come un'eccessiva altezza o un tetto troppo pesante. In più si tratta di edifici che erano stati costruiti con l'utilizzo di sabbie di cattiva qualità, poca calce e pietre pesanti.
In aggiunta, la Piana del Fucino in antichità ospitava un grande lago che era stato bonificato nei secoli precedenti. Ciò vuol dire che molte delle città della piana erano state costruite su dei terreni che tendono ad amplificare le onde sismiche e i relativi danni.
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