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Jan 17, 2023, 13 tweets

#Newprogressive @ophet by @boomerhill1968 e @FabioLisci
facciamo un salto in avanti nel nostro racconto del new progressive e ci trasferiamo in Scandinavia dove a partire dagli anni novanta si assiste ad fioritura di band progressive, gruppi che declinano il prog. con tratti e

sound originali e caratteristici. Non si fa riferimento soltanto agli svedesi Flowers Kings di Roine Solt, ma anche agli Änglagård agli Anekdoten ai Landberk ai Sinkadus per citarne solo alcuni, tutti gruppi capaci di dare una propria personale impronta al prog. in alcuni casi

persino contaminandolo con musica folk (White Willow). Un posto a sé occupano gli Opeth, band svedese attiva sin dal 1990. Perchè gli Opeth (e lo dimostra il primo disco che viene poi presentato da Fabio Lisci) fanno soltanto in parte progressive che alternano con naturalezza con

il death metal. E' una band capace di alternare pezzi tiratissimi di death metal scandinavo con pezzi eleganti a tratti progressive, spesso costruiti su basi di mellotron o di hammond, con voci e chitarre pulite ciò che è reso possibile anche dalla voce versatile del leader

della band il polistrumentista Mikael Åkerfeldt (che si unisce al gruppo sedicenne suonando il basso). Orchid il disco di esordio esce in Europa nel 1995 ed è costruito su brani quasi tutti lunghi (sui dieci minuti) in cui le parti metal piuttosto tirate ogni tanto trovano pace

in sezioni musicali al limite dell'acustico. La produzione (non eccellente) peraltro esalta toni piuttosto ruvidi. Ma ora del disco ci parla Fabio.

Con Orchid nel 1995, inizia l’avventura di una band, che si muove tra le viscere e le radici di un death black metal solido ed antico, impreziosito da una ritmica capricciosa dalle sonorità più morbide. Le canzoni di Orchid sono una vera esperienza spirituale. L'album è composto

da 7 brani, di cui 5 cantati e 2 strumentali. Pur essendo il loro primo lavoro, in esso già si riconosce quello che verrà definito come "Opeth sound", ossia la combinazione di elementi tipici del Black Death Metal, con elementi più Progressive, come ad esempio l'uso della voce

pulita e delle chitarre acustiche. In Orchid la melodia è in una continua evoluzione, nessuna canzone presenta un tema fisso, esse si susseguono accompagnando l'ascoltatore in uno splendido, vorticoso, viaggio, dove la cattiveria è alternata a parentesi di assoluta calma e

melodie quasi dolci nella loro malinconia. Gli Ophet sono capace di farci prima assaporare una chitarra acustica angosciata, per poi martellarci con gli strumenti elettrici, innescati da una salva di doppia cassa. Cosi le canzoni oscillano tra il Death/Black ed il Progressive,

con una cura del suono decisamente più in rilievo rispetto al virtuosismo. Particolari le liriche, tutte scritte in prima persona, che sono delle vere e proprie riflessioni messe

nero su bianco e cantate. Vi consigliamo, se non l'avete ancora fatto, di riscoprire questo prezioso diamante grezzo.

ERRATA CORRIGE
In alcune parti del thread il nome
Opeth è stato, a causa di un refuso, indicato erroneamente come Ophet. Mi scuso personalmente per l’errore da me commesso con la band e con i lettori. Fabio Lisci

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