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"Finiremo tutti colpevoli per non aver capito che i mali grandi e irrimediabili dipendono dall’indulgenza verso i mali ancora piccoli e rimediabili” (V. Foa)

Mar 7, 2023, 18 tweets

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali.
“Voi vi rendete conto che non poteva avvenire prima, perché solo dal gennaio del 1925, e più specialmente in questi ultimi due anni, è stato approntato e risolto quasi completamente il problema della stampa”.

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali.
"Le accuse sulla soffocazione della libertà di stampa, non hanno più credito alcuno. La stampa più libera del mondo intero è la stampa italiana. Il giornalismo italiano è libero perché serve soltanto una causa”

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali.
“Non servono il regime coloro i quali non tengono la misura della dignità di fronte agli stranieri, sia quando sono ospiti dell’Italia, sia quando esprimono giudizi sul Regime, su Mussolini.”

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali.
“In un regime totalitario, come dev’essere necessariamente un regime sorto da una rivoluzione trionfante, la stampa è un elemento di questo regime, una forza al servizio di questo regime”

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali.
"Io considero il giornalismo italiano fascista come un’orchestra. Il “la” è comune. E questo “la” non è dato dal Governo attraverso i suoi Uffici Stampa, sotto la specie dell’ispirazione e della suggestione"

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali.
"è un “la” che il giornalismo fascista dà a se stesso. Egli sa come deve servire il regime. La parola d’ordine egli non l’attende giorno per giorno. Egli l’ha nella sua coscienza"

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali.
“La stampa nazionale, regionale e provinciale deve servire il Regime illustrandone l’opera quotidiana, creando e mantenendo un ambiente di consenso intorno a quest’opera”

10 ottobre 1928 – Discorso di Mussolini ai 70 direttori dei giornali
”Occorre, per questo, che la stampa sia vigile, pronta, modernamente attrezzata; con uomini che sappiano polemizzare con gli avversari di oltre frontiera, con uomini, soprattutto, che siano mossi,da fini ideali”

E poi misero i loro uomini a gestire l’informazione. Un’informazione al servizio della tirannide.
"Si parlava sempre del Capo, dei collaboratori del Capo, della moglie del Capo.
E poi del Capo quando inaugurava una centrale elettrica, del Capo tra le masse contadine".

Lui i problemi sapeva bene come risolverli.
I popolari avevano lasciato il governo il 23 aprile del 1923?
E lui, in attesa di fare cose buone, ordinò ai suoi di dar loro una lezione.

Perchè, sempre in attesa di "fare anche cose buone", le violenze erano all'ordine del giorno.
Amadeo Bordiga era stato arrestato a Roma all'uscita da una riunione del direttivo comunista
Con lui arrestati anche 72 segretari federali e i 41 segretari delle organizzazioni giovanili

Lo stesso giorno i fascisti avevano assaltato a Livorno il Palazzo di Giustizia dove si trovava il deputato socialista G. Emanuele Modigliani aggredendolo e malmenandolo.
Il 1 marzo toccò a Giacinto Menotti Serrati, arrestato, per un articolo sull’Avanti ritenuto diffamatorio.

Siamo nel 1923 e le avvisaglie delle "cose buone" fatte dal fascismo erano ancora di là da venire.
In compenso i fascisti manganellavano e uccidevano gli oppositori.
Il 23 agosto del 1923 toccò a Don Minzoni.

Il 21 settembre del 1923, (sempre in attesa di fare "cose buone") vengono arrestati Palmiro Togliatti, Angelo Tasca, Giuseppe Vota, Alfonso Leonetti e Mario Montagnana.
Denunciati per complotto contro la sicurezza dello Stato.

E poi il 29 novembre 1923 una folla di dimostranti fascisti devastano la casa di Francesco Saverio Nitti senza nessun intervento delle autorità.
E, sempre in attesa di fare "cose buone, vengono chiusi altri giornali.
Come "Più avanti!", "L'Avanguardia", "Compagna!"

E per finire l'anno in bellezza, il 26 dicembre 1923, un gruppo di fascisti (forse non ancora a conoscenza delle cose buone che il fascismo avrebbe dovuto fare) bastonano il direttore del "Mondo" Giovanni Amendola.

Insomma.
Il fascismo si era presentato creando un clima di terrore
E lo aveva fatto senza nascondere le sue vere intenzioni, la sua vera faccia.
Mussolini lo aveva dichiarato. Ufficialmente.
Per fare "anche cose buone" ci sarebbe stato tempo.

L’esaltazione del Duce e del Fascismo. compresa la frase "ha fatto anche cose buone" è basata su un mare di fesserie.
Abbiamo una sola certezza.
La scia di terrore, di dolore e di morti che ha lasciato, e tanta, tanta miseria.

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