"Finiremo tutti colpevoli per non aver capito che i mali grandi e irrimediabili dipendono dall’indulgenza verso i mali ancora piccoli e rimediabili” (V. Foa)
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May 2 • 25 tweets • 6 min read
“Morire sì, tocca a tutti prima o poi.
Ma morire così: schernito, umiliato, con il marchio di criminale e vecchio libidinoso.
Mi avessero detto prima di nascere che sarebbe finita così, avrei senz’altro declinato l’invito: no grazie, avanti un altro. Io aspetto tempi migliori…”
Oggi è il 2 giugno del 1942.
E sono 77.
I giorni passati in cella dopo la condanna, intendo.
E Irene?
Non ho sue notizie dal giorno della sentenza.
Ho saputo che è rinchiusa in un carcere femminile di massima sicurezza, insieme a ladre, assassine, prostitute e comuni criminali.
May 1 • 20 tweets • 6 min read
Sono arrabbiata, è vero.
Ma non per il pari merito che hanno decretato i giudici. Quella è solo un’ingiustizia.
E’ già successo nella gara precedente, quando i giudici mi hanno fatto perdere alla trave l’ennesima medaglia d’oro.
Troppe le pressioni per favorire le sovietiche.
Sono arrabbiata per ben altro.
Qualcosa di molto più profondo e importante, che tocca profondamente il mio cuore.
Mio e di tutto il mio popolo.
Non ce l’ho con lei, la sovietica Larisa Petrik che è con me sul gradino più alto del podio.
Sarà un piccolo gesto, ma lo devo fare.
Apr 28 • 24 tweets • 6 min read
Tempo fa vi ho raccontato alcuni aspetti della vita nell’antichità.
Dalla scuola alla legge, dalla medicina ai costumi. Questa sera parleremo, sempre riferito all’antichità, di uno dei piaceri della vita, partendo da una scoperta incredibile avvenuta nel 1974.
Le cause sono sconosciute, ma circa 15 secoli fa, incredibile a dirsi, a Roma si ostruì un condotto di scarico.
Non solo.
Successive alluvioni lo riempirono di fango.
Tranquilli, non stiamo parlando di un condotto qualsiasi, ma del collettore di scarico ovest sotto il Colosseo.
Apr 25 • 18 tweets • 6 min read
“Il fascismo sta cercando di rialzare la testa.
Posso dirlo con cognizione di causa perché noi il fascismo l’abbiamo visto in faccia.
Lo abbiamo conosciuto bene.
E lo abbiamo sconfitto.
Ma vi dirò di più
La Resistenza di noi donne non fu marginale.
Eravamo crocerossine certo, staffette, assistenti, ma abbiamo subito arresti, torture, violenze, deportazioni e fucilazioni
35.000 le donne partigiane.
4.653 quelle arrestate e torturate.
2.750 deportate.
2.900 uccise.
E c’ero anch'io
Apr 16 • 17 tweets • 5 min read
Non potevo certo restare senza far niente.
Sono entrata alla Marian Hall, casa per anziani in Pennsylvania, nel dicembre del 1983.
Esattamente due anni fa.
Ed ho subito pensato a come rendermi utile.
I miei quasi settant’anni non erano certo un impedimento o un freno.
Anzi.
E così, tramite le mie conoscenze, mi ero procurata un personal computer, un Apple IIe.
Era uscito nel gennaio dello stesso anno, terzo modello della serie Apple II.
La “e” stava per enhanced (migliorato).
Apr 14 • 25 tweets • 5 min read
Che ci faccio su un carro insieme ad altri condannati mentre attraverso Milano tra due ali di folla urlante?
Una lunga storia che viene da lontano.
Tra poco tutto sarà finito, ma prima devo raccogliere le forze necessarie per raccontarvi l’assurdità della mia condanna.
Ricordo che quel 21 giugno 1630 era venerdì.
E come ogni mattina ero uscito per fare uno dei soliti giri d’ispezione.
Come Commissario della Sanità del Ducato di Milano era mio compito controllare e prendere appunti sui tanti edifici rimasti ormai vuoti a causa della peste.
Apr 11 • 25 tweets • 8 min read
Settembre 1940.
Le truppe italiane, al comando del generale Graziani, decidono di attaccare gli inglesi in Egitto.
Obiettivo Sidi el Barrani.
Ma come si era arrivati a questo punto?
Perché Mussolini prese questa decisione e come andò a finire la conquista di Sidi el Barrani?
Mettetevi comodi, perché quella che vi sto per raccontare è una storia incredibile, che non troverete sui libri di storia.
Tutto ebbe inizio quando Mussolini, con la Gran Bretagna sottoposta all'offensiva aerea tedesca, pensò che la fine della guerra fosse imminente.
Apr 10 • 19 tweets • 5 min read
Vabbè, un po’ di ragione l’avevano.
Quelli che mi dicevano che forse era meglio per tutti se non avessi guidato quel mostro.
Dovevate vedermi alla guida.
Con i miei cappelli di Parigi, abiti blu con sfumature di vetro colorato e scarpe Buster Brown.
Un vero figurino.
L’unica cosa che ignoravo era quale pedale schiacciare.
E io per sicurezza li schiacciavo tutti.
Quando volevo fare una cosa nessuno riusciva a dissuadermi.
Nemmeno quando decisi di attraversare l’oceano per andare in Europa.
Lo stesso anno dell’affondamento del Titanic.
Apr 6 • 25 tweets • 6 min read
La fate facile voi.
Nel giudicare le donne, intendo.
Io, nata nel 1900, ho visto e vissuto gli anni dopo la guerra.
Il Trattato di Versailles non fu una trattativa tra vincitori e vinti, ma una vera punizione per noi tedeschi.
Con quegli assurdi risarcimenti.
L’inflazione schizzò alle stelle.
E per il marco fu un attimo diventare carta straccia. Per comprare anche solo un tozzo di pane si andava con un cesto di marchi.
Lavoratori pagati con sacchi di soldi che perdevano valore da un giorno all’altro.
Fummo costretti al baratto.
Apr 5 • 25 tweets • 7 min read
Perché questa domanda stupida Johannes?
Mi chiedi se un secolo fa, quando venni al mondo, le donne erano più propense a materie di accudimento?
Guarda che le donne hanno, fin dall’antichità, contribuito in modo significativo allo sviluppo scientifico.
Certo, abbiamo dovuto superare ostacoli e barriere importanti e molte donne non hanno visto riconosciuto il proprio lavoro.
Per esempio, quando pubblicavano il loro lavoro su riviste scientifiche, incredibilmente il loro nome spariva e al posto compariva quello di un maschietto.
Apr 2 • 25 tweets • 6 min read
Io le chiamo “le vittime invisibili”.
Come Maria Monchietti, per esempio.
Il luogo?
Ceretto Lomellina.
Il tempo?
Il 1921, quando gli squadristi fascisti erano all’opera, assoldati dagli agrari e dagli industriali.
Il soldo era di 40 lire giorno per gli agrari di Mortara.
Come riferisce il settimanale “la nuova terra” del 1° marzo 1921: «l’opera di ingaggio dei fascisti è affidata al signor Franciosi.
Egli fece la spola tra le città esportatrici e riuscì ad assicurare importanti scritture».
Squadristi ingaggiati per «educazione e difesa sociale».
Apr 1 • 18 tweets • 6 min read
Per noi piloti inglesi della RAF furono un vero e proprio tormento.
Nemmeno i tedeschi riuscirono a crearci così tanti problemi.
Tutto ad un tratto i nostri apparati di navigazione smettevano di funzionare, le bussole impazzivano e governare l’aereo diventava difficile.
Le prime avvisaglie si erano palesate già nel 1917.
Lo aveva scritto il quotidiano britannico The Spectator.
Sia la Royal Naval Air Service, che l’anno successivo annunciò che la Royal Air Force aveva subito i loro sabotaggi.
Mar 30 • 17 tweets • 5 min read
Salve Johannes.
Hai letto la lettera e il relativo questionario inviato dagli USA alle grandi aziende europee che lavorano per loro?
Il documento chiede alle aziende, anche italiane, di attestare di non attuare iniziative legate alla diversità, all’equità e all’inclusione.
Niente tutele ai disabili e a categorie svantaggiate, considerate dal nuovo presidente americano «discriminazioni illegali».
Deve contare solo il merito.
Detto che è pratica comune in tutto il mondo, fa sorridere in un Paese come l'Italia patria della raccomandazione e nepotismo
Mar 28 • 25 tweets • 9 min read
Vi giuro che non passavo di lì per caso mentre sceglievano i 335 da uccidere alle Fosse Ardeatine.
Non so e nemmeno voglio sapere il nome di chi ha messo in giro quella voce.
Sicuramente qualcuno che non ha mai visitato i sacelli che ospitano i resti delle vittime dell’eccidio.
Ci sono anch’io, sapete?
Al sacello numero 53 al Mausoleo, sotto il Monolite.
Vi giuro che non passavo di lì per caso.
Ero stato arrestato il 27 Febbraio 1944 e trasferito al Carcere di via Tasso.
Inserito poi nella lista Kappler delle persone da uccidere alle Fosse Ardeatine.
Mar 25 • 25 tweets • 6 min read
Ieri Johannes vi ha raccontato a grandi linee le torture inflitte ai partigiani dalle bande fasciste durante la Repubblica Sociale Italiana.
So che siete rimasti sconvolti, e a ragione.
Infatti fu qualcosa di aberrante.
Come lo so?
Perché io, quelle torture, le ho subite.
Mi chiamo Luciano Bolis nato a Milano il 17 aprile 1918, terzogenito di una famiglia della media borghesia.
Da studente di lettere dell’Università di Pavia e di violino all’Istituto musicale Vittadini incontrai per la prima volta le idee antifasciste e decisi di abbracciarle.
Mar 24 • 25 tweets • 6 min read
«…. Basterebbe ricordare, ad esempio, quella consistente nel forzato adagiamento della vittima su di uno sgabello, orizzontalmente, afferrata da un lato per i capelli e dall’altro per i piedi, oppure curvata “a ponte”, cioè col busto e la testa rovesciati all’indietro…»
«le gambe piegate in basso e, nell’uno o nell’altra di tali posizioni, percossa con pugni, calci, colpi di bastone in ogni parte del corpo; la vittima non poteva difendersi né schermirsi; e se cadeva, veniva rimessa nella medesima posizione per essere nuovamente colpita».
Mar 21 • 24 tweets • 8 min read
Avrei voluto vedere la loro faccia il prossimo 15 aprile.
Mi avevano cancellato la pagina.
Finito nella loro purga di materiale ritenuto correlato alla diversità, equità e inclusione (DEI).
Non è bastato come mi avevano trattato in vita.
Durante i miei anni all’Università, al Pasadena Junior College e alla UCLA, eccellevo in sport come l’atletica e il football.
Infatti quando abbandonai l’Università andai a Honolulu per giocare a football con la squadra semiprofessionista degli Honolulu Bears.
Mar 19 • 25 tweets • 6 min read
«Bentornato Licurgo.
Ieri sera (qui )
abbiamo parlato degli spartiati, la casta militare.
“Torna con lo scudo o sullo scudo”.
Era il saluto delle madri spartane quando un figlio partiva per andare a combattere.
Morire in battaglia, l’onore più grande» bit.ly/4iA4dGr
I 300 di Leonida alle Termopili sono l’esempio più alto.
Abbiamo parlato degli spartiati, circa 10.000 e degli iloti circa 100.000.
Esisteva una terza classe sociale.
“Il ceto medio”.
I Perieci.
50/60.000 uomini liberi che non potevano però partecipare alla vita politica.
Mar 18 • 25 tweets • 6 min read
“Brodo nero”.
Sorrido pensando che vuoi raccontare la mia storia iniziando da un intingolo.
Precisamente da una carne di cinghiale cotta nel suo sangue con l’aggiunta di sale e aceto.
Posso dire che sei strano forte?
Chi racconterebbe la storia di Sparta iniziando da un piatto.
«Caro Licurgo, non era un semplice piatto, dai.
Era la pietanza più apprezzata a Sparta.
Tanto che un re del Ponto fece venire alla sua reggia un cuoco spartano affinché cucinasse quella prelibatezza.
Pensava fosse una leccornia.
Invece.
Che hai da ridere?»
Mar 16 • 25 tweets • 7 min read
Perché tutti conoscono Leonida mentre nessuno conosce il sottoscritto?
Perché tutti conoscono le sue gesta e nessuno le mie?
Lo chiedi a me?
Non so Johannes, me lo devi dire tu.
Tra l’altro, come hai raccontato, fu vera gloria quella del re spartano?
O un sacrificio inutile?
«Sinceramente non lo so.
Comunque conosciamo poco di te prima di quelle imprese.
Quel poco che sappiamo lo dobbiamo agli storici Diodoro e Plutarco.
Provenivi da una nobile famiglia corinzia.
Quindi un’infanzia agiata e tranquilla.
E poi la carriera militare».
Mar 14 • 24 tweets • 7 min read
Nel thread di ieri sera, che potete leggere nel link sotto, vi ho raccontato perché io, Serse I, sono arrivato alle Termopili.
E come ha aggirato i greci grazie a un certo Efialte che mi ha rivelato un sentiero nascosto tra le montagne. Proseguiamo.bit.ly/3Fya151
Anni fa i Focesi hanno costruito un muro alle Termopili per difendersi dai Tessali.
Quando i miei uomini sono andati in avanscoperta hanno visto alcuni greci “intenti in parte a compiere esercizi fisici in parte a pettinarsi le chiome”.
Il resto allora sarà dietro quel muro.