Johannes Bückler Profile picture
"Finiremo tutti colpevoli per non aver capito che i mali grandi e irrimediabili dipendono dall’indulgenza verso i mali ancora piccoli e rimediabili” (V. Foa)
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Nov 16 23 tweets 5 min read
Giugno 1993.
Lui si chiama Paolo Bertozzo, 42 anni, imprenditore agricolo.
Lei Silvia, sbalordita ufficiale di stato civile del comune di Isola della Scala nella bassa veronese.
Ha appena acconsentito a mettere nero su bianco la richiesta di quell’imprenditore. Quel documento, una volta protocollato, sarebbe finito poi sulla scrivania del sindaco appena eletto.
Ci sarebbero volute settimane o forse mesi per una valutazione da parte del sindaco.
E quel povero bambino, per la legge italiana, non sarebbe esistito.
Nov 8 25 tweets 5 min read
L'unica certezza è che non era sua intenzione.
Quella di riprendere i contatti col mondo esterno, intendo.
Ma in quel 5 marzo 1931, verso le quattro del pomeriggio, fu costretta a fare quello che non aveva mai fatto nei 24 anni precedenti.
Aprire la porta e chiamare aiuto. "Cameriera, vieni qui! Corri! Mia sorella è malata. Chiama subito un dottore. Penso che morirà".
Accorsero in tanti nella sua camera, nella suite 552 dell’Herald Square Hotel.
A cominciare dal direttore.
Poi arrivò il medico del vicino Hotel McAlpin.
E infine il becchino. Image
Nov 2 15 tweets 4 min read
Mi hanno dato per morto sei settimane fa.
Ho dovuto smentire dal letto dell’ospedale.
Oggi, 22 Dicembre 2016, invece è successo veramente.
A Toronto, a causa di un’insufficienza respiratoria.
E’ strano che siano stati proprio i polmoni a fermarmi. Image All’età di 72 anni hanno scritto i giornali.
Perché sarei nato nel 1944.
Altri hanno scritto che sono nato nel 1938.
Volete sapere una cosa?
In realtà nessuno conosce la mia vera data di nascita.
Da dove provengo le certificazioni anagrafiche lasciano il tempo che trovano. Image
Oct 29 25 tweets 6 min read
Quel film con me protagonista ebbe un successo incredibile.
Era il 1985 e fu il primo film ad essere programmato in più di 2.000 sale cinematografiche statunitensi.
Il presidente degli Stati Uniti d'America Ronald Reagan mi lodò come un simbolo dell'esercito americano. La trama.
Ero ai lavori forzati, a spaccare pietre in un penitenziario di Washington, quando arrivò il Colonnello Trautman a propormi la libertà.
In cambio dovevo tornare in Vietnam per una nuova missione.
Liberare alcuni prigionieri statunitensi.
E così avevo fatto.
Oct 26 10 tweets 3 min read
Anno 1928 - I coniugi Levinson.
Sono cantanti lirici di fama dell'Opera di Riga, in Lettonia.
Molto famosi.
Tanto famosi che decidono di trasferirsi a Berlino dopo che la Deutsche Oper ha offerto loro un contratto principesco. 17 marzo 1934 - E a Berlino nasce Hessy, a due passi dalla Porta di Brandeburgo.
Una bambina bellissima.
Tanto bella che a sei mesi mamma Polin la porta dal fotografo più famoso della città, Hans Ballin.
Mamma e papà vogliono imprimere la memoria della piccola in una foto. Image
Oct 24 25 tweets 6 min read
Erano membri di una piccola comunità religiosa cristiana, ma in Iran quella è una religione considerata impura, e così erano fuggiti da quel Paese.
Lui, la moglie e le loro due bambine di 7 e 11 anni.
Destinazione Australia.
Pensando ad un futuro migliore, Erano finiti in quel deserto, precisamente nel centro di detenzione per migranti di Woomera.
Sì, proprio quella, la Zona Proibita.
Grande come l’Inghilterra, dove si erano svolti tra il 1955 e il 1963 dei test nucleari condotti proprio dal Regno Unito. Image
Oct 23 25 tweets 6 min read
Mi chiamavano “il tessitore”, ma sono sempre stato per tutti solo il “Bepi”.
Per il mio carattere, per quello che ho passato e per come è finita, la voglia di raccontarvi la mia storia è poca, anzi pochissima.
Ma per Johannes deve essere raccontata.
Dice che la gente deve sapere. Mi chiamo Giuseppe Signorelli e sono nato a Bergamo il 18 settembre 1907.
Come molti ragazzi ho frequentato le scuole professionali indirizzo meccanico, riuscendo ad entrare ancora giovane alla Dalmine.
Con una mansione che mi aiutò moltissimo, quando venne il momento.
Oct 22 24 tweets 5 min read
Lo so, qualcuno sminuisce continuamente quello che abbiamo fatto, affermando che in fondo sono stati gli Alleati a liberare il Paese.
Secondo queste persone noi potevano starcene tranquillamente seduti sul divano, aspettando la loro avanzata.
Agimmo diversamente. Insieme a molti altri, decisi anch'io di fare qualcosa.
Tutto cominciò dopo l’8 settembre.
Nelle valli bergamasche si andavano formando i primi gruppi di lotta contro i nazi-fascisti.
Abitavo a Bergamo, quando si presentarono alla mia porta alcuni militari sbandati.
Oct 21 20 tweets 6 min read
Anno 1994 - Carcere di Regina Coeli - Cella numero 306.
Sul muro, incisa con un chiodo, una scritta: ”Sono Anticoli Lazzaro, detto Bucefalo, pugilatore. Se no arivedo la mia famija mi è colpa di quella venduta di Celeste Di Porto. Rivendicatemi” Anticoli Lazzaro era un ragazzo del ghetto ebraico di Roma.
Si guadagnava da vivere facendo pugilato di terza categoria.
Era sposato da poco e aveva una bambina quando la mattina del 24 marzo 1944 venne prelevato e ucciso con un colpo alla nuca nelle fosse Ardeatine. Image
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Oct 18 25 tweets 7 min read
«Salve Gaio.
Ieri sera () abbiamo raccontato che una volta approvata la tua legge, che concedeva ai plebei le terre dei Galli, accadde qualcosa di grave.
Si avverò una delle sventure profetizzate dal Senato.
Le tribù galliche si rivoltarono contro Roma».bit.ly/4f3JbxW E il Senato diede la colpa a me.
Assurdo.
Delle loro profezie fregava niente.
Come ti ho detto ai loro dei non credevo, figuriamoci alle profezie dei loro aruspici.
Sai, quei sacerdoti che prevedevano il futuro osservando le viscere degli animali sacrificati.
Stupidaggini. Image
Oct 17 24 tweets 6 min read
Sono sorpreso Johannes.
Non capisco perché tu voglia parlare con me.
Sui libri di storia solo un accenno sul mio conto, solo per dire che sono stato sconfitto da Annibale nella battaglia del lago Trasimeno.
Solo quello.
E niente più.
Hai letto cosa dicono di me gli storici? «Sì, ho letto Polibio e Livio.
Hanno usato parole sprezzanti nei tuoi confronti.
Hanno scritto che hai sottovalutato il genio militare di Annibale.
Una domanda.
Molti altri generali sono stati sconfitti da Annibale, perché Polibio e Livio hanno disprezzato solo te?»
Oct 15 25 tweets 6 min read
Alla fine del thread sulla battaglia di Lepanto, Johannes vi ha raccontato che solo uno dei comandanti della flotta turca riuscì a salvarsi.
Si chiamava Uluç Alì Pascià, alla nascita Giovanni Dionigi Galeni.
Nato in provincia di Crotone.
Calabrese.
Che poi sarei io. Image Che ci faceva un calabrese al comando dell'ala sinistra dello schieramento ottomano?
Forse è il caso di raccontarvi la mia storia.
Dall’inizio.
Sono nato a Le Castella, una frazione di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.
Johannes ha scritto giusto.
Oct 13 25 tweets 8 min read
Da gennaio a luglio di quest’anno, siamo nel 1572, mi daranno come ricompensa una “pensione” di due ducati al mese.
Il minimo dopo quello che ho fatto.
E soprattutto dopo quello che ho subìto.
Quando è successo?
Pochi mesi fa.
Una domenica.
Esattamente il 7 ottobre 1571 Image Che successe quel giorno?
Dovreste saperlo.
E’ su tutti i libri di storia.
Lo so, la storia è una materia da sempre mal digerita persino sui banchi di scuola.
Tranquilli.
Vi racconterò qualcosa io.
Lunghezza del thread permettendo.
Oct 11 14 tweets 3 min read
5 dicembre 2002.
Siamo finalmente arrivati in Inghilterra, la nostra terra promessa.
Vabbè, diciamo che Mosè poté almeno vederla quella terra, seppur da lontano.
Noi nemmeno quello.
Quella terra abbiamo solo potuto immaginarla. Image Sì, perché se è vero che siamo arrivati in Inghilterra il medico ha appena dichiarato che siamo morti. D’ipotermia.
Chissà lo spavento per quel povero manutentore che, mentre controllava l’aereo appena atterrato a Londra, ha scoperto la nostra presenza nel vano carrello.
Oct 8 19 tweets 6 min read
Oggi è il 2 aprile 2022.
In questi giorni avrei dovuto festeggiare il mio compleanno.
Peccato.
Oggi è comunque una data importante.
Certo, non come un compleanno, sapete, quella cosa con torta e candeline.
Oggi, 2 aprile 2022, sono dieci anni esatti che sono morta. Niente torta di compleanno e niente fiori al mio funerale.
Non doveva andare così, non è stato giusto.
Come non è giusto essere costretti a lasciare la propria terra alla ricerca di un sogno.
Il mio?
Una lunga storia.
Iniziata con uno sparo, in un giorno d’agosto del 2008.
Oct 4 13 tweets 5 min read
Un giorno nella foresta scoppiò un gigantesco incendio: animali ed uccelli fuggirono impauriti.
Mentre tutte le razze raccolte si disperavano e si lamentavano della loro cattiva sorte, il colibrì volò verso il fiume e raccolse una goccia d’acqua. Tanta quanta ce ne stava nel suo becco.
Ritornando verso l’incendio, gli altri animali lo derisero dicendo: “Ma cosa fai?”.
Il piccolo colibrì, paziente, rispose: “Faccio quello che posso!”

E fu proprio per quel “faccio quello che posso” che mi premiarono. Image
Sep 19 16 tweets 6 min read
E’ incredibile come all’interno di ogni storia si intreccino altre storie, altre vite, a volte altre tragedie.
Ricordate?
Giorni fa siamo partiti dalla storia del calciatore cileno Carlos Caszelye e della partita fantasma disputata a Santiago su ordine di Pinochet. Image In quella storia abbiamo accennato agli aerei Hawker Hunter di fabbricazione britannica che l’11 settembre 1973 sganciarono bombe incendiarie sul Palacio de la Moneda dove aveva sede il governo democratico di Salvador Allende.
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Sep 17 24 tweets 7 min read
Come vivevano nei campi di concentramento?
Nei lager non si vive, si sopravvive.
Avevano pochissimo da mangiare, un pugno di riso e un pezzo di pane duro che sarà pesato al massimo 150 grammi.
Tutto lì.
Non avevano nemmeno la forza di lavorare con tutte quelle epidemie di tifo. Le donne avevano paura di uscire dalle tende persino per fare i bisogni.
I guardiani picchiavano tutti continuamente.
Ogni scusa era buona per punire i prigionieri con la morte.
Costringevano gli altri a vedere le esecuzioni.
Almeno una cinquantina ogni giorno.
Tutti i giorni. Image
Sep 15 17 tweets 6 min read
Due giorni fa Johannes vi ha raccontato la storia del calciatore cileno Carlos Caszelye e della partita fantasma disputata a Santiago su ordine di Pinochet.
Ricordando con dolore quell'11 settembre 1973 che cambiò la storia del Cile. Ha solo accennato ai caccia Hawker Hunter di fabbricazione britannica che quel giorno sganciarono bombe incendiarie sul Palacio de la Moneda dove aveva sede il governo democratico di Salvador Allende.
Lui era lì.
Ma non era solo.
Sep 13 17 tweets 7 min read
“Le dittature, tanto di destra come di sinistra, non mi sono mai andate a genio. Purtroppo ci sono persone a cui piacciono i dittatori”.
Non mi tirai indietro quando fu indetto quel referendum.
L’esito era incerto.
Io molto conosciuto.
"Rey del metro cuadrado" mi chiamavano.
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Era il 1988 e il mio Paese, il Cile, da anni era un paese triste che non sorrideva più.
Molti sparivano nel nulla.
La tortura era all’ordine del giorno.
Una continua violazione dei diritti umani.
Per quello intervenni in quel referendum, schierandomi pubblicamente per il NO.
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Sep 9 14 tweets 5 min read
Ero sul Manin, cacciatorpediniere della Regia Marina, all'alba del 3 aprile, a una trentina di miglia da Port Sudan dopo una navigazione di 270 miglia.
Fu lì che il convoglio fu attaccato da circa 70 bombardieri Bristol Blenheim ed aerosiluranti Fairey Swordfish. Image In che condizioni era la flotta italiana nel Mar Rosso?
Mesa male.
Senza materie prime, senza nafta e pezzi di ricambio, munizioni, siluri e attrezzature.
E l'impossibilità
di ricevere aiuti dall’Italia.
In brutte condizioni, certo, ma a bordo c'erano marinai straordinari.