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Fumettista prestato al giornalismo, giornalista prestato al fumettismo. Scrivo per Feltrinelli, Disney/Marvel, Panini e altri qua e là. Siciliano di scoglio.

Jun 14, 2023, 11 tweets

Su #JohnRomita.
Agli albori della Marvel, l'editor/sceneggiatore Stan Lee aveva l’abitudine di affibbiare dei soprannomi ai disegnatori con cui lavorava. Era un modo per imprimerli nella mente dei lettori: una delle novità della casa editrice, all’inizio degli anni 60, 1/11

era dare risalto ai nomi degli autori di quei fumetti a pag.1. Quindi, Stan “The Man” Lee, Jack “King” Kirby, Gene “The Dean” Colan… e John “Jazzy” Romita. Di “Jazzy” però c’era poco nel tratto raffinato di Romita, nato e cresciuto a Brooklyn, figlio di immigrati siciliani: 2/11

era un segno preciso, metodico, che non lasciava spazi a improvvisazioni. Era un segno elegante che il disegnatore aveva affinato su centinaia di pagine di fumetti “rosa” negli anni 50. Quando i super eroi presero definitivamente il sopravvento sul mercato, Lee chiamò Romita 3/11

e gli chiese di disegnare "Daredevil". Era il '65. L'anno dopo, la rottura tra Lee e il co-creatore di Spider-Man, Steve Ditko, lasciò la serie di Peter Parker orfana di un disegnatore. Lee reclutò Romita, il quale pensava avrebbe solo scaldato la sedia a Ditko per 3 numeri. 4/11

Invece illustrò "The Amazing Spider-Man" per 56 numeri, spingendola in vetta alle classifiche di vendita, scalzando l’allora best-seller "The Fantastic Four". In quelle storie, Peter Parker entrò nella fase adulta e da adolescente dinoccolato dei disegni di Ditko divenne 5/11

un ragazzo che sembrava venir fuori dalle riviste di moda, pur mantenendo tutta la classica “sfortuna dei Parker”. L’esperienza di Romita sui romance comics lo aiutò a definire con incredibile realismo e un tocco di glamour i costumi “in borghese” dei personaggi. 6/11

La stessa esperienza artistica contribuì ad aggiungere del pepe al triangolo amoroso che appassionava i lettori dell’epoca tanto quanto gli scontri con i super cattivi: Peter Parker, Gwen Stacy, Mary Jane Watson, quest’ultimo personaggio cocreato dallo stesso Romita. 7/11

Negli anni seguenti, i disegni di Romita sono stati tra i più visti, rimaneggiati, riutilizzati dal bacino dell’enorme produzione Marvel, e senz’altro tra i più citati al cinema e in tv. Illustrò per anni la striscia di Spider-Man scritta da Lee per i quotidiani americani. 8/11

Dal 1973 fino a fine anni 80 fu Art Director della casa editrice. In quel ruolo ebbe l’ultima parola su ogni immagine che fuoriusciva dalla fornace Marvel. Contribuì al design di personaggi ormai iconici, come Wolverine, Punisher, Luke Cage, ridisegnò quello di Black Widow. 9/11

La storia della sua famiglia è intrecciata con quella dell’editore: la moglie Virginia, sposata nel '52, lavorò nell’ufficio di produzione dal '75 al '96. Il figlio John Jr., classe 1956, iniziò a disegnare soli 16 anni ed è colui che ha firmato più storie di Spidey. 10/11

La famiglia ha comunicato oggi che Romita si è spento lunedì, all’età di 93 anni. Si era ritirato dalla scena artistica da tempo. Il nostro immaginario è più povero, la cultura pop mondiale è a lutto. E spero che questo thread abbia spiegato perché a chi non lo conoscesse. 11/11

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