La testimonianza più limpida e sincera dei crimini di guerra russi in Ucraina, soprattutto in Donbas, proviene da uno dei suoi propagandisti, Maksym Kalshnikov. Autodefinitosi "un fascista a cui piace Stalin", è andato a vedere i territori "liberati" dalle truppe di Mosca. 🧵1/9
Kalashnikov è uno dei quei pazz'uomini criminali russi, come Girkin, ma pensiamo a Limonov, che prendono il peggio da tutti gli estremismi, fondendoli in un imperialismo fanatico. Fanno però anche molta fatica a trattenere la verità, troppo pieni di sé per pensarsi ipocriti. 2/9
"Non si può condurre una guerra così, invece di territori liberati abbiamo terra bruciata. Toshkovka (villaggio vicino Luhans'k) aveva 4.000 abitanti prima dell'arrivo delle truppe russe, e ora ne ha 170. I militari russi hanno derubato tutto quel che c'era in quelle case" 3/9
"Non erano miei uomini [si riferisce a quelli di Strelkov], ma posso confermare che hanno tirato via tutti gli elettrodomestici. Persino ora, i pochi abitanti rimasti, cercano di far rimanere almeno una persona a casa quando escono". I "liberatori" deridono i nullatenenti. 4/9
Parlando del centro di Donetsk, "arriva qualche colpo isolato, ma la città vive relativamente tranquilla e non c'è la distruzione nei territori occupati dalla Russia dopo il 2022". Com'era la storia del "ci avete bombardato per otto anni?" 5/9
Poi Kalashnikov incontra un personaggio che di certo non può essere tacciato di nazi-atlantismo. "La gente qui ha paura più dell'artiglieria russa che di quella ucraina. Perché l'artiglieria russa colpisce ovunque, ma mai sul bersaglio". Più chiaro di così. 6/9
Una presa di coscienza radicale, Kalashnikov sembra deluso. "La Russia non fa nulla per aiutare queste persone, mentre le truppe separatiste insultano la popolazione, come a Pervomajs'k, per il solo fatto di aver vissuto sotto il governo di Kyiv dal 2014" 7/9
Ma non è lui, un criminale violento all'improvviso redentosi. Sono proprio le testimonianze che sono incontrovertibili. "Alcuni mi hanno risposto: sì, ci sentiamo liberati. Dalle nostre case, dal nostro lavoro, dalla nostra famiglia". 8/9
"Le autorità russe non vogliono nemmeno di sminare i territori, offrire qualcosa per la sussistenza dei superstiti in condizione di catastrofe umanitaria. Se lo esportiamo così il nostro russkij mir, le persone vorranno solo scapparne". Che c'è Maksym, ti è crollato il mondo? 9/9
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