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Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire. — George Orwell

Jul 26, 2023, 21 tweets

1. Carla Ovazza madre di Alain Elkann, era nipote del banchiere EBREO Ettore Ovazza finanziatore di Mussolini, così fascista che nel 1934 pregò di retrodatargli l'iscrizione al Fascio a prima della Marcia su Roma. Le SS lo bruciarono con la famiglia nella scuola di Idra nel 1943.

2. Ettore Ovazza fu il fondatore della rivista "La Nostra Bandiera" degli ebrei fascisti e nell'ottobre del 1922 partecipò alla Marcia su Roma. Membro del Partito Nazionale Fascista, fu attivo nella comunità ebraica di Torino per far guadagnare consenso al Fascismo.

3. L'ebreo fascista Ovazza con la rivista "La Nostra Bandiera" intendeva "fascistizzare" tutta l'Unione delle Comunità Israelitiche Italiane. Nel 1937 creò con il generale Raffaele Liuzzi il Comitato degli Italiani di Religione Ebraica.

4. Ovazza nel 1935 publicò il libro "Sionismo Bifronte". Il testo contiene la retorica di Mussolini e le incessanti dichiarazioni di fedeltà al regime di Ovazza. Fascista convinto e antisionista, attaccando l'idea che tutti gli ebrei fossero sionisti.

5. Nel 1934 diversi ebrei furono arrestati a Torino per contrabbando di letteratura antifascista. Ettore Ovazza reagì raddoppiando gli sforzi per sostenere il regime fascista. Quando Mussolini invase l'Abissinia, si offrì volontario, ma l'offerta fu rifiutata a causa dell'età.

6. Ovazza nel 1935 fu onorato dal Fascismo per il suo contributo alla colonia di Libia e l'anno successivo fu invitato alla guardia d'onore presso la tomba della famiglia reale a Superga.

7. Quando gli ebrei antifascisti e sionisti in Italia fecero sentire le loro critiche, ovazza rispose attraverso il suo giornale per assicurare agli italiani che quelli erano la minoranza e che gli ebrei italiani erano prima italiani e poi ebrei.

8. Questa copia di "Sionismo Bifronte" di Ovazza riporta una sua dedica a Ferruccio Servi (1879-1949), Rabbino di Chieri, direttore del "Vessillo Israelitico" dal 1904 al 1922 e curatore dei "Lunari israelitici" di Torino dal 1904.

9. Allo scoppio della prima guerra mondiale i tre fratelli Ovazza e il padre si arruolarono nell'esercito italiano contro l'Austria, subendo la disfatta di Caporetto e la vittoria in Veneto. C'erano cinquanta generali ebrei nell'esercito italiano nella prima guerra mondiale.

10. Ovazza nel 1929 incontrò Mussolini e raccontò: "All'udire la mia affermazione dell'incrollabile lealtà degli ebrei italiani alla Patria, Sua Eccellenza Mussolini mi guarda dritto negli occhi e dice con una voce che mi penetra dritta nel cuore: Non ne ho mai dubitato."

11. "Quando il Duce ci saluta con il saluto romano ho voglia di abbracciarlo da fascista, ma non posso; avvicinandomi alla scrivania dico: Eccellenza, vorrei stringerle la mano. Non un gesto fascista,ma è un grido del cuore. Tale è L'Uomo che la Provvidenza ha donato all'Italia."

12. Dopo le Leggi Raziali, mentre alcuni ebrei si convertono al cattolicesimo, Ovazza scrive a Mussolini: “Era tutto un sogno che abbiamo coltivato? Non ci posso credere. Non posso pensare di cambiare religione, perché sarebbe un tradimento – e noi siamo fascisti. E così?”

13. "Mi rivolgo a Lei – DUCE – affinché in questo periodo, così importante per la nostra rivoluzione, non escluda quella sana parte italiana dal destino della nostra Nazione."

Ovazza nel 1938 inviò a Mussolini un telegramma e copia del suo libro "Sionismo Bifronte."

14. Ovazza incontrò Mussolini due volte: nel 1929, quando gli consegna un volume sui combattenti di religione ebraica caduti durante la Prima guerra mondiale; e nel 1932, quando gli porta in dono una selezione di lettere che aveva ricevuto da Paolo Boselli durante il conflito.

15. Il fascicolo personale Ettore Ovazza nelle del Duce: “Avv. Ettore Ovazza Ebreo al 100%” è scritto su di un piccolo biglietto conservato tra le carte della Segreteria particolare del Duce oggi all’Archivio centrale dello Stato.

16. Ettore ovazza era definito «brillante giornalista e scrittore fascista» in una relazione del prefetto di Torino del 16 luglio 1928, e lui stesso si definì più volte "scrittore fascista" collaborando con il giornale "L’Eco d’Italia" che contribuì a finanziare.

17. Nel libro "Diario per mio figlio" del 1928, intessuto di elogi della patria fascista, Ovazza scrive: «Queste grandi parole: religione, politica, nel cammino della tua vita tu le troverai ad ogni passo; saranno due grossi tronchi d’albero che ogni tanto ti sbarreranno la via.»

18. Carla Ovazza madre di Alain Elkann è probabilmente figlia di Vittorio Ovazza, fratello del fascista Ettore. Non convito come il fratello che Mussolini li avrebbe protetti in quanto "ebrei fascisti", Vittorio fuggì negli USA dove al figlia Carla sposo Jean-Paul Elkann.

19. Jean-Paul Elkann era un ricco ebreo di Parigi figlio di un industriale. Divenne banchiere, industriale della metallurgia anche in Italia, poi vicepresidente di Givenchy, direttore del gruppo Christian Dior e presidente del Concistoro Israelita di Francia.

20. Repubblica nel 2009 pubblicò un articolo sugli Ovazza da poco misteriosamente scomparso: "Vitta Ovazza diventò uno degli uomini più ricchi di Torino e fondò la sua banca nel 1866. Dei 6 figli di Vitta restano 23 pronipoti ai quali si aggiunge il ramo De Benedetti Momigliano."

21. Il 9 ottobre 1943 le "Leibstandarte SS Adolf Hitler" bruciarono Ovazza nella stufa della scuola di Intra, dopo avergli fatto confessare dove aveva nascosto la famiglia a cui l'11 ottobre le SS fecero fare la stessa fine, forse per rubare i gioielli e il denaro degli Ovazza.

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