Ancora una volta “le elezioni si vincono al centro” ha mietuto una vittima eccellente
Il problema dei cosiddetti progressisti è che pensano ancora di vivere nel mondo dell’elettore mediano, in cui si vince al centro e gli estremi seguono per abitudine o mancanza di alternative
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Ma l’ultimo quarantennio ci ha lasciato una distribuzione degli elettori bimodale. Classi medie maltrattate si sono spostate verso gli estremi.
La destra ha seguito gli elettori e radicalizzato il suo discorso, aumentando i consensi.
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La “sinistra”è rimasta a presidiare un centro dove non ci sono più elettori, finendo necessariamente per rappresentare solo le élites benestanti e provare a limitare i danni giocando sulla paura dell’uomo nero (Berlusconi, Trump, Le Pen, Orbán; la lista è lunga)
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A proposito di #Macron che secondo la narrazione italica prevalente avrebbe fermato i fascisti a petto nudo e con sprezzo del pericolo, credo sia utile qualche elemento di riflessione.
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2/ #LePen lavorava al 2027. La scelta del grande stratega di indire le elezioni anticipate ha fatto balenare la vittoria oggi. Non è andata, e lei torna a pensare al 2027
In condizioni, se possibile, anche migliori. Come ha detto lei , la marea sale. E anche parecchio, purtroppo
3/ #Macron si trova con una pattuglia parlamentare fortemente ridotta, con l'#RN che certo non fa bene come prevedevano i sondaggi, ma che sale al 34% di voti e incrementa di 50 deputati la sua rappresentanza, con il #NuovoFrontePopolare primo gruppo parlamentare.
Fatto enunciato dai ricercatori FMI: L'#inflazione è attribuibile a profitti e costi delle importazioni (poco al costo del lavoro).
Questo può essere spiegato da un aumento dei #margini (non evidente sia pur presente in alcuni settori importanti) ma non necessariamente 2/
E qui scatta la cortina fumogena: a chi ritwitta i risultati del Fondo si urla"non conosci l'economia, i margini sono costanti"!
Scopo della cortina è ovvio: trasformare il dibattito in un match per o contro il capitalismo.
Se noti i profitti elevati sei nemico delle imprese
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Il ministro @AndreaOrlandosp è crocifisso dal twitter nostrano per un'affermazione tanto banale quanto vera
La restrizione monetaria rende molto più difficili gli sforzi che gli Stati fanno (io direi dovrebbero fare). 1/
Perché l'affermazione è banale e veritiera? Una restrizione monetaria
a) riduce la domanda aggregata, già in caduta per il crollo di salari
b) rende più complicate le politiche di bilancio a supporto dell'economia
c) crea problemi al settore finanziario ft.com/content/2d79d1…
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La risposta del twitter nostrano è che Orlando non conosce l'economia: Il tapino non sa che qualunque sia l'origine dello shock, una volta che imprese e lavoratori aumentano i salari attendendo inflazione, si innesca una spirale prezzi-salari (anni 70 o il Venezuela, a scelta)
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#LucioCaracciolo ha ritenuto che la Russia non avrebbe invaso l'Ucraina, sbagliando. Questo agli occhi dei tifosi da stadio è abbastanza per screditarlo
Ora, un'analisi fondata e accurata può portare a previsioni erronee. Questo non la rende meno accurata né meno utile a capire
Invece, nessuno si confronta con le sue riflessioni sulle cause della crisi e sulle possibili vie d'uscita: è più facile schernire e delegittimare. Siamo in guerra, cribbio!
Siamo agli antipodi di una discussione seria con punti di vista diversi e ugualmente legittimi
Ma si va oltre Caracciolo. Chiunque cerchi di capire cosa succede e come se ne possa uscire, è costretto ad iniziare premettendo che Putin è un criminale, se no viene bollato come Putinversteher
Sembra di stare in un documentario dell'Istituto Luce.
Qualche settimana fa, di fronte al ritorno dell'inflazione molti chiedevano politiche monetarie più restrittive
un esempio qui: lavoce.info/archives/90120…
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Alcuni di noi obiettarono sommessamente che se il problema sono colli di bottiglia e o fattori settoriali (temporanei o meno), la restrizione monetaria ci darebbe recessione CON inflazione.
Supply-side inflation non può essere affrontata con politiche restrittive demand side
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La risposta deve venire da politiche settoriali mirate, FISCALI quindi, per ridurre i colli di bottiglia.
Gli strumenti possibili sono vari e ad orizzonti diversi: investimenti (pubblici e privati), incentivi, regolamentazione, misure amministrative
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