@maxdantoni@EntropicBazaar Inesatto. La nostra democrazia costituzionale non è "parlamentare": è sociale o solidaristica (Mortati, Ist., I, p.143 ss.). Forma necessitata in assenza della quale la democrazia "non è". Cioè il parlamento è subordinato alla realizzazione diritti sociali fondamentali: artt.1-12
@maxdantoni@EntropicBazaar Nessun esito elettorale, e nessuna legge votata dal parlamento può mutare questo indirizzo politico-costituzionale supremo. Neppure l. di revisione costituzionale
@maxdantoni@EntropicBazaar Realizzare la Repubblica fondata sul lavoro e sull'intervento attivo dello Stato (art.3 cpv) per l'eguaglianza sostanziale è al di sopra della disponibilità delle leggi a differenza di quanto accade in dem.parlamentare, tipica forma di Stato liberale, OPPOSTA alla ns Cost rigida
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Sì: se si aumentassero sensibilmente gli investimenti pubblici - in infrastrutture con i vari livelli di creazione di valore nazionali, dalla progettazione alla realizzazione esecutiva, nonché direttamente in produzioni sostitutive delle attuali importazioni- 1/
e sempre usando tecnologie e expertise ancora disponibili, (nei settori ove si possa anzitutto sfruttare il controllo della domanda pubblica, es: farmaci e veicoli per il trasporto pubblico)- occupazione e retribuzioni salirebbero.
Per effetto di ciò, in sequenza rapida,
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- a condizione, cioè, che tali interventi consolidino, per volume e durata, le aspettative di imprese e risparmiatori -, gli investimenti privati tornerebbero finalmente ad aumentare, aggiungendosi alla politica economica pubblica nell'incremento di occupazione e retribuzioni
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Come aderente all'UE, l'Italia condivide con gli altri Stati-m, una "tariffa doganale comune" verso i "paesi terzi" (art.28.1 TFUE).
Ergo, subisce inevitabilmente eventuali incrementi daziari "in ritorsione" decisi (art.31 TFUE) da Consiglio e Commissione: nel caso vs USA,
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agente a sua volta in base a una reclamata reciprocità, date le asimmetrie tariffarie che ritiene esserci attualmente a favore dell'UE.
Tuttavia, e ovviamente, l'UE non ha potere di vincolare il "paese terzo" ad adottare, a sua volta, una tariffa doganale unitaria per tutti i
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membri dell'UE.
Se lo Stato terzo, per definizione non vincolato dai Trattati UE, decidesse di intavolare separati negoziati di revisione dei dazi reciproci, coi singoli Paesi-UE, ed in base ad un'analisi della struttura dei reciproci scambi nei vari settori,
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1. Interessante il "taglio". Da rimarcare: 5 condizioni di pace, finora risultate ostative a qualsiasi negoziato, ribadite chiedendo di essere...ammessi ai negoziatiit.euronews.com/my-europe/2025…
2. Si conferma che, dal punto di vista, della legittimità degli indirizzi attuali e delle future deliberazioni formali (artt.21-24 TUE) è mancata l'unanimità.
3. Su ulteriori aiuti militari all'Ucraina, a conferma della natura di mero auspicio non formalizzato, il Consiglio "si compiace della disponibilità", a fare quello che ormai è industrialmente molto, molto, difficile da proseguire: tanto che il Consiglio è solo invitato a
Le relative previsioni sono individuabili negli art.22.1, co.3 e nell'art.24.1, co.2 TUE (delibere ALL'UNANIMITA' di Consiglio Eu e "Consiglio" per "decisioni"), da coordinare, per gli interventi operativi con l'art.28 del TUE. Attribuzioni peraltro (art.21 TUE) che 1/
dovrebbero rispettare "i principi della Carta delle Nazioni Unite (22.1 TUE) - tra cui il divieto di uso della forza al di fuori del quadro deliberabile dal Consiglio di Sicurezza, nonché 2/
"preservare la pace e prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionali" (21.2. lettera c), sempre nel quadro dei principi della Carta (v. sopra) e dell'Atto finale di Helsinky (v. sotto) 3/
I tedeschi non possono semplicemente aver imparato la lezione: basti vedere le dichiarazioni programmatiche di Merz e quelle di Afd sui presunti effetti delle politiche monetarie BCE sulla "ricchezza" tedesca.
Vivono in una realtà avulsa dai meccanismi causa/effetto 1/
Quel che più importa, però, è che l'Italia non abbia imparato la sua di lezione: la regolazion€ e le politich€ industriali Ue - dettate dai tedeschi credendo di poter giocarsela con l'export e la delocalizzazione in Cina - ci pongono altrettanto in una corsa verso il baratro
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La questione è cosa, e soprattutto, ormai, QUANTO, produrre e cosa e QUANTO riusciremo a scambiare con l'estero. Questo problema è insolubile rimanendo legati al carrozzone €-tedesco, che non abbiamo certo la forza di modificare TEMPESTIVAMENTE.
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Discorsi sullo stesso tono di quelli fatti quando fu deciso il pareggio di bil, già target prima del fiscal compact: fin dai tempi di Padoa-Schioppa. La stessa leggerezza sugli effetti del consolidamento sulla crescita e sulla prospettiva di deflazione.
1/dagospia.com/rubrica-3/poli…
Acuendosi COMUNQUE il consolidamento fiscale, il ritmo di discesa dell'inflazione si convertirà in incremento della disoccupazione (correttamente considerata = inclusiva del precariato): e ciò, cumulato agli effetti, già acquisiti e non corretti, 2/ tradingeconomics.com/italy/inflatio…
dell'inflazione sui livelli salariali reali, renderà drastico il calo della domanda interna: in consumi ma pure in investimenti privati, con avvitamento deflattivo dovuto al noto circolo vizioso fiscale-deflattivo-occupazionale...con aggiunta di sofferenze bancarie; 3/