Tutti parlano della presunta recessione in Germania 🇩🇪. E tutti, indipendentemente dalle loro posizioni in economia, senza esitazioni, danno per scontato che la risposta ottimale di politica economica debba essere un’ espansione della spesa pubblica.
Può darsi. Ma magari no.👇👇
E’ sbalorditivo come la vulgata keynesiana più classica, semplice, quasi automatica, sia oramai nel dizionario di base di ogni commentatore. Anche di coloro che talvolta esprimono posizioni (aiuto) “liberiste” (senso di nausea nell’usare il termine, ma ce la faremo)
La prima cosa da chiarire, sempre, di fronte a un rallentamento dell’economia, e’ quale ne sia la *causa* primitiva. La risposta ottimale di politica economica dipende da questo. E’ questa una delle lezioni di base della macroeconomia moderna.
Il riflesso condizionato del dibatitto pubblico in economia e’ che di fronte a un rallentamento aggregato dell’economia, una espansione della spesa o una riduzione delle tasse vadano *sempre* bene. Ma nel caso della Germania e’ proprio così?
Quel e’ lo shock iniziale che sta causando il rallentamento dell’economia tedesca? Difficile dirlo. Probabilmente e’ la “trade war” tra USA e China. (Forse). E l’incertezza associata.
Qual e’ dunque la risposta ottimale ad uno shock protezionistico esterno? Probabilmente, dal punto di vista tedesco, e’ una “svalutazione fiscale”. Cioè un aggiustamento combinato delle tasse che aumenti i prezzi relativi delle importazioni e diminuisca quelli delle esportazioni
Una svalutazione fiscale, di fatto, e’ un sostituto del deprezzamento reale del cambio. E aggredisce direttamente la causa del problema *dal punto di vista tesesco*.
Un’espansione della spesa pubblica non e’ un sostituto di una svalutazione fiscale. Perché (da punto di vista 🇩🇪) tenderebbe a produrre un apprezzamento reale del cambio.
Altro discorso e’ se invece del punto di vista 🇩🇪 teniamo conto di quello di tutta la zona Euro. Ma qui entriamo in un ordine di problemi molto più complesso: l’assenza di una vera politica fiscale coordinata. (Prossima puntata)
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#DraghiReport touches only tangentially on a key factor driving growth in today’s economy: *geographic agglomeration*.
In the knowledge economy, where human capital is crucial, high-skilled labor requires physical proximity to other high-skilled labor in large cities.👇
The process of innovation at the frontier of knowledge is strongly fueled by economies of agglomeration. Innovative and creative people want to be close to other innovative people. “Smart working” from home is by no means a substitute, especially in high-tech sectors.👇
The process of agglomeration boosts the scale of production and productivity growth. This requires high mobility of both labor and capital. The relatively low mobility in production inputs in the EU is a key factor explaining the accumulated productivity gap relative to the US👇
Il declino delle “aree interne”.
Popolazione che abbandona i borghi. 🇮🇹”svuotata”. Giovani che migrano.
Servizi essenziali che muoiono, alimentando altra emigrazione. Va combattuto questo fenomeno? È un male o un bene? Da cosa dipende?
Tesi: è l'economia della conoscenza👇
Per l’Italia che cresce poco, e scivola verso il declino, la questione pone un dilemma drammatico.
Partiamo da qui. Come si genera ricchezza nell’economia di oggi, che è economia della conoscenza? Essenzialmente con *l’agglomerazione spaziale* dei fattori produttivi👇
Nell’economia della conoscenza, persone e imprese vogliono aggregarsi nello spazio, sfruttando le economie di agglomerazione. Un ingegnere ha bisogno di stare vicino a un altro ingegnere. Più il lavoro è creativo, più richiede lo scambio fisico di conoscenza.👇
In USA, grande inflazione anni 70 non fu dovuta a shock petroliferi. Bensì a politiche fiscali espansive degli anni 60 (guerra Vietnam, Great Society di Johnson) accomodate dalla politica monetaria.
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Quando Volcker e la Fed cominciarono a combattere l’inflazione dal 1979, fu necessario l’appoggio di una politica fiscale restrittiva con Reagan prima che inflazione cominciasse a scendere👇
La lezione degli anni 70 è che la politica monetaria dei rialzi dei tassi d’interesse è inutile se la politica fiscale non si orienta chiaramente alla stabilizzazione del debito pubblico👇
Per frenare l’inflazione serve aumentare i tassi d’interesse REALI. Cioè al netto dell’inflazione.
(Perché sono i tassi reali che incidono su domanda aggregata e quindi su inflazione).
Ma inflazione è a 8%. Quindi i tassi NOMINALI devono crescere oltre 8%? 😱
Che si fa? 👇1/n
Tassi a 8% sarebbero disastro per crescita economica. 😱
In realtà i tassi reali sono i tassi *nominali* al netto delle ASPETTATIVE di inflazione (non di inflaz. corrente).
Con aspettative stabili, sono sufficienti rialzi contenuti dei tassi nominali per rialzare i tassi reali👇
Ecco perché per Bce è così importante (ma difficile) misurare e tenere sotto controllo le aspettative di inflazione.
Ma c’è di più a complicare il quadro. Le aspettative di inflazione DIPENDONO da politica monetaria. Dal suo comportamento futuro (e atteso oggi dagli agenti)👇
Esistono 2 mondi.
1⃣Il primo in cui l'inflazione è bassa e stabile (ultimi 20 anni).
2⃣Il secondo (vizioso) in cui l'inflazione è alta e instabile.
Importante❗️In 2⃣inflazione vive di vita propria, si autoalimenta con aspettative,ed è qs. insensibile all'attività economica
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Perciò nel mondo 2 ridurre l'inflazione richiede aumenti della disoccupazione MOLTO più grandi e costosi.
Nel mondo 2 un tetto al prezzo del gas serve a poco per frenare l'inflazione. Dipende tutto da credibilità delle banche centrali.
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Banche centrali devono fare "whatever it takes" per evitare che il mondo si trasformi da 1⃣ a 2⃣.
Chiediamoci: quanto è credibile, oramai, un annuncio Bce che inflazione tornerà a 2% entro 2 anni? E' da risposta a qs. domanda che si valuta l'operato della politica monetaria.👇
Per rispondere al rialzo dell'inflazione la Bce alza i tassi. Ma questo crea "frammentazione", cioè un allargarsi degli spread tra paesi Core e paesi Periferia.
Se non è questo un nuovo dilemma di politica monetaria, ditemelo voi. 🤔
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Perchè "frammentazione" nn accade in US, dove ci sono singoli stati (NY, Cal) che emettono debito? Differenze👉
1⃣ In US esistono titoli di debito FEDERALI (Treasuries) cioè emessi da Federazione, e non da singolo stato.
2⃣Bilanci delle banche sono pieni di US Treasuries
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Se lo Stato della California fallisse, non metterebbe in discussione l'esistenza degli USA come unione monetaria. Perchè?🤔
Perchè i bilanci delle banche della California non sarebbero pieni di titoli di stato della California, bensì di US Treasuries. 👇