I 5 punti proposti da Zingaretti a Casaleggio descrivono bene il vuoto programmatico e di idee dell'ennesima "alleanza contro", l'ultimo di quella lunga serie di "mali minori" che ci ha portato fin qui.
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Ci si allea con un partito autoritario che vuole eliminare la democrazia rappresentativa, non per realizzare qualcosa in particolare ma solo per tenere lontano dai palazzi un altro partito autoritario che vuole eliminare la democrazia rappresentativa.
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Si spera di disinnescare le pulsioni autoritarie del nuovo alleato chiedendogli "pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento".
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Il fatto che tale riconoscimento sia tutt'altro che scontato dà una volta di più la misura dell'abisso su cui siamo affacciati.
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Si chiede poi una "svolta delle ricette economiche e sociali in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti", ben sapendo che in cassa non c'è un euro per finanziare tali fantasie.
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A meno di non cancellare le prebende elettorali approvate dai 5 stelle oppure di seguire le stesse identiche ricette di Salvini: chiedere tutte le risorse a prestito, scaricare i costi sulle generazioni future, dilapidare risorse in cambio di un consenso effimero...
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... avviare il debito su di una traiettoria esplosiva fino alla crisi finanziaria e all'incidente che metta a rischio quella stessa "appartenenza leale all'Unione Europea" vagheggiata da Zingaretti al primo punto.
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Altrimenti spieghi Zingaretti (o chi per lui) come intende finanziare redistribuzione, investimenti, sviluppo e al tempo stesso sanare la voragine lasciata dai gialloverdi senza imporre nuove tasse.
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È giusto lavorare perché Salvini non metta mai più piede nei palazzi del potere, ma l'unico modo per assicurarsi questo risultato è costruire una offerta politica alternativa alla sua, che convinca più della sua. Per ora non si vede niente di tutto ciò, purtroppo.
9/9
🧵Nella delirante conferenza stampa del 22/9, Trump ha sostenuto che gli Amish non conoscono l’autismo perché rifiutano i vaccini. Che sia inutile vaccinare i bambini contro l’epatite B, dato che la malattia si trasmette, secondo lui, esclusivamente per via sessuale. E che l’autismo possa essere provocato dal paracetamolo.
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Nei giorni successivi, le teorie della cospirazione contro i vaccini (e più in generale contro la medicina “ufficiale”) hanno trovato nuova linfa, diventando più che mai virali sui social controllati dagli oligarchi della Casa Bianca.
2/17
Non credo valga la pena ribattere a teorie del tutto screditate, come quella sul legame tra vaccini e autismo. La letteratura scientifica mostra che i complottisti sono per lo più insensibili al debunking.
Le affermazioni sul paracetamolo sono però più insidiose, perché Trump ha citato uno studio realmente esistente, firmato da un accademico di primo piano: Andrea A. Baccarelli, preside della Chan School of Public Health di Harvard.
🧵Le campagne di influenza straniera sono ormai lo sfondo costante di ogni evento di attualità negli Stati Uniti e in Europa — dai disastri naturali alle elezioni.
La Russia sfrutta sistematicamente ogni occasione per spingere avanti la propria agenda: esasperare la polarizzazione, criminalizzare i democratici (intesi in senso lato, come chiunque creda nei valori della democrazia), diffondere i capisaldi della propaganda di estrema destra — dalle teorie del complotto sui vaccini ai presunti crimini degli immigrati — e screditare i nemici del regime di Putin.
Un’agenda che negli Stati Uniti coincide perfettamente con quella del movimento MAGA. 👇
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Non sorprende che la risposta dell’amministrazione Trump sia stata la chiusura del Counter Foreign Information Manipulation and Interference Office, l’ufficio incaricato di contrastare la disinformazione russa sul suolo americano.
Un favore enorme al Cremlino: lasciare campo libero alle campagne di influenza, la forma più subdola di guerra ibrida, che corrode la democrazia dall’interno.
2/15
Secondo NewsGuard – iniziativa che monitora la disinformazione online (e che pubblica la newsletter, “Reality Check”, che consiglio di seguire) – i media statali russi hanno incorniciato l’omicidio di Charlie Kirk come un complotto ordito dai democratici.
Come avviene sistematicamente (anche in Europa), è probabile che per amplificare questa narrazione, la Russia si stia servendo (anche) di eserciti di bot che si fingono americani.
E, seguendo uno schema ormai consolidato, la trama complottista insinua che anche l’Ucraina sia coinvolta nell’omicidio di Kirk.
🧵Prestate attenzione: la costruzione del regime autoritario negli Stati Uniti sta entrando in una fase di accelerazione.
L’amministrazione Trump sta deliberatamente creando le condizioni per una nuova ondata di violenza politica e terrorismo— per poi gestire l’emergenza in funzione del consolidamento del regime. 👇
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Se di fronte all’esecuzione dei legislatori democratici Melissa Hortman e John Hoffman l’establishment MAGA ha reagito con sostanziale indifferenza, l’omicidio di Charlie Kirk ha generato commenti incendiari.
In pochi giorni abbiamo visto il vicepresidente JD Vance raccogliere l’eredità del podcast di Kirk — un megafono di violente invettive omofobe, sessiste e razziste — e usarlo per sostenere che gli avversari politici di Trump devono essere “neutralizzati”. Vance - lo stesso che ha osato accusare l'Europa di soffocare il free speech - ha invitato a segnalare ai datori di lavoro chiunque si esprima in modo irrispettoso su Kirk.
Sembra assurdo, ma la conseguenza è un’ondata di licenziamenti: dipendenti puniti per aver rifiutato di appendere manifesti commemorativi, o per aver sostenuto che la retorica violenta e provocatoria di Kirk possa aver contribuito al suo assassinio. La segretaria alla Giustizia Pam Bondi è arrivata a sostenere che esistono gli estremi legali per licenziare chi non mostra rispetto verso Kirk.
Il capo di gabinetto della Casa Bianca ha dichiarato: «Il Partito Democratico è un’entità dedicata esclusivamente alla difesa di assassini e terroristi immigrati clandestini. Non è un partito politico: è un’organizzazione estremista interna.» Trump ha promesso di “risolvere una volta per tutte il problema della violenza democratica”. E il miliardario tossicodipendente che finanzia il governo ha invocato apertamente regolamenti di conti con i democratici, invitando i suoi follower a combattere per non morire. Non sorprende che in poche ore i social media si siano riempiti di reel di fanatici MAGA che incitano a stanare i democratici casa per casa.
Tutto questo furore trascura il dato elementare che non vi è alcuna prova che Kirk sia stato ucciso da un simpatizzante democratico. Anzi, gli indizi suggeriscono che l’omicida possa collocarsi perfino più a destra delle idee di Kirk.
Ma per il governo MAGA conta soltanto il pretesto: sfruttare l’omicidio come leva per portare avanti una linea operativa tipica dei regimi autoritari.
Nel nuovo post sul mio blog (fabiosabatini.substack.com/p/lingegneria-…) spiego come il regime di Trump stia ingegnerizzando la rinascita del terrorismo e della violenza politica negli Stati Uniti, come i MAGA intendano sfruttarla per consolidare il potere, e perché tutto ciò faccia comodo alla Russia.
Questo thread è un adattamento sintetico del post completo (link nei commenti). Se vi interessa, vi consiglio di leggerlo sul blog, dove peraltro ci sono I link alle fonti. Se invece volete restare qui, accomodatevi. 👇
🧵 Trump ha promesso di “risolvere una volta per tutte il problema della violenza democratica”, mentre Musk ha definito i democratici “il partito della morte”, incitando neppure troppo velatamente a regolamenti di conti dal sapore di guerra civile. 👇
1/9
Non è sorprendente che, negli Stati Uniti, orde di fanatici stiano pubblicando sui social media propositi di violenza, come l’invocazione di stanare i democratici “casa per casa”.
L'amministrazione MAGA e Putin hanno molto da guadagnare da un ulteriore inasprimento della violenza politica e da una rifioritura del terrorismo.
Da tanto tempo la Russia alimenta sistematicamente la destabilizzazione delle democrazie occidentali.
3/9
🧵Cosa significano per l'Europa l'incursione russa in Polonia, la non-reazione degli Stati Uniti, e i propositi di aggressione sbandierati da Putin e i suoi portavoce. 👇
Spoiler: per l'Europa è ora di svegliarsi.
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Dopo la notizia dell’incursione russa in Polonia, con droni giunti perfino a pochi passi dalla capitale di uno Stato membro della Nato, il presidente degli Stati Uniti, il suo segretario della Difesa (anzi, della Guerra) e il suo segretario di Stato si sono chiusi in un ristorante di pesce per ore senza rilasciare dichiarazioni.
Non una situation room da cui seguire la crisi. Un ristorante di pesce.
Poche ore dopo, il ministero degli esteri russo ha diffuso una nota in cui Dmitry Medvedev, Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza e uno dei più stretti collaboratori di Putin, minaccia apertamente la Finlandia.
🧵 Quello russo contro la Polonia non è un attacco in senso stretto, né una provocazione. 👇
Ora che gli Stati Uniti hanno perso ogni potere di deterrenza grazie alla corruzione di Trump — fino al punto di riscrivere la storia, auto-infliggendosi una sconfitta clamorosa nella guerra fredda trent’anni dopo averla vinta — Putin sta tastando il terreno. Per capire a che punto è la disgregazione della Nato, quanto ancora è coesa l’Europa, dove può spingersi l’aggressività russa, e con quali tempi.
1/9
Chi segue le cose russe sa che, nel frattempo, la propaganda di Putin non si limita più alla demonizzazione dell’Ucraina. La civilissima Finlandia, insieme a Polonia, Repubbliche Baltiche e Moldavia, sono continuamente additate come covi di nazisti al pari di Kiev, contro cui la Russia sarebbe prima o poi “costretta” a intervenire per prevenire l’ascesa di un nuovo Reich.
2/9
Questa retorica, che prepara l’opinione pubblica russa alla guerra permanente, in Italia striscia già da molto tempo: veicolata da media compiacenti, influencer compiacenti e leader politici compiacenti (che in alcuni casi sembrano perfino corrotti). E trova terreno fertile in un pubblico incapace di riconoscere l’origine della disinformazione e di difendersi da essa.
Quante volte ho letto commenti di persone convinte in buona fede che l’Unione Europea fosse un regime nazista e la presidente della Commissione una dittatrice peggiore di Putin.
Indovinate a chi giovano questi deliri.
3/9