Fabio Sabatini Profile picture
Professor of Economics at @SapienzaRoma | Fellow at @IZA_bonn | Substack: https://t.co/GZEo13PlVv
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May 23 9 tweets 3 min read
🧵 Dazi del 50% contro l’Unione Europea?
Prima di allarmarvi, ricordate due cose: Trump è un negoziatore disastroso, e i dazi colpiscono prima di tutto l’economia americana.
Thread e 🔗 sotto ⬇️.

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L’economia e il sistema finanziario americano non erano così in bilico da molto tempo, e l’amministrazione ha un disperato bisogno di stabilità in vista dell’approvazione dell’orrido "Big Beautiful Bill" – che porterà il debito a livelli allarmanti – in un contesto di fuga dai titoli del Tesoro americano in particolare.

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May 18 13 tweets 5 min read
🧵Lezioni dall'incubo americano.
Decifrare l’autocrazia americana non è un’ossessione, ma un modo per costruire gli anticorpi culturali di cui presto potremmo aver bisogno.

Thread ⬇️
(il 🔗 per leggere il post tutto intero è più sotto)

1/12 Image Negli ultimi tempi, la mia modesta attività di divulgazione, che porto avanti nel tempo libero rosicchiato alla ricerca e alla didattica, si è concentrata quasi interamente sull’ascesa di Trump e del nuovo autoritarismo americano, e sulle sue ripercussioni economiche e politiche.

Perché?

Non solo perché lo sgretolamento dell’ordine mondiale costruito in ottant’anni finirà per travolgere anche il nostro paese in modi che potrebbero presto diventare tangibili anche per il cittadino medio.

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May 17 4 tweets 2 min read
🧵Trump sa bene che i dazi - anche nella versione attuale - sono il più imponente aumento delle tasse mai visto negli Stati Uniti, cadranno interamente sulle spalle dei cittadini più deboli, e serviranno a finanziare (parzialmente) tagli delle tasse che favoriranno i più ricchi e le imprese (che per il resto saranno finanziati a debito).

Questo grafico, elaborato dall'Institute on Taxation and Economic Policy, è spiegato nel post sugli effetti distributivi (dai ricchi ai poveri) linkato in chiusura di questo breve thread.

1/4Image Con tweet come questo, il presidente finge di auspicare che, anziché dai cittadini meno abbienti, i dazi siano pagati dalle imprese.
Il presidente e i suoi consiglieri sono consapevoli che, se le imprese erodono eccessivamente i propri margini di profitto e falliscono, le prospettive di aumento della disoccupazione sono destinate a peggiorare.
Ma in questo modo la narrazione della Casa Bianca avrà qualche capro espiatorio da additare al popolo, mentre i lavoratori, precipitati in condizioni sempre peggiori, saranno ancora più facile preda di pulsioni rabbiose contro ipotetici poteri forti e gli immigrati.

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May 15 15 tweets 9 min read
🧵 Come muore una democrazia?
Come ci si accorge di aver superato la linea che ci separa dall’autoritarismo?
La domanda non riguarda solo gli USA, ma ogni democrazia contemporanea in cui il populismo erode le istituzioni dall’interno e dall’esterno.

Thread ⬇️

1/14 Image ⚠️ Prima di procedere, un avviso: questo thread è una versione ridotta di un post più completo che ho pubblicato qui:
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2/14 fabiosabatini.substack.com/p/come-muore-u…Image
May 14 16 tweets 7 min read
🧵 Un altro fallimento umiliante, spacciato per vittoria a uso e consumo della propaganda per gonzi (molti dei quali, purtroppo, abitano in Italia).
Un breve thread per spiegare l'ennesima marcia indietro di Trump sui dazi. ⬇️

1/14 Image La Cina si aggiunge all’elenco dei paesi per cui i dazi sono stati riportati al 10% dopo il caos finanziario seguito al "Liberation Day" (che nome inappropriato).
Questi dazi si sommano al 20% che gli Stati Uniti avevano già imposto per “punire” la Cina per la produzione di alcune componenti del fentanyl.
La somma rimane comunque ben lontana dall’80% annunciato da Trump nel weekend.

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May 12 15 tweets 8 min read
🧵Trumpflation è sempre più sinonimo di stagflazione.

Per questo la Fed ha interrotto il percorso di riduzione dei tassi di interesse, fermi al 4,25%.

(Anche) per questo Trump ha fatto l'ennesima marcia indietro con la Cina, dopo aver dichiarato "guerra alle bambole".

⬇️ 1/14 Image Nonostante il mercato del lavoro resti relativamente stabile, l’autorità monetaria ha sottolineato come le politiche economiche dell’amministrazione Trump abbiano accresciuto i rischi di un aumento della disoccupazione parallelo alla crescita del livello dei prezzi.

Il quadro delineato dalla Fed è quello di una stagflazione, caratterizzato dalla coesistenza di stagnazione economica e inflazione elevata.

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May 6 9 tweets 4 min read
🧵Scrivo un post, costato un lungo lavoro di preparazione, sugli effetti distributivi di Maganomics. Poche ore dopo trovo il mio post copiato integralmente e pubblicato in prima pagina su una testata chiamata Italia .co, con il mio nome, x far intendere ai lettori che io collabori con quel sito.

1/7Image Non conosco questa testata e fino a oggi non ne avevo mai sentito parlare. Non ho nulla a che fare con Italia .co e non desidero in alcun modo essere associato a essa.

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May 2 13 tweets 7 min read
🧵No, le importazioni non "bruciano" il Pil.
E il Pil non può scendere sotto zero.
La qualità dell’informazione, purtroppo, sì.
Il modo in cui l’economia viene raccontata in questi giorni dice molto sullo stato di salute dell’informazione italiana.

Per la prima volta dopo molto tempo, la variazione del Pil su base annua è risultata negativa, con una flessione del tasso di crescita dello 0,3%. Un dato significativo, se si considera che nell’ultimo trimestre del 2024 il Pil era cresciuto del 2,4%.

Vediamo cosa c'è di sbagliato nel modo in cui molti media hanno riportato la notizia.

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2/12fabiosabatini.substack.com/p/il-pil-negat…
Apr 30 18 tweets 9 min read
🧵Sull'economia, Trump si è chiuso in un vicolo cieco.

Deve tagliare le tasse per tamponare gli effetti delle sue stesse politiche ma, proprio a causa di queste politiche, tagliare le tasse è diventato economicamente insostenibile e politicamente rischioso.

C'è poco da stare allegri però, perché l'uscita dal vicolo cieco potrebbe passare per scelte disastrose.

Quali sono le opzioni di Trump, e quali le conseguenze?

1/Image Oggi lo U.S. Bureau of Economic Analysis ha pubblicato la stima del tasso di crescita del Pil per il primo trimestre del 2025.
Per la prima volta da molto tempo, la variazione è negativa.
Un risultato straordinario (in negativo), se si considera che nell'ultimo trimestre del 2024 il tasso di crescita era stimato al 2,4%.

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Apr 26 4 tweets 1 min read
🧵Mentre Trump volava a Roma per godersi il funerale ("non vedo l'ora", parole sue), il suo regime ha arrestato una giudice sospetta di aver aiutato un immigrato a sfuggire alla deportazione.

E ha deportato una cittadina *americana* di due anni. Due.
Anni.

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Ogni giorno si testano nuovi limiti, si erodono un po' di più gli argini della democrazia, si misura fin dove è possibile spingersi senza che il pubblico si svegli dal torpore.
Sta andando più velocemente di quanto si potesse immaginare. La fragilità della democrazia è nuda.

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Apr 23 4 tweets 4 min read
🧵 ll dazio verso la Cina “Non sarà zero, ma scenderà di molto”.
Dollaro in caduta libera, capitali in fuga dagli Stati Uniti, rendimenti dei titoli di Stato in aumento costante, attese di inflazione e disoccupazione in rialzo, indici di incertezza economica e politica alle stelle, fiducia dei consumatori sottoterra.
Filiere interrotte, nessun miglioramento del gettito fiscale, ex alleati che si riarmano, ex partner commerciali che si mettono d’accordo tra loro, previsioni di crescita riviste al ribasso - non solo per gli Stati Uniti ma per il mondo intero.
Dopo settimane passate a implorare la Cina senza ricevere neppure una risposta, Trump annuncia l’ennesimo dietrofront sui dazi. Come previsto.
Cosa ha ottenuto fin qui? Assolutamente nulla, come previsto.
Nel frattempo, ha distrutto l’economia americana un po’ di più e inferto danni seri, ma non irreversibili, all’economia globale.
The art of the deal.

1/4Image E ora? Probabilmente la pantomima riprenderà tra pochi giorni, aggravando ulteriormente i danni per l’economia.
Magari dopo la visita a Roma nel weekend, i dazi saliranno di nuovo, finché lo spread con i titoli europei non toccherà nuove vette spaventando i consiglieri del presidente abbastanza da stimolare una nuova marcia indietro.
Ma non basterà togliere i dazi a giorni alterni per riparare le filiere, ricostruire la fiducia e far ripartire attività economiche ormai paralizzate dall’incertezza.
Di tanto in tanto annuncerà un accordo da dare in pasto ai gonzi. Dirà di aver ottenuto un’area di libero scambio con l’Australia, con cui il libero scambio esiste già.
The art of the deal.
Intensificherà gli attacchi alla Fed, alla disperata ricerca di capri espiatori.
Aumenterà il tasso di cattiveria sia in politica estera (cominciando dalla svendita dell’Ucraina) sia interna (deportazioni, repressione del dissenso, prime espulsioni di cittadini americani sgraditi).

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Apr 18 9 tweets 4 min read
🧵Questo grafico - tratto da uno short memo di @ProfJiang (Northwestern), @HannoLustig (Stanford) e coautori – mostra una disconnessione sorprendente: lo spread fra i titoli di Stato USA e i Bund tedeschi a 10 anni (asse verticale sinistro) aumenta, ma il dollaro si deprezza (asse destro).
È una rottura profonda rispetto al passato: rendimenti più alti dovrebbero attrarre capitali e rafforzare il dollaro. Stavolta no.
Il paper descrive accuratamente la trasformazione in corso nei mercati finanziari.
Secondo gli autori, gli investitori hanno smesso di considerare il dollaro e un rifugio e guardano altrove: all’euro.
Un breve thread: 👇

1/7Image Normalmente, un aumento di 50 punti dello spread avrebbe determinato un apprezzamento del dollaro del 5% rispetto all’euro. Invece, ha perso il 3,6%: un gap dell’8.6%.
Gli autori mostrano che i Treasury a tutte le scadenze sono diventati più "economici" rispetto agli equivalenti europei, e offrono rendimenti più elevati.
Tradotto: per detenere titoli americani, gli investitori ora chiedono un premio. Il valore del dollaro segue lo stesso declino dei Treasury.

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Apr 16 21 tweets 10 min read
🧵 Il piano "geniale" di Trump prevedeva di finanziare i tagli delle tasse – che avrebbero avvantaggiato soprattutto le imprese e i redditi più elevati – attraverso due canali: da un lato, un aumento vertiginoso di altre tasse, quelle sul consumo "nascoste" nei dazi, che colpiscono in modo regressivo le fasce sociali più deboli; dall’altro, l’emissione di nuovi titoli di Stato alle "consuete" condizioni favorevoli garantite dal ruolo di valuta di riserva del dollaro.

Vediamo perché non funzionerà e con quali conseguenze sul dollaro e l'euro - cioè sull'Europa e i suoi cittadini. 👇

1/20Image In secondo luogo — ma non meno importante — la guerra commerciale di Trump sembra perseguire un obiettivo politico interno: la costruzione di un sistema in cui la sopravvivenza e la prosperità delle imprese (e dei lavoratori che impiegano) non dipendono dal merito, dalla competitività o dall’innovazione, ma dalla capacità di ottenere esenzioni tariffarie e altri privilegi dal sovrano in cambio di sostegno e fedeltà.
Una logica di tipo clientelare mascherata da politica industriale, che, se persistente, farà arretrare l'economia statunitense di decenni.

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Apr 15 12 tweets 3 min read
Dopo aver deportato ricercatori e studenti internazionali senza accuse né processo, per meri reati d’opinione, Trump ha dichiarato con candore che intende deportare anche cittadini americani.
Non più soltanto immigrati legalmente residenti negli Stati Uniti.

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Ciò che distingue un campo di concentramento da una prigione è che il campo di è al di fuori di qualsiasi giurisdizione. I prigionieri non sono accusati di alcun reato, né sottoposti a processo. Vengono arrestati, deportati, internati per le loro opinioni o la loro stessa identità.

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Apr 12 6 tweets 3 min read
🧵Dopo aver implorato invano la Cina di farsi avanti con una proposta, Trump ha annunciato l’esenzione dai dazi per smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici.
Un "regalo" ad Apple (che assembla in Cina) e un contentino per i consumatori.

1/6 Image I prodotti ad alto valore aggiunto ricevono trattamenti di favore.
Beni agricoli, materie prime e beni di consumo economici (per esempio, abbigliamento e giocattoli) restano invece soggetti a dazi proibitivi.

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Apr 11 11 tweets 6 min read
🧵Nella copertura mediatica della retromarcia di Trump ci sono molti errori che meritano di essere corretti.

1) I dazi complessivi non sono diminuiti, sono aumentati.

2) Siamo ancora di fronte al più grande aumento delle tasse nella storia degli Stati Uniti. E al più regressivo.

3) "These countries are calling us up, kissing my a--...dying to make a deal." No, non c’è stato alcun negoziato e il presidente non ha ottenuto assolutamente nulla.

4) Gli unici a "chiamare" Trump sono stati i mercati finanziari. Per dirgli: "You don’t have the cards" (ricorda qualcosa?)

5) Trump ha sospeso *alcuni* dazi perché spaventato da a) le vendite massicce dei treasury bond – e attenuare il deflusso di capitali dagli USA a Europa e Cina; b) il timore di un’accelerazione della de-dollarizzazione dell’economia.

6) La fuga dai treasury bond è causata dalla crescente incertezza politica degli Stati Uniti, che somigliano sempre più a un’economia emergente, e dal timore che i dazi siano affiancati da sanzioni finanziarie – come il congelamento degli asset.

7) I dazi sono un’arma negoziale che Trump brandisce per contrattare concessioni politiche oppure un modo per riportare le imprese manifatturiere negli USA? Un obiettivo esclude l’altro (le manifatture tornano solo se i dazi sono duraturi).

8.) Nelle dichiarazioni degli economisti della Casa Bianca, la guerra commerciale serve a preservare il “privilegio insostenibile del dollaro” scaricando una parte dei suoi oneri sui partner commerciali.

1/8Image 1 e 2) Con l’ulteriore aumento dei dazi verso la Cina (145%), il peso complessivo dei dazi è aumentato nonostante la sospensione di 90 giorni per alcuni paesi.
Il potenziale inflazionistico della configurazione attuale dei dazi è rimasto sostanzialmente invariato.
Poiché la Cina — ora colpita da un dazio del 145% (alle 17.09 mentre sto scrivendo questo thread; stasera si vedrà) — esporta una quota molto più alta di beni di consumo rispetto ai paesi a cui i dazi sono stati temporaneamente sospesi, l’onere effettivo per i consumatori americani è aumentato significativamente.
In sintesi, ci troviamo ancora di fronte al più grande aumento delle tasse mai osservato negli Stati Uniti — e al più regressivo nella storia.

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Apr 9 6 tweets 3 min read
125% contro la Cina e sospensione dei dazi per (tutti?) gli altri. Che significa:

1) È Trump che ha implorato gli altri governi di trattare e sta facendo temporaneamente molti passi indietro (fino al prossimo passo avanti, che potrebbe anche essere domattina).

1/5 Image 2) Dazi al 125% non sono sostenibili e la Casa Bianca ha fatto filtrare la possibilità di sanzioni di altro tipo, finanziarie.
Questa scelta, per adesso ancora improbabile (ma con Trump vai a sapere), insieme all'erraticità delle politiche dell'amministrazione e le tensioni internazionali con gli ex alleati, rendono gli asset statunitensi sempre meno appetibili per gli investitori, provocando la fuga dai treasury bond, che determina un aumento del loro rendimento.
Oggi c'è stato un momento in cui i bond trentennali greci erano valutati più sicuri di quelli statunitensi.

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Apr 7 18 tweets 10 min read
🧵Dazi: cosa dobbiamo aspettarci adesso e nel lungo periodo? Perché i mercati finanziari sono nel panico?
Alcune riflessioni alla luce del nuovo annuncio di alzare i dazi contro la Cina al 50%
Spoiler: per gli USA andrà male, ma l'Europa ha un'occasione di rafforzarsi.

1/17 Image ⚠️Prima di procedere, un avviso. Una versione molto più completa di questo thread si trova su Substack, dove si legge decisamente meglio. Il link è qui e nel PS. Ci si può iscrivere gratuitamente alla newsletter cliccando sul tasto blu. ⬇️


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Apr 4 17 tweets 9 min read
🧵Da ieri tutti, compresi i pinguini delle isole disabitate dell’Antartide, si interrogano sulla logica dei dazi di Trump. Una spiegazione.

⚠️ Avviso: questo è un thread lungo che si legge meglio su Substack (link in bio e nel PS) dove ci si può iscrivere alla newsletter).

1/16 Image Anzitutto, bisogna notare che gli unici paesi risparmiati dai dazi sono la Russia e la Corea del Nord, i nuovi migliori amici degli Stati Uniti. L’Ucraina è colpita da un dazio del 10%.
Il dazio per l'UE è del 20% e per la Cina del 34%.
Scorrere la tabella è quasi divertente. Trump ha imposto un dazio del 10% contro l’Isola Heard e le Isole McDonald. Dove abitano soltanto dei pinguini.
Lo stesso è toccato al British Indian Ocean Territory, dove risiedono soltanto militari americani.
Reunion, “tassata” al 37% non è un paese, ma fa parte della Francia e quindi dell’UE.
Al temibile Lesotho è andata anche peggio, visto il dazio del 50%. Con un reddito medio di 5$ al giorno, il Lesotho è troppo povero per importare qualcosa dagli Stati Uniti, ma ha la grave colpa di vendere diamanti agli americani.

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Apr 2 13 tweets 4 min read
🧵Anziché opporsi alla guerra alla scienza e al sistema della ricerca lanciata dalla nuova amministrazione, le università americane si stanno inginocchiando a Trump una dopo l'altra. 👇

1/12 Solo alcuni esempi recenti:
NYU ha cancellato un seminario di Joanne Liu (McGill University, già presidente di MSF), perché alcune slide della sua presentazione su Gaza "avrebbero potuto essere percepite come antisemite" e altre su USAID come "anti-governative".

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Apr 1 17 tweets 6 min read
Scommettereste sulla regolarità di un’elezione, se a garantirla fosse Elon Musk?
In Italia non se ne è parlato, ma vale la pena soffermarsi sul nuovo ordine esecutivo che modifica le regole elettorali negli Stati Uniti, scavalcando apertamente Congresso e Stati.

1/16 Image L’ordine:
- Assegna al Department of Government Efficiency (DOGE), guidato da Elon Musk, un ruolo diretto nella revisione delle liste elettorali.
In coordinamento con il Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS), il DOGE avrà accesso alle registrazioni degli elettori e ai registri di manutenzione degli elenchi elettorali degli Stati per verificarne la coerenza coi requisiti federali.
Tali informazioni potranno essere incrociate con altre banche dati (per esempio sull’immigrazione) e ottenute, se necessario, tramite strumenti coercitivi (subpoena).

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