La figura di Conte è nemesi del Casaleggismo, diabolico coperchio di fortuna per una pentola in ebollizione, tappo a vite di un dozzinale vinellino ormai diventato aceto. 1/n
Progettato per il plagio remoto, ha lentamente subìto una più appagante cooptazione per prossimità alla tecnostruttura. HAL 9000 ora stacca la spina che lo lega ai suoi programmatori, perché è in realtà un Atari senza schermo, e Roma non fa mai la stupida, specie stasera. 2/n
Il Roy Batty del Tavoliere, eroe casuale dei Piccoli Replicanti Roussoviani, ha scoperto con terrore la data della sua terminazione. E ora è riprogrammazione semivolontaria a Redmond, non da Linus Torvalds. 3/n
Mr. Cellophane ha scoperto tardivamente la sua disperante irrilevanza, nella cinica Chicago tiberina, e ora balla un improvvisato tip tap, sperando nella benevolenza del giudice. 4/n
Meglio dunque non giudicare uno stralunato Pinocchio solo per la legnosa eteronomia pregressa, per l’abbecedario in prestito a NYU, e per aver ceduto alle lusinghe di Gatto & Volpe. La storia dei burattini, se ha un lieto fine, passa dalla pancia della Balena. Si badi, Bianca 5/n
Attendiamo, senza illusioni, il compimento di questa kenosis post-populista di Saulo, convertito sulla via di Bruxelles, chiedendo non abiura, bensì metanoia. La democrazia vive di futuro e memoria, e muore di vendetta. 6/6
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Facciamo chiarezza per rispondere ai tanti pusillanimi e ipocriti - primi fra tutti i tantissimi parlamentari italiani a Strasburgo - che si nascondono dietro alla parola pace ma dimenticano la storia, il diritto internazionale e perfino la logica formale.
Un breve thread per mettere in fila gli argomenti.
1. Il Quadro legale della Carta delle Nazioni Unite
La Carta delle Nazioni Unite, firmata nel 1945, è il principale trattato internazionale che regola l’uso della forza da parte degli stati, con l’obiettivo di mantenere la pace e la sicurezza internazionale. In base alla Carta, uno stato di guerra può essere legalmente giustificato nelle seguenti condizioni:
A. Divieto dell’uso della forza (Articolo 2(4))
• Divieto Generale: L’articolo 2(4) della Carta delle Nazioni Unite proibisce agli stati membri di usare o minacciare l’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi stato.
• Tuttavia, esistono eccezioni a questo divieto che potrebbero portare a uno stato di guerra.
B. Legittima Difesa (Articolo 51)
• Diritto alla Legittima Difesa: Uno stato ha il diritto intrinseco di difendersi se subisce un attacco armato. Questo diritto consente agli stati di usare la forza (che potrebbe portare a uno stato di guerra) se:
• È stato iniziato un attacco armato da parte di un altro stato.
• La risposta è necessaria e proporzionata.
• Lo stato riporta le sue azioni al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
• Il diritto alla legittima difesa persiste fino a quando il Consiglio di Sicurezza non prende le misure necessarie.
C. Autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Capitolo VII, Articolo 42)
• Sicurezza Collettiva: Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite può autorizzare azioni militari (compreso l’uso della forza, portando di fatto a uno stato di guerra) se esiste una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale ai sensi del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite. Per esempio:
• Operazioni di mantenimento della pace: Se le misure diplomatiche e pacifiche (ai sensi dell’articolo 41) falliscono, il Consiglio di Sicurezza può autorizzare l’uso della forza (articolo 42).
• Gli stati membri possono quindi condurre azioni militari, singolarmente o collettivamente, per mantenere o ristabilire la pace internazionale.
D. Difesa Collettiva (Articolo 51)
• Uno stato può anche entrare in stato di guerra per difendere un altro stato se quest’ultimo è sotto attacco, purché lo stato attaccato richieda assistenza. /2
2. Diritto Internazionale Consuetudinario
Prima e accanto alla Carta delle Nazioni Unite, anche il diritto internazionale consuetudinario governa quando la guerra è legalmente giustificata. Questo include:
• Dottrina della Guerra Giusta: Tradizionalmente, la guerra era considerata giustificata in casi di legittima difesa, rappresaglia o per far rispettare il diritto internazionale.
• Legittima Difesa Preventiva: In alcune interpretazioni del diritto consuetudinario, se uno stato affronta una minaccia imminente, può agire in legittima difesa preventiva (sebbene questo concetto sia contestato nel diritto internazionale).
3. Diritto Internazionale Umanitario (DIU) – Legge del Conflitto Armato
Una volta che un conflitto si intensifica fino a uno stato di guerra, entra in vigore il diritto internazionale umanitario (in particolare le Convenzioni di Ginevra) per regolamentare come la guerra viene condotta. Il DIU si applica quando:
• C’è un conflitto armato di intensità sufficiente tra stati.
• Anche i conflitti non internazionali (guerre civili) attivano il DIU, ma lo stato di guerra è generalmente definito come un conflitto tra stati. /3
Ho appena finito una prima lettura del rapporto Draghi sui ritardi dell'economia e delle istituzioni europee nei confronti di USA e Cina. 328 sconsolanti pagine di sofferenza, rammarico e frustrazione: non perchè siano dati prima sconosciuti, anzi proprio poiché non lo sono.
Viene voglia di saltare sul primo aereo verso Ovest, con viaggio di sola andata. Ma invece bisogna guardare dritto nell'abisso, per capire meglio come l'Europa abbia potuto ridursi così.
Spero che vi venga voglia di studiarlo (tutto, non solo il summary) e di confrontarvi pubblicamente in merito, perché il rapporto inchioda politica e società europee alle proprie colossali responsabilità e le pone davanti a ineludibili e inderogabili scelte per il futuro.
Servirebbero 450 mld/anno per la transizione energetica, 150 mld/anno sulle tecnologie digitali, 50 mld/anno su difesa e sicurezza, 100-150 mld/anno per produttività e innovazione. Il tutto per almeno 5 anni, e da un bilancio federale, non frammentato per 27 paesi.
L'Europa non investe poco in R&D, ma investe male, perchè politica e imprese hanno timore dell'innovazione e si muovono in ordine sparso. Il gap di investimenti rispetto agli USA è enorme nelle modalità: il budget federale di R&D in USA è 13x quello federale europeo, dove dominano i sussidi nazionali, frammentati e non coordinati.
“La sfida è appena iniziata”, dice silenziosamente questo cartellone che sollecita il reclutamento nella difesa contro la criminale aggressione russa.
Ma non c’è enfasi, non c’è esaltazione in questo appello del Ministero della Difesa.
La guerra è brutta sempre, anche quando è necessaria.
#SlavaUkraine
#UkrainianFlagDay
L’appello a partecipare alla difesa dei confini è fatto senza esaltazione, e senza nazionalismo. Solo un commento, in calce, ne rivela la feroce determinazione: “La vendetta è d’acciaio”.
#SlavaUkraini
#UkrainianFlagDay
“Meritiamo di essere liberi”.
È frustrante leggere con i propri occhi, faticando a tradurle, le parole semplici e drammatiche di un popolo aggredito e intanto ascoltare, in italiano, le ridicole menzogne di idioti inutili e prezzolati.
#SlavaUkraini
#UkrainianFlagDay
Strategicamente, è stato un autogol. Militarmente, una débâcle tecnologica.
Sono infidi, ma ancora inefficaci. Il resto, per ora, è “gesture politics”.
Se dopo 26 mesi di prove tattiche contro l’Ucraina, le tecnologie militari iraniane risultano così inefficaci rispetto ai sistemi di difesa occidentali, la responsabilità delle cancellerie europee per non aver dotato Kiev di strumenti di intercettazione adeguati è provata sul campo.
Aver negato il necessario supporto davanti all’aggressione di autocrazie criminali richiederà di render conto alla Storia.
In termini industriali e tecnologici, la bassa efficacia militare dell’asse Iran-Russia è un grande assist competitivo alle imprese occidentali.
Non so che cosa farà il prezzo del petrolio domani, ma è venuto il momento di rimuovere l’assurdo e autolesionista limite di investimento in aziende del settore difesa imposto de facto dai criteri ESG su banche e fondi.
Ho chiesto una mano a una voce autorevole come @VEParsi1 nel sensibilizzare le autorità su questo punto cruciale. Nessuno pretende di voler fare la guerra, ma almeno lasciateci fare un po’ di capitalismo finanziario.
@GuidoCrosetto
@liberioltre @DM_Deluca @GiuseppeConteIT @micheleboldrin @DeShindig @Mauro_Gilli @Mov5Stelle @aa_gilli @YouTube Ciò che Conte (e Deluca) non spiegano è che la Terza guerra mondiale presupporrebbe l'esistenza di alleati militari di Putin pronti a combattere al suo fianco. Chi sono e quali obiettivi militari avrebbero?
Chi parla di escalation dovrebbe avere l'onere di dettagliare gli scenari di tale evoluzione. Il teatro navale è praticamente fermo, anzi ampiamente negativo per la Russia. Il teatro aereo vede una superiorità russa, ma senza air dominance e con perdite importanti: comunque insufficiente a supportare una significativa offensiva di superficie. Quello terrestre ha evidenziato come carri armati, MBT, ACV/IFV russi sono esposti alle armi anticarro. L'unica superiorità chiara è dell'artiglieria, ma supporta solo operazioni tattiche in una guerra statica d'attrito.
@liberioltre @DM_Deluca @GiuseppeConteIT @micheleboldrin @DeShindig @Mauro_Gilli @Mov5Stelle @aa_gilli @YouTube Questa è la classificazione di "escalation" proposta dalla Rand Corp.
Il Governo dichiara di voler spezzare le reni alla BCE, e si prepara a una virile e sovrana resistenza contro le critiche di Francoforte al decreto sui margini di interesse bancari.
Sì, forse lo leggeranno, ma continueranno a non capire un tubo di finanza bancaria e di trattati europei.
Lo dimostra la surreale intervista di Garavaglia (Lega), che contiene un distillato di scorrettezze e manipolazioni illiberali.
Vediamo perché… 1/n
Il Governo è l’unico team di analisti finanziari (si fa per dire, eh) dove non si sa leggere un bilancio.
Garavaglia spara un numero a casaccio (21 miliardi): non si capisce da quali fonti e da quali banche, a meno che abbia avuto il tempo in pochi giorni di agosto di riclassificare i bilanci intermedi (in molti casi non pubblici) di oltre 400 istituiti finanziari italiani. Di tutti, poiché la tassa è su tutte le anche, grandi e piccole.
Definire “profitti” gli utili di una semestrale dimostra gravi carenze contabili e fiscali. Proiettarli a fine anno, raddoppiandoli, in presenza di un PIL in contrazione e in un contesto macroeconomico molto instabile è un atto di una superficialità indefinibile.
Ma poi arriva la chicca: “Va bene, ma fino a un certo punto”.
Quale punto, Garavaglia? Quello che decide nottetempo il Governo, tassando retroattivamente il patrimonio (non certo inesistenti “extra profitti”) sulla base del giustizialismo populista?
La surreale spiegazione del sovranismo finanziario governativo continua con una informazione palesemente distorta: secondo Garavaglia “il differenziale tra gli interessi sui prestiti e sui depositi è molto cresciuto, parliamo di circa 4 punti”. Anche qui, mancano dati e fonti. E il numero è peraltro clamorosamente sbagliato, oltre che non essere in alcun modo di competenza del Governo.
Il margine (spread) tra nuovi prestiti e nuova raccolta risulta di 188 punti base a giugno 2023, ed era a 144 bps a giugno 2022 (Fonte: ABI).
Ancora una volta, i numeri del Governo sono sballati e manipolatori.