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Apr 12, 2020 18 tweets 3 min read Read on X
In occasione di #5scudett0 voglio raccontare una storia pasquale. Una storia cagliaritana. Per farlo voglio partire dal luogo in cui quello scudetto fu possibile: lo stadio Amsicora. Ovviamente thread 1/n
Dopo quello scudetto viene inaugurato lo Stadio Sant'Elia, nato nell'illusione che Gigi Riva non dovesse finire mai come racconta mirabilmente Federico Buffa nel documentario dedicato a lui, ma il Cagliari poi tornò a giocare nel luogo dello scudetto 2/n
Accadde a fine anni '80, con il Sant'Elia in vista del mondiale di Italia '90. Parliamo del campionato di C1 88-89, in uno dei periodi più drammatici della storia del Cagliari 3/n
La squadra sarda si era salvata a stento l'anno prima, in un Sant'Elia spesso deserto e in un clima di contestazione societaria. La famiglia Orrù cerca in tutti i modi di salvare la società dal baratro e ha bisogno di ripartire 4/n
Per farlo si affida a un dirigente, di cui parlerò poi, il quale compie un azzardo. Uno dei tanti della sua carriera dietro la scrivania. Sceglie un giovane allenatore, ha smesso da poco ed è appena retrocesso da quella C1 in cui si era appena salvato proprio il Cagliari 5/n
Un romano dai modi gentili e sempre composto. Una rarità nel mondo della Serie C. All'epoca non lo conosce nessuno, nel giro di pochi anni il suo nome sarà sulla bocca di tanti e quattro anni fa passerà alla leggenda: si chiama Claudio Ranieri
L'esordio in campionato all'Amsicora si gioca contro la mia Salernitana: finisce 2-0 per i sardi, con Imparato che regala il gol con una frittata da far impallidire Mauro Goicoechea (giusto per restare nel tema) 7/n
La partita di ritorno sarà un bivio di quel campionato granata ma quella è altra storia. Torniamo al Cagliari di Ranieri che quell'anno vince il campionato e la Coppa Italia di Serie C, roba non di tutti i giorni 8/n
In B si ripete la storia: il Cagliari conferma Ranieri e parte a fari spenti, nello scetticismo, e alla fine arriva in Serie A. Gli Orrù riportano il Cagliari lì dove sono tre anni prima sembrava impossibile. A questo punto però c'è la Serie A 9/n
Società e quel dirigente continuano sulla stessa strada: confermano Ranieri e buona parte di quella rosa, la rinforzano con tre stranieri (sempre seguendo un certo istinto) e riportano in Sardegna un giocatore come Gianfranco Matteoli 10/n
La prima parte del campionato è modesta: la squadra non ingrana, le idee di Ranieri non funzionano e i tre uruguagi presi sembrano pesci fuor d'acqua. Ma qui, come avrete capito, non si rinuncia alle idee. Nemmeno se va male o sembra un azzardo 11/n
Nel girone di ritorno si vede un'altra squadra: 19 punti, rendimento da Coppa UEFA. Ranieri, con la sua calma e i modi gentili, vince il suo campionato per la terza volta di fila e gli uruguagi sono dei signori giocatori 12/n
Uno trascina la squadra con i suoi gol, Fonseca; il secondo garantisce sostanza a centrocampo, Pepe Herrera. Il terzo, per certi versi, ricorda Ranieri: modi gentili, sempre posato, apparentemente schivo. Ma è un campione: el Principe Francescoli 13/n
L'uomo che ha reso possibile tutto questo è uno che quel giorno all'Amsicora, quando questa storia è cominciata, aveva una punta di tristezza. Si chiamava Carmine Longo: è stato un grande dirigente calcistico, con intuizioni geniali e il cuore che batteva per la Salernitana 14/n
C'è un lieto fine in questa storia e risale a qualche mese fa: Ranieri continua ad allenare e torna a Cagliari da avversario, come ha fatto tante volte nella sua carriera. Sono passati trent'anni ma lui non dimentica 15/n
Nel tunnel della Sardegna Arena, in attesa del nuovo Sant'Elia, c'è anche una foto di Ranieri. Il mister romano, educato e composto come sempre, si commuove e firma la fotografia scrivendo tre parole: per sempre grato 16/n
In sala stampa ricorda chi lo ha preso dall'Interregionale e lo ha portato in Serie A, senza mai togliergli la fiducia: la famiglia Orrù, Carmine Longo e la gente di Cagliari. Perché non hanno vinto lo scudetto ma il Cagliari di Ranieri non l'ha dimenticato nessuno n/n
P.S. Come mio solito ci sono un paio di refusi, chiedo scusa

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Va bene tutto però prima di disquisire sulle dimensioni dei peni parliamo del fatto che Andrew Tate è accusato di cose mostruose, che per molti maschi rappresenta un modello e di com'è difficile costruire un maschile fuori dall'egemone, un accollo tremendo e a volte senza uscita
Parliamo di corpi, di sentimenti, di confidenze, di amore, di fragilità. Parliamo di quanto siamo in bilico tra "se non parli sbagli perché sei anaffettivo" e "se parli sbagli perché sei debole".
Parliamo di lacrime, di grida e di silenzi. Parliamo di persone che vedono dei mostri, perché gente come Tate questo sono, che diventano modelli perché dentro quei mostri non ci sono dubbi. E delle persone in bilico vengono attratte facilmente da quelle "certezze"
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