Per anni la comunità accademica ha sostanzialmente ignorato la stato pietoso dell'informazione scientifica in Italia, limitandosi a sorridere di fronte agli articoli "il tuo gatto ti parla? Parola alla Scienza". Oggi ne paghiamo drammaticamente le conseguenze: 1/5
con poche eccezioni, nessun quotidiano nazionale e' in grado di coprire adeguatamente il progresso scientifico sul #covid. Ci ritroviamo in prima pagina "modelli robusti" di sedicenti esperti che prevedono l'ultimo contagio, manco fossero il divino Otelma, o 2/5
"studi" che dimostrano l'inefficacia delle misure di contenimento, grazie a un fit sui primi 17 giorni di dati. Miracolo! E vengono intervistati tutti: economisti, medici, astrofisici, imprenditori. Basta avere "la notizia" da sparare, per quanto inaffidabile e pericolosa sia 3/5
Quando fai notare gli errori marchiani e le conseguenze pericolose che articoli letti da milioni di persone possono avere per la diffusione della pandemia, questi giornalisti si trincerano dietro la libertà di stampa, come fossero paladini che qualcuno vuole censurare. 4/5
Il risultato di questo disastro sarà un ulteriore abbassamento della fiducia nella scienza (gli scienziati avevano predetto la fine per il 23 aprile, hanno sbagliato!), proprio quando questa fiducia é più necessaria. Un Paese in declino, ostaggio della paura e dell'ignoranza. 5/5
