Porta San Sebastiano (in origine Porta Appia). Vicino all'ingresso e alle mura compaiono numerose incisioni realizzate dai pellegrini e/o visitatori che, per celebrare il loro arrivo nell'Urbe, segnavano le loro iniziali e l'anno. 
Sempre a Porta San Sebastiano, sullo stipite destro, troviamo ancora visibile una raffigurazione dell'Arcangelo Michele mentre uccide un drago. Di fianco una scritta in latino medievale ricorda la vittoria del popolo romano contro l'esercito del re di Napoli Roberto d'Angiò.
Ecco la traduzione:
“L'anno 1327, indizione XI, nel mese di Settembre, il penultimo giorno, festa di S. Michele, entrò gente straniera in città e fu sconfitta dal popolo romano, essendo Jacopo de' Ponziano capo del rione".
“L'anno 1327, indizione XI, nel mese di Settembre, il penultimo giorno, festa di S. Michele, entrò gente straniera in città e fu sconfitta dal popolo romano, essendo Jacopo de' Ponziano capo del rione".
Non tutti sanno che via Frattina segna il confine fra il Rione IV "Campo Marzio" e il Rione III "Colonna". Questa via, che collega Piazza di Spagna con Via del Corso, occupa infatti entrambi i rioni. La linea centrale della strada sembra indicarlo in maniera netta e precisa.
Incastrata tra le Mura Aureliane nel Rione XVI "Ludovisi" (vicino Via Veneto) si può notare una singolare fontana con sopra inciso "FONS LUDOVISIA".
Questa faceva infatti parte della magnifica "villa Ludovisi", abbattuta nel 1923 per far posto al palazzo dell'INA.
Questa faceva infatti parte della magnifica "villa Ludovisi", abbattuta nel 1923 per far posto al palazzo dell'INA.
La leggenda narra che nel 291 a.c. i romani navigarono in Grecia per evocare il Dio Esculapio e salvare #Roma dalla peste.
Di ritorno il Dio si manifestò sulla nave come serpente e scappò sull'Isola Tiberina. La pestilenza finì e lì ancora oggi c'è la raffigurazione del Dio.
Di ritorno il Dio si manifestò sulla nave come serpente e scappò sull'Isola Tiberina. La pestilenza finì e lì ancora oggi c'è la raffigurazione del Dio.
PARTE II: Le insegne di #Massenzio
2006. Sotto il Palatino vengono alla luce delle aste da parata e delle insegne imperiali risalenti alla #Roma di Massenzio.
Il ritrovamento è incredibile, gli oggetti sono ancora perfettamente conservati all'interno di una borsa di cuoio.
2006. Sotto il Palatino vengono alla luce delle aste da parata e delle insegne imperiali risalenti alla #Roma di Massenzio.
Il ritrovamento è incredibile, gli oggetti sono ancora perfettamente conservati all'interno di una borsa di cuoio.
Massenzio-Costantino fu una delle "rivalità" interne più grandi della #Roma imperiale. Una sfida tra il primo, che voleva far ritornare l'Urbe al centro di un impero sempre più orientato verso altre capitali, e il secondo precursore della diffusione del Cristianesimo.
La loro "rivalità" culminò il 28 ottobre 312 a Ponte Milvio, dove Massenzio venne sconfitto con il suo esercito e affogò nel Tevere.
La vittoria di Costantino segnò l'inizio di una nuova era per l'impero e per la religione cristiana che, con l'editto di Milano, venne tollerata.
La vittoria di Costantino segnò l'inizio di una nuova era per l'impero e per la religione cristiana che, con l'editto di Milano, venne tollerata.
Dopo la sconfitta i leali seguaci di Massenzio, nascosero i segni del suo dominio pur di non far attuare a Costantino la "Damnatio Memoriae".
Mi piace immaginare questi uomini, in quella sera di ottobre, nascondere e lasciare al futuro aste e stendardi. Simboli del loro onore.
Mi piace immaginare questi uomini, in quella sera di ottobre, nascondere e lasciare al futuro aste e stendardi. Simboli del loro onore.
Questi simboli sono stati puliti e restaurati e sono oggi visibili all'interno del Museo Nazionale Romano.
