Thread by @guglielmofavu

Pur appartenendo a un ramo familiare di consolidate radici mafiose,Peppino fin da ragazzo contesta quel mondo; legge Sant’Agostino, Kafka, Camus, adora Pasolini, resta affascinato da Marx e da Lenin
#PeppinoImpastato
#SiamoTuttiDonChisciotte
#MAFIA
#Palermo
#AccaddeOggi
#9maggio

È assiduo lettore dei settimanali di attualità. Ama il cinema impegnato. I suoi modelli culturali non sono i boss in doppiopetto ma uomini di ben altro pensiero e spessore morale. Per una malattia contagiosa che colpisce il fratello maggiore (morto alcuni anni dopo)

vive gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza in casa dello zio Matteo Bartolotta (fratello della madre). Diventa amico del pittore Stefano Venuti, fondatore del Partito comunista di Cinisi, protagonista negli anni Quaranta delle lotte contadine. È affascinato dalla figura

del vecchio capostazione Salvatore Peralta, ridottosi in povertà per le sue lotte contro il fascismo. Resta colpito dalle idee socialiste di Nanà Lo Bianco, preside del liceo classico di Partinico, istituto che Peppino frequenta per cinque anni.
Nel caso di Peppino Impastato,

i cento passi dalla dimora del padrino sarebbero diventati una distanza abissale dalla vita dei cosiddetti uomini d’onore. Così non è per tanti giovani, legati, come Impastato, da vincoli di sangue a esponenti mafiosi. Senza qualcosa – un trauma, un incontro, un’idea –

che interrompa un destino che sembra fatalmente scritto per loro intere generazioni finiscono inevitabilmente nelle maglie dell’organizzazione.Negli stessi anni in cui Peppino si mobilitava nella sua Cinisi,un altro uomo si ribellava al destino che la mafia aveva scritto per lui.