Si tratta di ammettere, caro Francesco, che per la classe politica italiana (TUTTA, tranne forse pochissime eccezioni) la scuola è solo un'istituzione che eroga stipendi pubblici. E quindi, finché c'è cassa per pagare gli stipendi, l'ultimo dei problemi di governo e opposizione.
Che poi, è anche ovvio. I fruitori del servizio non hanno né voice, né exit. Quindi non hanno potere negoziale.
Ammesso che gliene importi davvero qualcosa (intendo ai genitori, non ai ragazzi). Non per caso il governo parla solo di spiagge e vacanze. Sa cosa interessa davvero.
Ammesso che gliene importi davvero qualcosa (intendo ai genitori, non ai ragazzi). Non per caso il governo parla solo di spiagge e vacanze. Sa cosa interessa davvero.
A settembre si riaprirà, forse. Magari con metà alunni a casa. E gli altri a sedere in aule non adeguate, mal pulite, prive di internet veloce o strumenti per videoconferenza per quelli che seguono in DAD.
Chi ne paga le conseguenze? Ovviamente i deboli, i poveri, i disabili.
Chi ne paga le conseguenze? Ovviamente i deboli, i poveri, i disabili.
Se c'è una cosa di sinistra, è la scuola. E proprio il governo più di sinistra (si fa per dire...) della Repubblica tradirà la scuola, e chi da essa dipende per il proprio avvenire, nel modo + clamoroso. Conte & c. vogliono tutti dipendenti dal RdC, altro che ascensore sociale!
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