#14luglio 1948 Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista, fu vittima di un attentato vicino alla Camera. L’attentatore gli sparò quattro colpi che lo ferirono gravemente. La notizia fece scoppiare disordini e scioperi e si arrivò sull’orlo della guerra civile... 
in quanto i comunisti pensavano che l’attentato facesse parte di una “reazione fascista”.
De Gasperi, presidente del consiglio, tenne un discorso alla Camera in cui condannò l’attentato e commentando gli scioperi e i disordini disse:
De Gasperi, presidente del consiglio, tenne un discorso alla Camera in cui condannò l’attentato e commentando gli scioperi e i disordini disse:
“La questione più grave è quella del nostro Paese. Vogliamo fare in Italia l’esperimento democratico, salvandoci da ogni rigurgito del passato e anche da ogni tentativo di dittatura di estrema sinistra”.
Due giorni dopo l’attentato si contavano 16 morti e 600 feriti, Togliatti, dalla camera di ospedale impose ai quadri del partito di predicare la calma. L’appello del segretario allentarò la tensione e portò lentamente l’Italia verso un clima più sereno.
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