Inaspettatamente, Nintendo annuncia il remake di un videogioco che fa parte di una saga meno famosa di altre, incredibilmente affascinante per lo studioso di diritto e religione. Ma di cosa si tratta? /thread #gaming #dirittoecclesiastico @Negritaliani @AG_Chizzoniti
Si tratta di un videogioco uscito originariamente sulla console Playstation 2 nel 2003. Sotto il profilo ludico, il gioco è un #jrpg dallo schema classico, con un (vasto) mondo da esplorare e (impegnativi) combattimenti a turni. E' il terzo capitolo di una saga famosa per...
i riferimenti religiosi. I membri del gruppo che aiutano il protagonista in battaglia, chiamati "demoni"
sono sostanzialmente esseri soprannaturali presi dalle più diverse religiosi e culture: angeli della cristianità/ebraismo, Kami shintoisti, divinità buddiste o nordiche ecc.
sono sostanzialmente esseri soprannaturali presi dalle più diverse religiosi e culture: angeli della cristianità/ebraismo, Kami shintoisti, divinità buddiste o nordiche ecc.
La storia è ambientata in un contesto post-apocalittico: il mondo è parte di un grande ciclo di morte-rinascita che è giunto al culmine; il protagonista si ritrova in mezzo agli eventi che lo portano ad essere tra i pochi sopravvisuti dopo l'apocalisse. Divenuto una sorta di
"mezzo demone" (Hito-shura) deve scegliere la strada per plasmare il mondo. Individualismo assoluto o fredda pace data da un'armonia perfetta delle menti? Seguire una legge divina o ribellarsi al Creatore? Sono alcuni dei dilemmi religiosi messi di fronte al giocatore,
che con le sue decisioni, decidendo quali personaggi e quale visione del mondo appoggiare, determinerà il corso degli eventi. Shin Megami Tensei è una saga esempio perfetto del modo tutto giapponese di gestire la religione. Mescolare simboli ed elementi diverse fedi in
se vogliamo anche di "laicità", diversa dalla visione a volte necessariamente conflittuale delle religioni, che ne mette insieme i tratti comuni invece di esaltarne le differenze. L'utilizzo di lementi religiosi così diversi risulta arricchente per il videogioco, che si fa così
veicolo di molteplici tradizioni e valori spirituali, facendole vivere nello stesso contesto virtuale in cui l'Uomo deve trovare le regole per il mondo: in Dio o in sè stesso, nel bene o nel male. Un tempo videogiochi come questi arrivavano con difficoltà in occidente, poichè
la presenza di elementi religiosi ne scoraggiava la diffusione in ambienti culturali diversi da quelli giapponesi, anche per il timore di controversie legali per offesa al sentimento religioso. Sembra che i tempi siano cambiati; eventuali conflitti potrebbero però avere comunque
una loro utilità. La presenza della religione nei nuovi media (videogiochi in questo caso, ma penso a tutto lo spazio digitale) è ormai consolidata e può diventare un fertile terreno di riflessione spirituale.
Dal punto di vista giuridico tratta di nuove sfide in merito alla libertà religiosa, libertà creativa e alla regolamentazione dei contenuti religiosi di questi media, che non possono essere ignorate.
@threadreaderapp please unroll
