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Il #CineThread di oggi è dedicato a un film la cui storia si svolgeva nell'arco di 24 ore proprio un #5agosto, sabato 5 agosto 1989: "Fa' la cosa giusta" (Spike Lee, 1989). La data compare di sfuggita (ma si legge bene) sulle prime pagine dei quotidiani sui marciapiedi.
2/10
Tanto per cominciare, i titoli di testa: una vera e propria bomba. "Fight the Power" dei Public Enemy rende immortale, alla prima scena del suo primo film, la portoricana Rosie Perez: Spike Lee l'aveva pescata in un night club in cui lavorava come ballerina.
3/10
Fu il film che Barack e Michelle Obama andarono a vedere al cinema al loro primo appuntamento, apprezzandone il tono diretto e obiettivo ma non fintamente imparziale riguardo al razzismo: chiarissimo per esempio qui, in questo dialogo tra Spike Lee e John Turturro.
4/10
Prima scena famosissima: la scarica di insulti e stereotipi razzisti che ogni personaggio rovescia su un'etnia a caso, in un crescendo di violenza verbale esaltato dagli sguardi dritti in camera (ripreso poi nella scena allo specchio con Edward Norton ne "La 25^ ora", 2002).
5/10
Seconda scena famosissima: Radio Raheem che racconta la parabola dell'Amore e dell'Odio, diretta citazione da quell'altro capolavoro del gotico che è "La morte corre sul fiume" (Charles Laughton, 1955), in cui Robert Mitchum gigioneggia a tutto spiano.
6/10
La voce del deejay Samuel L. Jackson fa da punteggiatura per tutto il film e a un certo punto fa un lungo elenco di 74 grandi musicisti neri - una delle classiche pause dal racconto tipiche dei film di Spike Lee, specialmente quelli più tesi e nevrotici.
7/10
La benzina sull'incendio finale - escalation esaltata dalle inquadrature oblique di Lee - viene sparsa dal petulante Buggin' Out (lo sconosciuto Giancarlo Esposito, oggi affermato attore televisivo, soprattutto nel ruolo di Gus Fring in "Breaking Bad" e "Better Call Saul").
8/10
Spike Lee riserva a sé stesso il personaggio più ambiguo e contraddittorio, che fa partire l'assalto alla pizzeria ma - molto attaccato al denaro - il mattino dopo si umilia a raccogliere da terra i 500 dollari accartocciati che Sal gli ha tirato addosso.
9/10
Il successo di "Fa' la cosa giusta" sarà talmente eclatante che nel 1990, durante la Notte degli Oscar, Kim Basinger andrà fuori copione per protestare pubblicamente per la mancata esclusione dalla cinquina dei migliori film: "E' quello che contiene più verita di tutti".
10/10
Ma in qualche modo la pizza di Sal sopravviverà: gli stessi cartoni portati a spasso per Brooklyn da Mookie nel 1989 li ritroveremo nel 2006, ordinati da Clive Owen per far mangiare le 50 persone che sta tenendo in ostaggio in una banca a Manhattan in "Inside Man".
E se il thread vi è piaciuto, qui sotto ho aggiunto qualche altra cosa:
Che succede? Che si avvicina #Sanremo2024 e allora, come ogni anno, il consueto MEGA-THREAD sanremese con la top 30 delle mie canzoni preferite dei Festival di cui ho memoria (quindi, a spanne, dal 1989 a oggi).
30) "Cosa resterà (degli anni '80)" (Raf, 1989). "Anni ballando ballando/Reagan Gorbaciov", nove mesi prima della caduta del Muro. La giacca rossa di Raf a Sanremo 1989 è uno dei miei primi ricordi in assoluto, non solo in tv, insieme ai testi del Festival su Sorrisi & Canzoni.
29) "Lasciarsi un giorno a Roma" (Niccolò Fabi, 1998). "Il pavimento/del paradiso sei per me". L'energia del romano Niccolò Fabi, indie prima che il termine non esistesse ancora, vestito come uno studente di liceo invitato a un compleanno.
Stasera a Celtic Park l'Atletico Madrid indosserà una divisa speciale, maglia rossa e calzoncini blu, per celebrare Celtic-Atletico 0-0, semifinale d'andata di CoppaCampioni 1973-74: la dimostrazione che il calcio "di una volta" non era così bello come lo si dipinge oggi.
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A riassumere le scorrettezze di quella partita basterebbe il tabellino: tredici cartellini estratti dall'arbitro turco Babacan, dodici dei quali ai danni dell'Atletico. Ma le immagini televisive renderanno ancora meglio la brutalità di Celtic-Atletico 1974.
L'Atletico era allenato dall'argentino Juan Carlos Lorenzo, ex tecnico della Lazio (dove sarebbe tornato negli anni 80) e santone del calcio sudamericano: per esempio, era il ct dell'Argentina che ai Mondiali 1966 aveva scioccato l'Europa per lo stile di gioco "machiavellico".
6 anni dopo aver spedito in rete un pallone che gli era valso il Premio Puskas, Olivier #Giroud ha cambiato consonante e ha soffiato palla a Puscas. Viaggio nel pazzo mondo dei portieri casuali di Serie A, a cominciare dall'unica volta che era capitata al Milan... 100 anni fa!
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Accadde 100 anni fa, il 4 novembre 1923: un Milan-Pro Vercelli 1-3 in cui il portiere Midali fu espulso al 72' per "un atto di giustizia sommaria" secondo la Gazzetta. Le sostituzioni non esistevano: in porta andò il difensore Rinaldo Bronzini, che riuscì a non prendere gol.
Singolare quel che accadde in Milan-Bologna del 28 febbraio 1982, quando Rosario Lo Bello (non ancora famigerato presso i milanisti) espulse Piotti per una scaramuccia con Franco Colomba, ma con democristiana prontezza fischiò la fine della partita subito dopo.
"Nervi saldi, cervello fresco e grandi gambe". 25 anni fa, il #27luglio 1998, sul Col du Galibier, il tormento e l'estasi di Marco Pantani (anzi PAN-TA-NI, come scandiva immancabilmente Adriano De Zan): chi c'era, non potrà mai dimenticare.
Partito con un ritardo di 3'01" dalla maglia gialla Ullrich, a 47 km dal traguardo Pantani inizia a "sentire le voci", come ha scritto quella mattina Gianni Mura su Repubblica. Prende atto che Ullrich non lo segue, aspetta per un po' Leblanc ma poi molla anche lui al suo destino.
La Grenoble-Les Deux Alpes diventa presto un calvario per Ullrich, che ancora arranca sul Galibier quando Pantani ha già scollinato ed è in discesa - con un unico brivido quando pensiamo che sia caduto ancora, e invece sta solo indossando la mantellina offerta da Orlando Maini.
Un anno ai Giochi di Parigi che inizieranno il #26luglio 2024. E allora THREAD ispirazionale con i 30 momenti olimpici più belli della nostra vita (o perlomeno da Seul 1988 in poi). Bonus track: l'ultimo dei tre podi tricolore della storia, conquistato dalle fiorettiste a Londra.
30) Nell'inferno di Sant Sadurnì d'Anoia lo sprint di Fabio Casartelli sull'olandese Dekker e il lettone Ozols a Barcellona 1992, nell'ultima edizione olimpica in cui il ciclismo era ancora limitato ai dilettanti.
29) Atene 2004, l'unico oro femminile conquistato negli sport di squadra: il Setterosa di Pierluigi Formiconi, Melania Grego, Tania Di Mario, che risale dalla buca di un -2 nei supplementari contro le padrone di casa, com'era riuscito ai maschi dodici anni prima.
25 anni fa, il #30giugno 1998, andò in scena una delle più grandi partite della storia dei Mondiali e contemporaneamente uno dei momenti più tragici della storia del giornalismo sportivo, per giunta sulla BBC, ad opera di Brian Moore e Kevin Keegan. Ma andiamo con ordine.
La partita in questione è Argentina-Inghilterra, ottavi Francia 1998, stadio Geoffroy-Guichard di Saint Etienne. Una partita che vive di momenti di grande cult, come il celebre assolo del Wonder Boy Michael Owen che, nell'estasi del momento, a molti inglesi ricordò Maradona.
L'Argentina arpiona il pareggio a fine primo tempo con questo geniale schema su calcio piazzato dal limite: tutti si aspettano la parabola di Veron o la stangata di Batistuta, invece...