Potrei fermarmi qui, talmente è fuori luogo tale affermazione.
Una teoria costruita da molto tempo a solo scopo elettorale, istigando paure di invasioni inesistenti e diffondendo solo il razzismo.
E invece no. Vado oltre.
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D’acchito uno pensa ai confini fisici, al territorio.
No, è ben di più: sono confini mentali ben più robusti di qualsiasi muro.
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Da preservare a tutti i costi.
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Dà fastidio la barca di disperati perché se non arriva è come non esistessero.
“E se non li vedo non mi pongo domande sul perché sono ridotti così”.
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Sfruttiamo la povera gente, li derubiamo delle loro risorse, corrompiamo i loro governanti, vendiamo loro le armi, ci indigniamo per la religione diversa.
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G8, G20... ma anche ONU e Nato, si riempiono di belle parole che cadono nel vuoto, guai a toccare lo status quo.
A volte mi sembra di vivere in un altro pianeta, oppure in epoche diverse.
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La libertà di lottare per una vita degna di essere vissuta: quella è la vera discussione da fare sui migranti.
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Problemi...
Il Crocefisso invece c’è, ma sui migranti “voglio più bene ai chihuahua, loro non sbarcano a migliaia sulle nostre coste”.
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Ma la colpa nel chiudere gli occhi sui problemi reali, sulle cose importanti, su i valori dell’umanità, è invece tutta loro.
Altro che confini...