“La dotazione che ci davano all’imbarco? Un sacco imbottito di paglia e un orinatoio ogni 100 persone, per un viaggio che poteva durare anche un mese.”
Destinazione? Stati Uniti, ma anche Brasile e Argentina, qualcuno persino in Australia.
Destinazione? Stati Uniti, ma anche Brasile e Argentina, qualcuno persino in Australia.
Fra il 1876 ed il 1915 ci fu la grande emigrazione dall’Italia, furono quasi 30 milioni gli italiani che partirono. In cerca di lavoro e per sfuggire alla fame. In molti morirono durante il viaggio, per le cattive condizioni igieniche dei “taxi del mare” di allora. E dopo?
Giunti a destinazione ad aspettarli c’era prima un controllo sul loro stato di salute e poi una marea di pregiudizi. Ellis Island sembrava più una prigione che un posto di controllo, molti venivano rimandati indietro, o tenuti lì per lungo tempo.
Chi passava il “test di ammissione” aveva un documento dove spesso accanto alla scritta “white” c’era un punto interrogativo. Sì, perché la pelle degli italiani non era poi così chiara. Più facile era entrare in Sud America come braccianti per la colonizzazione di nuove terre.
Negli USA si diceva che gli italiani “non erano bianchi, ma nemmeno palesemente negri". In Australia fummo bollati come “invasori dalla pelle oliva". E poi ancora "una razza inferiore" o una "stirpe di assassini, anarchici e mafiosi".
Poi la migrazione verso le Americhe proseguì, sia pure a ritmi inferiori, perché gli italiani preferirono andare in Francia, Belgio, Svizzera o Germania. Ma l’accoglienza era sempre la stessa: un sacco di pregiudizi verso una razza ritenuta inferiore.
Ancora nel 1973 Richard Nixon fu molto esplicito e disse: "Non sono come noi. La differenza sta nell'odore diverso, nell'aspetto diverso, nel modo di agire diverso. Il guaio é che non si riesce a trovarne uno che sia onesto".
Vi ricorda qualcuno di oggi?
Vi ricorda qualcuno di oggi?
Le migrazioni sono sempre esistite, e sono sempre state fonte di razzismo. Per restare in ambito di “Patria” anche la migrazione interna degli anni ‘50-‘60 dal Sud al Nord fu lo squallido ripetersi del razzismo, sopravvissuti purtroppo fino ai nostri giorni.
Mai dimenticare.
Mai dimenticare.
