Thread by @LaRicercaOnline

La violenza omofobica è un mezzo e uno strumento per la costruzione dell’identità maschile eterosessuale, assumendo carattere semi-normativo.

Le dimensioni che fenomeni come quelli del bullismo omofobico stanno assumendo nel nostro Paese richiedono di scongiurare e prevenire, attraverso interventi mirati, il manifestarsi di comportamenti che legittimano il bullismo negli ambienti educativi e di istruzione.

Sarebbero necessari proprio quegli interventi che spesso vengono ostacolati al grido di «giù le mani dai nostri bambini», interventi cioè che vogliano anzitutto mostrare la realtà e giustificare la presenza delle differenze in contesto scolastico.

Le conseguenze sono note: dalla percezione di non legittimità della propria identità (vissuta spesso nel silenzio o nella necessità di nascondersi) sino ai noti fenomeni di suicidio causati dal bullismo omofobico, passando per tutti i gradi di dileggio e di vera persecuzione.

La scuola è avvertita come prosecuzione coerente di quanto “ascoltato” in famiglia e quanto vissuto negli ambienti che si frequentano quotidianamente. L’omofobia vissuta a casa, i timori manifestati tra quelle mura determinano comportamenti non inclusivi.

I ragazzi hanno domande, vivono la realtà e nella realtà. Gli insegnanti dovrebbero poter rispondere alle legittime curiosità e richieste di seria informazione di cui gli adolescenti e i post-adolescenti sono portatori rispetto a questi temi.

I significati si formano con i materiali culturali disponibili: incrementare questi materiali attraverso una corretta informazione scientifica, incontri significativi e spazi di discussione aperti significa offrire ai ragazzi la possibilità di costruirsi le proprie opinioni.

.@BatiniFederico sui pericoli di una storia unica, sul bullismo omofobico e sull'importanza della scuola come ambiente in cui imparare la diversità e in cui poter fare domande.
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