Con funding 0% un prestito di 100 a 5 anni ci costa (IRR) 0.16% (condizioni MES = upfront 25bp; annual margin 10bp; annual service fee 0.5bp) con i seguenti ammontari dei CF: +99.75 anno zero (incasso); -0.105 per 4 anni (pagamenti) e -100.105 al 5° (pagamento + rimborso). 1/n
Con funding attuale -0.40%, per analogia, dovrebbe "costare" -0.25% (tasso negativo) e i CF annuali dovrebbero essere +99.75; +0.295 per 4 anni e infine -99.705. Cioè il prenditore incassa (CF positivi) oltre al prestito (netto di upfront) anche le "cedole" annue 2/n
pari al netto tra -0.40% e margine + fees e, infine, rimborsa il prestito al netto dell'ultima "cedola". Solo se tutto ciò è corretto, il tasso è inferiore a quello da pagare su emissioni di TdS a pari scadenza (matematica finanziaria). Se le cose non stessero proprio così, 3/n
ovviamente le cose cambierebbero. Inoltre c'è da considerare che, se è vero che un BTP a lungo, al momento, produce esborsi per le cedole a carico dell'emittente, normalmente non viene rimborsato a scadenza ma rinnovato con altra emissione. Il calcolo corretto per comparare 4/n
il costo (tasso) dei due strumenti, oltre a considerare il diverso "peso" delle fonti (privilegiato vs ordinario; condizionato vs libero ecc) dovrebbe includere una operazione integrativa (finanziamento del rimborso prestito MES) a condizioni oggi ignote, non necessaria 5/n
invece in caso di emissione di BTP a ml/t. Inoltre siamo sicuri che il profilo del finanziamento sia proprio congegnato come descritto sopra? Perché è pacifico che solo in quel modo si genera un interesse "negativo" a ns favore (da rettificare poi con il CF cedolare 6/n
@giuslit Oltre al carico, c'è il problema del merito creditizio per prenditori non "in bonis". Senza manleva per i deliberanti (per importi "medi" sono organi monocratici) c'è il rischi di commettere esercizio abusivo del credito e concorso in bancarotta fraudolenta. 1/n
@giuslit Le banche diffondono, ovviamente, visto che non sono enti di beneficenza, istruzioni che non consentono deroghe alle attuali normative e misure del merito creditizio. Chi deve firmare non considera solo la garanzia che, se è vero che attenua l'assorbimento di Patrimonio 2/n
@giuslit ed il rischio di credito, costituirebbe una chiara aggravante (penale) nel caso di successivo default del finanziato già "classificato" che finisse in default. Considerato che molte delibere dovrebbero prevedere il consolidamento di debiti "a revoca" preesistenti per essere 3/n