Prendo atto che la PA, nell'ottica di una digitalizzazione compiuta a vantaggio dell'impresa privata e non del cittadino, ha deciso di accettare solo pagamenti elettronici tramite CBill o bollettino PagoPA senza curarsi di negoziare condizioni sensate con i merchant.
(thread)
In conseguenza di questa decisione il contribuente non può più pagare utilizzando gli "storici" bollettini postali o MAV a zero commissioni ed è costretto a scegliere tra:
A) aprirsi un conto presso PosteItaliane, con tutto ciò che ne consegue (spoiler: non è una bella cosa); /2
B) pagare costi di commissione (dell'ordine di 1 EUR o più) per ogni singola transazione verso la PA utilizzando il circuito PagoPA o le scarse e ridicole convenzioni ridicole CBILL ad oggi "negoziate" (es. Fineco, commissioni fisse pari a 1.95 EUR). /3
Il risultato è che tutti quei pagamenti, che fino al 2019 potevano essere effettuati a costo zero e senza che i dati transitassero per strumenti di pagamento gestiti da privati, oggi hanno una tariffa "flat" che chiunque è costretto a pagare in termini di EUR e privacy. /4
Si poteva fare qualcosa di meglio? La risposta è ovviamente affermativa: si poteva e si doveva fare meglio di così, negoziando condizioni migliori e/o prevedendo strumenti di pagamento gratuiti e incondizionati all'interno di PagoPA, eventualmente forzando la mano alle banche. /5
Più in generale dovremmo smetterla con queste "digitalizzazioni" che peggiorano le condizioni dell'utenza invece di migliorarle e allontanare dalla res publica i loschi e miopi figuri che prendono queste decisioni, da cui purtroppo nessun taglio dei Parlamentari ci libererà. /END
P.S.: oltre al danno anche la beffa: facendo click su "perché pagare le commissioni?" sul sito PagoPA viene fuori un popup vuoto.
Una svista che definirei "freudiana", visto che le eventuali motivazioni non farebbero certo onore a chi di dovere.
Thread dedicato a raccogliere i resti dei fegati spappolati dei liberoidi nostrani dopo la debacle dei loro beniamini in #Francia. Il primo, da raccogliere letteralmente col cucchiaino, è Lario Mavia
Secondo classificato il clone di Yoda stipendiato da noi, che ovviamente la rigira in modo da attribuire ogni merito a ciò che più si avvicina a Renzi, guardandosi bene dal nominare i vincitori veri
Terzo classificato Rhistian Cocca, che ha cominciato a cercare il modo di buttarla in caciara fin di primi exit poll
Elenco non esaustivo dei fulmini di guerra che hanno continuato a ripetere che in Italia non c'era nessun pericolo fascismo fino a quando la recente inchiesta di Fanpage non ha dimostrato in modo inequivocabile che, anche questa volta, non avevano capito una mazza. 🧵
Giuseppe Valditara: "non c'è alcun pericolo fascista". E qui vabbè, è letteralmente l'oste che dice che il vino è buono.
Daniela Santanché: "Nessun pericolo di fascismo in Italia, i giovani non sanno cosa sia". Idem come sopra, con l'aggravante ulteriore del riferimento ai giovani (mente sapendo di mentire, come del resto tutta la cricca che per anni è stata eletta grazie a Gioventù Nazionale).
Thread dedicato a celebrare le lodi dei liberoidi che non hanno capito un cazzo di cosa è successo ad #Assange e purtuttavia si lanciano senza paracadute a commentare, facendo morire dal ridere chiunque abbia minimamente seguito la cosa.
#1, Carco Mongiu (doppietta)
#2, Vianni Gernetti, che impreziosisce la stronzata con un "colpevolo" degno del miglior Lino Banfi: bomber assoluto
#3, Marta Ottaviani, che sfodera una poderosa fanfiction TLDR per soli fanboy nella quale spiega che in Russia al nostro non sarebbe andata altrettanto bene, nel senso che avrebbe rischiato roba analoga a ciò che lei e i suoi gli hanno augurato fino a letteralmente l'altro ieri.
In 25 anni di carriera ho avuto a che fare con centinaia di imprenditori piccoli e grandi, vecchi e giovani, ereditari e non, e posso tranquillamente affermare che si sono quasi tutti dimostrati dei grandissimi pezzi di merda (nonché incapaci) tranne una manciata di eccezioni.
Riflettevo su questa cosa perché, al di là di tutto, è uno scenario davvero avvilente, anche pensando a tutto il tempo che ho passato (e sto ancora passando) a progettare, creare e gestire progetti IT e ITSec che nel bene e nel male hanno loro consentito di restare in piedi.
E in alcuni casi anche di riempirsi le tasche, anche se (altro fatto degno di nota) nessuno di loro ha mai svoltato grazie alla mia o alla loro "vision": tutte le volte che è successo il "merito" è stato del caso, congiunture favorevoli o appalti d'oro (per lo più pubblici).
La protesta di #UltimaGenerazione funziona non soltanto perché punta i riflettori contro un problema enorme, ma perché consente immediatamente di distinguere chi si indigna per le cose serie (pianeta a rischio) e chi per manifestazioni dimostrative sostanzialmente innocue.
Non vi è nulla di controproducente in nessuna delle azioni finora portate avanti: c'è chi ne comprende il senso, peraltro sempre ben spiegato nei comunicati, e chi, consapevolmente o meno, riflette l'indignazione qualunquista di chi non ha nessun interesse a cambiare le cose.
Poi vabbè, c'è la compagneria tankie a cui stanno sul cazzo perché non riescono a vedere l'anticapitalismo e la lotta di classe, ma quello è un discorso parallelo che va risolto all'interno di quei movimenti. Anche perché come ben sappiamo l'ambientalismo senza LdC è giardinaggio
Posso capire (con molta fatica) chi ritiene inutile e controproducente la modalità di protesta dei ragazzi di Ultima Generazione, nonostante i danni da loro compiuti ad oggi siano pari a zero. Ma se vi bevete pure la storia dello spreco dei 5mila litri d'acqua siete proprio tordi
Nello specifico, cadete ancora una volta nel solito vecchio trucco di demonizzare gli scioperi e le manifestazioni facendo il conto dei presunti "danni" causati da queste forme di protesta: la produttività che si perde, l'incertezza dei mercati, la gente che non può lavorare, etc
Questo modo di demonizzare qualsiasi forma di protesta minimamente scomoda bollandola come "controproducente" è da secoli il grimaldello con cui il potere demonizza e delegittima queste iniziative. Non è mai quello il modo "giusto" di protestare, nessun modo di protestare va bene