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Sep 23, 2020 15 tweets 4 min read Read on X
EEMIANO (1° parte) – Descrizione

Prima del docile e lineare Olocene, la Terra ha vissuto un interglaciale particolarmente mite ed instabile, denominato Eemiano. Un periodo durato all’incirca 15.000 anni che ha visto il suo picco termico tra 125K e 120K anni fa.
L’Eemiano, oltre ad essere climaticamente avvincente, è molto e utile per comprendere l’entità dell’attuale fase di riscaldamento.
Circa 135000 anni fa il pianeta cominciò ad uscire dal penultimo massimo glaciale e lo fece, come spesso accade nelle fasi di transizione, in maniera molto rapida.
L’aumento medio della temperatura alle latitudini polari raggiunse un rateo di 1 °C ogni 1000 anni, in Groenlandia tra 127K e il 121K anni fa la temperatura aumentò di 6 °C.
Va tuttavia sottolineato che nelle prime fasi di riscaldamento l’aumento delle temperature non fu omogeneo in tutto il pianeta. Le regioni artiche si scaldarono molto più rapidamente e in maniera maggiore rispetto, ad esempio, alle latitudini tropicali o alla fascia equatoriale.
Durante la fase più calda dell’Eemiano la banchisa artica in estate risultava piuttosto ridotta sia in estensione che in spessore. Nei mesi di agosto e settembre i passaggi a nord ovest e a nord est erano stabilmente aperti (DX 130K anni fa, SX 125K anni fa).
In autunno e in inverno, tuttavia, il ricongelamento era molto rapido e la superficie di oceano ricoperta dal ghiaccio molto estesa. La calotta groenlandese era presente, ma meno vasta e spessa di oggi (ricostruzioni a SX), così come la calotta antartica occidentale (DX)
In alcune aree le foreste di conifere spinsero oltre il 70 °N zone dove oggi domina la tundra, mentre a latitudini più meridionali si potevano trovare savane e pianure erbose.
Il deserto del Sahara era meno esteso di oggi grazie ad abbondanti precipitazioni stagionali che interessavano quasi tutta la regione del Sahel. Rinoceronti ed ippopotami erano presenti nell’Europa centro occidentale.
Le stagioni erano più estreme, ad eccezione dell’Europa occidentale (poi vedremo il perché nella seconda parte); inverni freddi ed estati molto calde. Questo tipo di andamento era molto più marcato nel nord emisfero e nelle grandi zone continentali.
Le precipitazioni seguivano lo schema estremale, con forti variazioni geografiche e stagionali; nel complesso era un clima piovoso sull’Europa occidentale e sui Tropici con monsoni potentissimi in India, Cina meridionale, Africa e Sud America settentrionale.
Probabilmente le medie latitudini vivevano inverni ed estati secche e primavere e autunni piuttosto piovosi.
Il periodo nel suo complesso su instabile, nei 15000 anni la temperatura, pur mantenendosi globalmente mite, subì significative oscillazioni a livello regionale a causa, probabilmente, di alterazioni nella circolazione delle grandi correnti oceaniche.
Nella seconda confronteremo l'Eemiano con i giorni nostri.
A presto.

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