Non sono un applied economist, e sicuramente c'e' gente più qualificata di me per parlare di education. Ma sono comunque un professore, e mi piange il cuore sentire di parlare di chiusure delle scuole, e nel mio paese ancora di più.
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Come dice giustamente @Tboeri (che ovviamente ne sa più di me), la chiusura di scuole e università rischia di condannare una sempre più ampia fetta di popolazione alla povertà e a condizioni di vita pessime.
E' ampiamente documentato il rapporto tra istruzione e reddito.
2/n
Cosi' come e' ampiamente documentato come la poverta' vada ad incidere in misura maggiore sulle fasce più giovani della popolazione.
Nella sostanza sono i giovani meno istruiti quelli che pagano sempre il prezzo più alto degli shock macroeconomici.
3/n
Non garantire ai giovani che vengono dagli strati piu' deboli della popolazione significa condannare loro e le loro famiglie ad un disagio economico e sociale di proporzioni enormi a livello aggregato. Anche qui, la relazione e' molto chiara.
4/n
La poverta' assoluta e' in costante aumento in Italia da qualche anno. Mi fa impazzire il fatto che non ci si rendi conto di quanto l'educazione, soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione sia fondamentale per cercare quantomeno di invertire il trend.
5/n
Far pagare il prezzo più alto alla scuola di un'emergenza sanitaria che emergenza ormai dopo 7 mesi non dovrebbe più essere e' semplicemente criminale.
Il sistema educativo dovrebbe essere una priorità nazionale
Quello che sta accadendo, ancora una volta, e' lo specchio di un paese in cui "andrà tutto bene" e' solamente uno slogan vuoto; un paese in cui non si guarda più al futuro da molto tempo. Un paese in cui l'eta' media e' 45 anni e i giovani escono di casa a 30, in media.
7/n
La bacchetta magica non esiste, ma non raccontatemi che sulla scuola han fatto tutto il dovuto.
I have been thinking about the increasing concern of the academic community on widespread depression/mental illness in our profession (PhD students included). Here's what I humbly think. Feel free to disagree.
N.B: I won't refer to any event/fact, but keep it general. 1/n
Disclaimer: I have been in the profession since 6 years now; probably not enough to get all nuances, but probably long enough to face my own reality check and see what the profession is for good. 2/n
I saw many people talking about the "loneliness" of our profession, and consequent ramifications, as the root of the problem here. I humbly disagree.
True: being a researcher is a lonely profession; but that doesn't mean it's a lonely life. 3/n