"I cittadini benestanti nel nostro Paese sono 1,5 milioni e detengono un #patrimonio finanziario complessivo di 1.150 miliardi di euro, aumentato del 5,2% negli ultimi due anni >
È la fotografia della classe agiata, gli italiani con un #patrimonio finanziario superiore a 500.000 euro (valore medio:760.000 euro) ">
Cinque milioni di italiani hanno difficoltà a mettere in tavola un pasto decente, 7 milioni e 600mila hanno avuto un peggioramento del tenore di vita. >
Sono 23,2 milioni gli italiani che hanno dovuto fronteggiare delle difficoltà con redditi familiari ridotti, mentre sono 600mila le persone in più tra i poveri"
Tutto sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati perché imprenditori, professionisti e manager non pagano nulla, evadono e si oppongono persino a una misera #patrimoniale.
"In Italia pesano tasse sui redditi e previdenza [...] gli introiti complessivi derivano per il 25,6% dalle tasse sui redditi personali, per il 4,5% dalle imposte sui profitti delle società [...] Il dato italiano sulle imposte societarie è uno dei più bassi dell'Ocse"
"gli stipendi in Italia 'crescono a passo di lumaca: neppure quanto basta a tenere il passo con l’aumento del costo della vita' tanto che 'la metà delle posizioni lavorative percepisce una retribuzione oraria pari o inferiore a 11,25 € (valore mediano)'. >
Semplifichiamo brutalmente: 11,25 € l’ora per 40 ore settimanali, fanno 1800 € lordi, circa 1350 € netti. Qui si posiziona dunque la soglia di dignità, oggi, della 'persona comune' , il lavoratore salariato a tempo pieno e indeterminato, in Italia. >
Per capire, il 50% dei dipendenti prende meno di 11€ l’ora, il 50% di più; ci sono cioè milioni di persone pagate dai 3 agli 8 € l’ora (nei call center, stagionali del turismo, braccianti, camerieri, fattorini, in cucina, lavoratori della cultura, assistenza sociale e sanità) >
“Come è possibile che il capo degli industriali possa dire di abolire il rapporto tra orario e salario senza che nessuno batta ciglio?
Qui c’è un problema politico di enormi proporzioni, ed è alla politica che bisogna dare l’ultima parola, perché è chiaro che questa crisi >
non si risolve semplicemente nell’ambito delle relazioni industriali, occorrono delle prese di posizione chiare da parte dei soggetti politici e organi di governo. Sulle questioni che attengono al rapporto tra Capitale e Lavoro si giocano qui partite di portata storica […] >
questo è tempo di pianificazione, pianificazione pubblica degli investimenti, una cosa che va anche al di là delle prospettive non solo di Confindustria ma anche purtroppo del quadro europeo […] >
L'entità sionista è intoccabile, in quanto più fedele ed efficace avamposto militare imperialista per seminare morte e distruzione (quindi egemonia occidentale) nella regione.
"Nel marzo del 1967, alla terza Conferenza degli scrittori afroasiatici, tenutasi a Beirut, passò una risoluzione la quale definiva Israele 'una base e uno strumento imperialisti usati con scopi aggressivi nei confronti degli stati arabi, >
al fine di rimandare il loro progresso verso l’unità e il socialismo, oltreché testa di ponte su cui l’imperialismo fa affidamento così da mantenere la propria influenza sugli stati africani e asiatici." Affermazione la cui accuratezza non è diminuita rispetto a mezzo secolo fa.>