La venditrice di fiori di Diego Rivera è un piccolo indizio sul prossimo personaggio che arriverà.
Guardala. Dietro di lei qualcuno le sistema un fardello floreale sulla schiena. E la fanciulla inginocchiata annoda le calle intorno al suo cuore. 1/4
Non è triste, è concentrata. Stringe il nodo con un lieve sorriso. “Ce la faccio”, si dice e ci dice. Quanto pesa un fiore? È tutto scritto su quel volto composto e misurato. Qui c’è un impegno nel sostenere un compito. Mi sembra dica all’uomo invisibile: 2/4
“Lascia pure, mi sto alzando. Ora vado da sola”. E poi immagino un sorriso aperto di allegria e goccioline di sudore che imperlano la sua bella fronte. E mentre le calle sbuffano tremule a ogni suo passo, si sente il loro profumo. 3/4
E questo profumo si sparge nei mercati, nelle strade delle città indaffarate. Vive in un vaso di una cucina, conforta un malato, abbraccia donne e uomini.
Lascia che una tua parola pesi quanto un fiore. 4/4
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Così, nel tentativo di dare forza espressiva alla sua pittura, arriva ai Multiforms,(Foto No.18, 1948)fino a terminare la sua evoluzione nelle ultime opere. Arriviamo alle grandi composizioni cromatiche. 6/
In questo pellegrinaggio ebbe incontri e scontri, accolse istanze di altri artisti che poi rifiutò. Tutto fu utile, anche le rotture dolorose. Una su tutte, l’amicizia con Clyffort Still.
Non si sentiva compreso e ne soffriva. 7/
Invece di spiegarsi, si ripiegava su stesso. E via con pennellate furenti di colore.
“La mia arte non è astratta, vive e respira”. Diceva.
Risposta: “Ok, ma allora spiegaci, questi (Foto) White on maroon e Dark over Light cosa nascondono?”8/