#Lombardia, è andata così (tweet in serie):
- dal 12/10 si può rompere l'isolamento (ed essere considerati guariti) senza il doppio tampone negativo dopo tot giorni.
- questi ex-malati rompevano giustamente l'isolamento, in quanto guariti, ma negli uffici prevenzione della Regione Lombardia il database non veniva aggiornato; questi risultavano ancora malati.
- Il rapporto finale di un altro ufficio dell'Assessorato, che teneva tutti i conti, considerava così senza colpe proprie (ma dell'altro ufficio) un numero di casi in corso triplo di quello vero (14.200 anziché 4.950)
- la Regione, visto il numero relativamente basso di nuovi casi considerava incredibile il provvedimento e, viste le storie tese tra governo e Regione, ne ha fatto (sbagliando di grosso) un caso politico.
- et stato fatto ricorso al TAR e dunque le macchine burocratiche (prof. Cereda per la Lombardia, prof. Merler per il Ministero) si sono confrontate finché non si è capito che c'era un errore grossolano e grave di un ufficio dell'assessorato alla Sanità della Regione Lombardia.
L'ufficio Prevenzioni dell'assessorato si difende con un generico "è un errore forzare la compilazione di quel campo per chi non ha il doppio tampone negativo". In pratica, il cittadino segue delle regole, l'ufficio si fa le sue.
Non è un caso politico, a mio avviso. È un gravissimo caso di malaburocrazia e male facciamo a dire "Fontana qua, Conte e Speranza là". L'ho colpevolmente fatto anche io.
Si dovrebbero poter mettere alla porta i burocrati che hanno combinato questo disastro.
Non succederà nulla.
O meglio. Se #Fontana continua a incaponirsi con presunti errori romani, politicizza ulteriromente e alla fine finirà lui sul banco degli imputati.
Se si farà portatore della burocrazia in #Lombardia, dovrà dimettersi. Come dovrebbe da tempo Conte per l'esistenza di Arcuri
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