Thread by @CarliniVittorio

Threat
Economia "invisibile" e disgregazione del lavoro. Qui (canne di colore verde) è indicato il peso degli asset tangibili sul valore complessivo delle imprese a livello globale. Negli ultimi anni è stabile, in leggero calo. Ma comunque intorno al 50%. 1/ @marioricciard18

E' un valore basso. Per gli esperti destinato a calare a favore degli asset intangibili, "invisibili". Brevetti, marchi, competenze dei lavoratori, ricerca, innovazione. E' l'economia della conoscenza, dell'immateriale contro i beni materiali, dei macchinari /2 @MoryaLongo

E' un mondo che ha dei vantaggi. Ma anche gravi effetti collaterali. Tra gli altri: il lavoro si "destruttura" sempre di più . In primis non è solo il rischio dell'innovazione che "mangia" i posti di lavoro a baso valore aggiunto. /3 @AlbMagna17

L'Ai, infatti, da un lato sostituisce la forza dell'intelletto e non solamente quella fisica; e, dall'altro, è difficile da contrastare, in quanto consente una più che proporzionale crescita della produttività rispetto al singolo lavoratore. /4 @LDO_CTIO @mariocalabresi

Oltre a ciò, però, c'è per l'appunto la disgregazione del lavoro stesso. Il luogo fisico (ufficio, negozi, finanche gli ambulatori) tende a dematerializzarsi. Ad evaporare. Questo, nel marketing neoliberista, è visto in maniera positiva. /5 @marioricciard18

Ma è chiaro che il lavoratore perde di rilevanza, finisce sullo sfondo, non ha più forza contrattuale. Si parcellizza, si atomizza. Perde centralità rispetto al capitale e alla tecnologia. Credo si ragioni troppo poco su questi aspetti/6 @alessiabuiatti

La politica (quella che si interessa della Polis, della città, della Res Publica) non ha alcuna visione su questo fronte se non accettare lo status quo. L'evoluzione del sistema capitalistico come un qualcosa di necessitato. Ed è invece un grave errore/7 @giannitrovati

Il tanto citato dai neoliberisti Adam Smith nel "Wealth of Nations" basa, certo, l'idea di sviluppo sulla divisione del lavoro e sull'interesse personale che si scontra con quello degli altri. Ma ricorda anche, per la società, la necessità della "simpathy". /8 @MassimGiannini

Una "simpatia" innata all'uomo che deve mitigare l' "homo homini lupus". Come dire: il capitalismo non va lasciato libero, a se stesso. Ma corretto, dialetticamente contrastato. Soprattutto quello attuale dell'immateriale Per farlo c'è bisogno di pensiero. Quello che manca/Fine