l'olocausto delle donne sottaciuto per anni, internate nel campo di Ravensbrück l’unico campo di concentramento progettato dal Reich per eliminare le donne “non conformi” che avrebbero potuto contaminare la “razza ariana”, oppure semplicemente giudicate “inutili”.
Da questo lager, liberato dai russi nel 1945, ci passarono 132 mila donne di queste 92 mila vi morirono vittime di sevizie e sperimentazioni o uccise nelle camere a gas, da questo campo ci passarono pure alcune partigiane italiane come Lidia Beccaria Rolfi, le donne internate
venivano sfruttate per la confezione delle divise della Wermacht , altre venivano obbligate a prostituirsi nei bordelli interni al campo, molte subirono sterilizzazioni forzate, se restavano incinte venivano obbligate ad abortire a quelle a cui venne permesso portare a termine
la gravidanza videro i propri bambini calpestati dalle SS, le donne sopravvissute per anni non dissero nulla per paura dello stigma , le donne italiane che riuscirono a tornare a casa si sentirono dire : “Perché non sei rimasta a casa? Chi te l’ha fatto fare? Chissà cosa avrai
fatto! Eh! Sia con i tedeschi che con i russi o gli americani…”. In Italia si parlò per la prima volta di questo lager delle donne solo nel 1955 ma anche all'estero la cosa non fu diversa e ancora oggi se ne parla sempre troppo poco, ricordiamo che più della metà delle vittime
Risiera di San Sabba l'unico lager con il forno crematorio in Italia. 5mila morti. E un record di spie e delazioni, tutti sapevano ma tutti fecero finta di nulla, vuoi per paura vuoi per complicità ma nessuno può dire "io non sapevo" .Ci sono testimonianze in cui si
parla di come nei giorni di scirocco non si potesse respirare per la puzza di bruciato e di camion che scaricavano sacchi di cenere ,i prigionieri non potevano affacciarsi dalle finestre e le guardie alzavano la musica per non far sentire ai passanti le urla disumane
e quello che accadeva all'interno. Da Trieste furono deportati ad Auschwitz 1.235 ebrei,solo 39 fecero ritorno, in nessuna altra città della Polonia o del Belgio si verificarono così tante delazioni da parte degli abitanti , a Trieste denunciare "l'ebreo" fruttava bene
#Calamandrei Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i
manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza;
in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci).Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a
Il Partito Radicale ( sensibilmente diverso da quello degli anni successivi), decide di convocare una manifestazione per il 12 maggio in Piazza Navona per celebrare la vittoria nel referendum sul divorzio di tre anni prima,
ma anche per sfidare il divieto di manifestare. Nonostante il Partito Radicale sia presente in parlamento, la Questura nega l’autorizzazione alla manifestazione. I radicali decidono di disobbedire al divieto e mantengono l’appuntamento. Una assemblea di
Nel primo pomeriggio si capisce subito che tira una brutta, anzi pessima, aria. In Piazza Navona gli stessi parlamentari del Partito Radicale e di Democrazia Proletaria vengono caricati dalla polizia.
16/02/1943 i soldati italiani della 24ª Divisione fanteria "Pinerolo" compiono il Massacro di Domenikon,uccisione di circa 150 civili greci nella zona del villaggio di Domeniko, in Grecia, effettuata dal Regio esercito italiano durante l'occupazione della Grecia nel corso della
Seconda guerra mondiale. Essa fu giustificata dai militari come reazione e rappresaglia ad un'azione partigiana avvenuta nelle zone circostanti il villaggio.
L'evento, per molto tempo dimenticato, è tornato di attualità a seguito della ricostruzione effettuata nel documentario
televisivo di Giovanni Donfrancesco La guerra sporca di Mussolini, andato in onda per la prima volta il 14 marzo 2008 su History Channel. Stathis Psomiadis, insegnante e figlio di una vittima, intervistato nel documentario, è stato uno dei promotori della ricostruzione
25 agosto 1944 La strage di #Torlano#Udine
Venerdì 25 agosto giunse da Nimis, invano contrastato dai partigiani, un contingente tedesco su autoblinde, che circondò alcune case situate sotto l’abitato di Torlano, che ospitavano poche famiglie, ma numerose: i Comelli, i Dri,.
i De Bortoli, mezzadri originari di Portogruaro, i pochi altri
Erano Waffen SS della divisione "Cacciatori del Carso", di stanza a Gradisca d'lsonzo dove da poco s'era trasferito da Trieste un comando speciale per la lotta contro i partigiani. Li comandava un tenente SS,
alto di statura, già tristemente conosciuto come il ''boia di Colonia". Il suo nome era Fritz Joachim.
Facevano da guida alcuni fascisti della Milizia per la difesa territoriale, con occhiali neri e la visiera abbassata per non farsi riconoscere.
Le donne partigiane, al di là dei numeri e delle loro storie, vennero presto dimenticate ma ,soprattutto ,guardate con sospetto come scrisse Miriam Mafai
nel suo libro Pane Nero ( di cui consiglio la lettura) "C'è, nei confronti delle donne che hanno partecipato alla Resistenza, un misto di curiosità e di sospetto… E' comprensibile … che una donna abbia offerto assistenza a un prigioniero, a un disperso, a uno sbandato,
tanto più se costui è un fidanzato, un padre, un fratello… L'ammirazione e la comprensione diminuiscono, quando l'attività della donna sia stata più impegnativa e determinata da una scelta individuale, non giustificata da affetti e solidarietà familiari.