Il prossimo 14 febbraio si vota in Catalogna. Spieghiamo un po' chi sono i partiti candidati, come si è arrivati fin qui, cosa potrebbe succedere.
Preambolo: come si è arrivati fin qui? Le elezioni non sono perchè il mandato precedente sia scaduto ma perchè, il tribunale Supremo ha condannato per disobbedienza l'ex presidente della Generalitat Quim Torra, interdendolo dai pubblici uffici.
Perchè questa interdizione? Perchè nel 2019, nell'ultima campagna, Torra mise uno striscione in solidarietà ai prigionieri politici sul balcone della Generalitat. la Junta Electoral Central, l'organo che si della par conditio durante la campagna, consideró il gesto illegale.
Ancora una volta si passa per i tribunali, quindi si arriva a condannare Torra. La condanna e l'impossibilità di trovare un candidato alternativo hanno portato a convocare le elezioni. Ora si aggiunge pure il Covid... E iniziamo con il la questione.
Visto che la catalogna è una "zona rossa" a livello di contagi e di ricoveri, Il vicepresidente Pere Aragonés (di ERC) assieme al governo proposero un rinvio delle elezioni fino a maggio per motivi sanitari. Si riunirono con tutti i partiti e solo i socialisti (PSC) si opposero.
Conclusione? Anche se la proposta di rinvio prende atto, una organizzazione sociale molto vicina al PSC denunció davanti ai tribunali la proposta obbligando il tribunale Superior Catalano a decidere che fare...annullandola.
Quindi si arriva all'inizio della campagna elettorale (che durerá 15 giorni) fino al 14 febbraio prossimo. Nonostante la situazione pandemica. Ora andiamo ai candidati e ai partiti.
Attualmente, i partiti che potrebbero entrare nel parlamento sono NOVE. Con questo numero di partiti già potete immaginavi la fratturazione che esiste in molti ambiti: destra-sinistra, indipendentismo-unionismo. Andiamo con ordine.
VOX, di estrema destra, si candida per la prima volte alle elezioni della Gene, con Ignacio Garriga. Si stima che entrerebbe con 5-6 deputati.
Sono gli exfranchisti, per l'unità della Spagna, per il carcere agli indipendentisti, per il castigliano come unica lingua...cose cosí.
Anche se parlano di "recuperare la Catalogna", con un chiaro discorso per la sicurezza e contro la immigrazione, mantengono la narrativa xenofoba e nazionalista di sempre. E sono quelli piú amici di Salvini che ci sono sulla piazza (checchè se ne dica)
Segue il classico PP, che ormai è quasi residuale. Alejandro Fernandez è pure fortemente criticato per lo smiley usato in campagna, ma consideriamo che il partito ormai qui ha davvero poco peso.
Poi ci sono Ciutadans/Ciudadanos, partito neoliberale, fortemente spagnolista, antiindipendentista. Dopo che la ex leader andasse a Madrid, con la crescita di VOX ha iniziato a perdere potere continuamente. Probabilmente passerà da primo partito a uno degli ultimi. Come mai?
Il partito ha iniziato a fratturarsi fortemente dopo i risultati elettorali delle passate elezioni generali, dalla fuga di alcuni dei fondatori, e soprattutto dal fatto di non riuscire mai, nonostante gli anni, a ottenere una reale egemonia nella destra spagnolista.
Curiosamente dalla sua morte si nutriranno 2 partiti concretamente: il PSC (i socialisti) e VOX. Il discorso fatto in questi anni da C's, infatti era fortemente spagnolista, ma anche con tendenze di centro, e non riuscendo a concretizzarlo, vedrà il proprio potere ridursi.
Poi, senza contare la campanga di "Vota Abbraccio" fatto con foto stock e poca cosa di piú. Parliamo di un partito che nelle ultime catalane aveva investito un botto di soldi, ma si vede che ora, i poteri economici forti hanno deciso di spingere un altro cavallo..
Parlando di Socialisti. Il candidato è Salvador Illa, che fino a poco fa era ministro di sanità e in piena pandemia passa ad essere il candidato dei socialisti in Catalogna. La idea è chiara: capitalizzare la situazione di malcontento per la gestione pandemica regionale.
Nonostante gli indubbi risultati del ministro, risulta un po' curiosa la strategia di spingere per delle elezioni in piena "terza ondata", ma il rischio che lo scenario cambi (e perda voti) è molto presente.
Recupera voti da C's e da ECP(podemos) e prova pure dai settori indepe.
Ha detto che non governerà con gli indepe, che vuole un cambio. Ora la cosa è matematicamente impossible. Bisognerà capire se vuole stare all'opposizione, recuperando l'egemonia anti-indepe, o se gli va di culo e diventa il primo partito, proverà a fare patti con chiunque.
La distruzione dello spazio di Ciudadanos torna a nutrire i socialisti. Ma mostra un elemento importante: se i votanti sono gli stessi, il progetto politico non è quindi cosí diverso: i socialisti, anche se letti in Italia come "sinistra" sono un centro neoliberale:una simil DC.
Poi c'è En Comú Podem, la versione catalana di Podemos, con Jessica Albiach. Poco da dire. Il partito non puó crescere (forse recupera 1 seggio), anche a causa delle continue scissioni interne e della fine del progetto politico alternativo.
Alla fin fine, anche in funzione di quello che dice, la narrativa è che dove ci son loro al governo, le cose van da dio, portando come esempi lo stato spagnolo e Barcellona. É facile capire che in realtà, nei governi in cui stanno contano poco (pure a BCN, dove Colau è sindaca).
Quello che hanno promesso è fare "un governo di sinistra". Ossia cercare di ricostituire il vecchio tripartit (PSC+ERC+ICV ora ECP). Ma il problema è che conta poco mo...sicuramente cercherà di avere un carico di potere, qualunque sia.
Continuiamo: ERC, esquerra republicana de Catalunya, il partito indepe socialdemocratico, candida Pere Aragones, vicepresidente. Se non sono i socialisti il primo partito, saranno probabilmente loro. Cosa importante: secondo i sondaggi batteranno Junts, gli ex soci di governo.
Diventerebbero così il partito egemonico dentro lo spazio indipendentista. La idea che hanno è fare patti con lo stato spagnolo, coi socialisti, cercando di consolidare il potere in catalogna, e poi magari, se si arriva a più del 50% chiedere un possibile referendum. Forse.
La gestione sanitaria è quella che è (sicuramente non buona), ma è anche vero che dallo stato centrale non gli danno né i soldi né il sostegno legale per poter fare quello che vogliono (o dicono di voler) fare. Un cambio importante nella strategia indipendentista.
Poi c'è Junts, che non è la lista JuntsXCat, ma un nuovo partito nato dalla ulteriore della destra neoliberale catalanista di JuntsXCat. Questi sono quelli piú "indepe", con Laura Borràs candidata. La stessa ha già delle beghe legali: è indagata per frazionare contratti pubblici.
Questi sono fortemente legati alla figura di Puigdemont (ancora in esilio) e non hanno ben ben chiaro come vogliono fare l'indipendenza. Sicuramente non stanno prendendo bene il cambio di egemonia dentro l'area indipendentista.
La stessa campagna "assieme per fare, assieme per essere" non ha grosse idee di fondo. Quello che si è che è importante è la volontà di scrollarsi di dosso l'eredità della corruzione di Convergència (lo storico partito di governo catalano nell'epoca post-franchista)...
..ma con una persona indagata per frazionamento di contratti per non fare bandi pubblici, beh, diciamo che non è un buon inizio.
Loro non stanno parlando granchè del futuro, cosa che lascia pensare a un nuovo accordo con ERC,se i numeri lo permettono..anche se non si sopportano.
Poi, c'è il PDECAT, con Angles Chacon. Gli eredi reali di Convergència. Almeno cosí loro dicono. Che succede però? che sembra che al massimo potrebbero pigliare 1-2 seggi e il rischio di rimanere fuori è importante.
Loro odiano la CUP perchè gli ha fatto fuori Artur Mas.
Loro si propongono come motore neoliberale in chiave catalanista, non chiaramente indepe, e ammiccano ai settori forti dell'economia. Vedremo come gli va.

É chiaro che il processo Indipendentista sta sempre piú distruggendo i partiti di destra catalani.
Poi per ultimo c'è la CUP. Partito anticapitalista indipendentista di sinistra. La candidata é Dolors Sabaté, ex sindaca di Badalona (una delle città dell'interlan di Barcellona) che è stata poi cacciata dall'accordo PSC+PP per non avere lei e quelli di podemos al comune.
Probabilmente il partito recupererà un paio di seggi (forse), anche se resta poco chiara che vorranno fare. Entreranno nel governo?Dicono di no. Forzeranno esternamente le posizioni indipendentiste? Difficile capire che ruolo possano avere con una situazione cosí frammentata.
Loro hanno chiaramente una posizione e un progetto politico, ma comunque vengono castigati a livello mediatico e strategico: sono gli estremisti. I pochi che han parlato di nazionalizzare la sanità privata in epoca pandemica. O fermare tutti gli sgomberi.
Esistono altri partiti tipo FNC o Pacma ma non credo sia il caso di commentarli per i risultati che avranno. E chi parla sempre del FNC è scemo nel cervello perchè sarebbe come parlare della politica italiano guardando i risultati del partito dei pensionati.
In questa campagna si sta parlando molto piú dei patti che delle politiche reali, anche perchè, lo scenario è abbastanza tragica.
Abbiamo assistito a Albiach (ECP) che ha firmato l'ultima finanziaria con Aragonés (ERC) e criticarlo che non si erano aumentate le spese sociali.
O sentire Vox ventilare l'opzione (poi smentita) di votare il PSC pur di evitare un governo indipendentista.

E il numero 2 di Podemos dire "eh, beh, mica gli possiamo impedire di votarci anche se è l'estrema destra".
Diciamo che la situazione è molto complessa. Vedremo come evolve, ma il rischio di uno stallo è abbastanza elevato. Senza constare poi come si svolgono queste elezioni: in un contesto pandemico estremamente complesso.

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25 Apr 20
Avui, per mi, és el dia de l'alliberament del nazi-feixisme d'Italia.
La Festa della Liberazione.
EL dia de l'antifeixisme, per mi.

I sobre consell de @laiaaltarriba i @Joan_VdG, faig un fil sobre cançons antifeixistes que expliquen que va ser la lluita partisana.
Tothom coneix "Bella Ciao" (per la casa de Paper). Pocs saben que d'aquesta cançó ni ha una versió lligada a les "mondine",treballadores dels camps d'arròs de la Pianura Padana. No és un detall.

Lluita de classe i lluita antifeixista han anat de la mà.

Una altra cançó és "Fischia il vento", basada en Katjuša, una cançó russa. La cantaven els comunistes de les Brigate Garibaldi.
Diu frases meravelloses com "Sabates trencades però s'ha d'anar a conquerir la primavera roja on sorgeix el sol de futur".

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