Thread by @Vecchia_Dentro_

Vabbè, vi racconto la mia esperienza lavorativa a Rimini, in una pensione, fine anni 90. Assunta per il solo mese di agosto come cameriera ai piani. Sveglia alle 6, operativa dalle 7. Stendi i panni, ritira i panni, pulisci le camere (4 piani, eravamo in 2) >>

Aiuta in cucina a preparare il pranzo, prepara la sala, lava i piatti e le pentole, spazza, lava per terra, ri-stendi i panni, ritira i panni. Così fino alle 10 di sera. >>

Nel mentre: una colazione decente ce l'hanno data dopo 1 settimana e la nostra minaccia di dimissioni a ferragosto, così come un pranzo e una cena preparati per noi e non gli avanzi dei tavoli dei clienti. >>

Il proprietario vecchio l'avevamo soprannominato "Pacciani", gli somigliava molto e mentre lavavamo i piatti ci si strusciava dietro, chiedendo se fossimo fidanzate o se avessimo il ciclo.A niente è servito far presente la cosa ai figli (adulti) che gestivano la pensione con lui>

Per non parlare dei continui insulti a noi terroni che non abbiamo voglia di fare un cazzo, insulti anche da parte del cuoco che poraccio, se la sentiva calla evidentemente, come se lavorasse per Cracco. Un giorno ci fermano dei ragazzi ospiti della pensione e ci chiedono: >>

Ma quante ore lavorate? Perché dalle finestre vi vediamo sempre in movimento fino a tarda sera (gli facevamo pena, questo è). Ho resistito due settimane. Io e un'altra ragazza ce ne siamo tornate a casa. Per anni ho trovato insopportabile l'accento romagnolo >>

Ora spero che sia tutto cambiato, ma benedico che ci sia un reddito di cittadinanza che permetta alla gente che (come me ai tempi) ha necessità di sopravvivere di poter evitare di farsi sfruttare.
That's all folks

Ah, avevo rimosso. Ci facevano dormire in una topaia, una stanza che forse era un magazzino (nel senso che c'era roba accatastata ovunque) in cui avevano infilato 4 letti e un bagno stile Trainspotting.