Thread. Senza critica. La nuova destra in Europa e il mito della responsabilità individuale.
Oggi su Il Manifesto. ilmanifesto.it/la-nuova-destr… Qui con contenuti extra, 0/N
Ma quali significati, valori e priorità si associano a questa auto-collocazione? I risultati sono piuttosto interessanti, anche se non sorprendenti, e corrispondono alla tesi centrale dell’ultimo lavoro di Marco D’Eramo, “Dominio”. 2/N
Il neo-liberalismo è diventato – grazie a strategie intenzionali e coordinate di egemonia – la mappa simbolica che permette di navigare nel mondo, il sistema di senso che ordina e gerarchizza bisogni, criteri di giustizia, valori e catene mezzi-fini. 3/N
Successi, fallimenti, esiti, sono nelle mani dei soggetti, del loro impegno individuale, sforzo pro-attivo e intenzionalità. La del progetto individuale è diventata la riserva morale cui le persone attingono per giustificare la propria traiettoria socio-economica. 4/N
Qui sta il cuore del capitalismo neo-liberale, sostiene anche Wendy Brown. La cancellazione di ogni dimensione collettiva della società: dai corpi intermedi, agli spazi comuni e condivisi, alla dimensione politico-associativa delle vita pubblica. 5/N
Sul mercato, i vissuti di chi ce la fa ricalcano quelli dell’individuo “per eccesso”, del vincitore che ritiene di essersi fatto da solo grazie a capacità personali del tutto sganciate dalle risorse collettive e alla portata di tutti. Il nuovo spirito del capitalismo. 6/N
Come ricorda Marco Revelli, promesse che si sono scontrate con la presenza di oligopoli, rendite, bisogni insoddisfatti e mercati “pigliatutto”, complementari alla diffusione del fallimento, della mobilità bloccata e delle aspettative frustrate. 7/N
In questo vuoto di responsabilità collettiva, non stupisce la proliferazione di sentimenti di chiusura verso i processi migratori (56%) e il sostegno all’idea che i benefici di welfare siano goduti da persone che non contribuiscono al suo funzionamento (71%). 8/END
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Povertà, capitalismo, crescita, ambiente. Ripartire dai bisogni.
Un thread. 0/N
La narrazione dominante sostiene che per porre fine alla povertà e raggiungere una vita decente per tutti sia necessario che ogni Paese raggiunga i livelli di PIL pro capite che attualmente caratterizzano i Paesi ad alto reddito.
Non è così:
1/Ntheguardian.com/global-develop…
Inoltre, ciò richiederebbe un aumento della produzione globale che aggraverebbe drammaticamente il dissesto ecologico del pianeta.
Colgo l’occasione di questa risposta dell’Onorevole Calenda per una riflessione. La sua risposta rappresenta, per ragioni che non qui discuto, sia il senso comune che la narrazione pubblica a sostegno della posizione delle classi dirigenti e delle istituzioni europee. 1/N
Intanto il richiamo al fatto che la situazione sia “molto più semplice”. Semplicità che riduce gli attori in campo a due: l’Ucraina e la Russia. Il resto non esiste. Il contesto internazionale, i rapporti di forza, il conflitto per le risorse e così via. 2/N
Poi il riferimento all’agency dei popoli “gli ucraini hanno deciso” e ”Nessuno ha deciso per loro”, come se esistesse un popolo omogeneo capace di “decidere” e non l’azione delle élite e delle istituzioni che agiscono in nome del popolo. Popolo che, in questo come in altri casi, è tutto fuorché omogeneo. 3/N
La ricetta "lacrime e sangue" e no hay plata è già hit parade neoliberale.
Direttori e vice-direttori, presidenti e lobbysti, boldi e boldrini, sono un coro unanime: avremmo bisogno anche noi di un Milei che dica la verità al Paese.
Quale verità? 1/N
Che devono pagare i poveri, che tutto va privatizzato, che lo Stato deve dimagrire.
L'Argentina come specchio dell'Italia.
Vendiamo tutto, meno dipendenti pubblici, meno sanità pubblica, attiviamo l'imprenditorialità che giace nascosta in tutti noi. Ai poveri ci pensa la Chiesa 2/N
In altre parole: AUSTERITA'. La ricetta che ha fallito, riproposta per disciplinare.
Ma se vogliamo ridurre rapidamente il debito pubblico, l'austerità non è un modo particolarmente efficace. A tal fine, è necessaria la crescita economica e l'austerità è essenzialmente contraria alla crescita. 3/N
Cittadinanza, capitalismo e mercato.
Quale rapporto? Un thread 0/N
La dotazione di diritti sociali che ha caratterizzato il modello di cittadinanza del capitalismo organizzato (“fordista-keynesiano” o dei “30 gloriosi”) si basava sull'offerta di beni e servizi finalizzati alla “de-mercificazione” dei bisogni della vita quotidiana. 1/N
La nota classificazione di Esping-Andersen dei "Tre mondi del capitalismo del benessere" (1990) era basata appunto sulla de-mercificazione, vale a dire sulla misura in cui il benessere di un individuo può essere indipendente dal mercato, in particolare in termini di pensioni, indennità di disoccupazione e assicurazione contro i rischi di salute. 2/N
Sono morte due donne a poche ore di distanza nella casa circondariale di Torino.
Nella notte è morta Susan John, una donna di 42 anni, entrata in carcere il 22 luglio dopo una condanna a 10 anni.… twitter.com/i/web/status/1…
Ne scrive @ilpost qui
Dei gravi problemi del carcere di Torino si parla da tempo: chi si occupa dei diritti delle persone in carcere evidenzia da anni come sovraffollamento e strutture fatiscenti creino una situazione degradante e rischiosa sia per i… https://t.co/5FAV2WM84Pilpost.it/2023/08/11/don… twitter.com/i/web/status/1…
@ilpost Oggi su La Stampa, Mauro Palma dice quel che c’è da dire: non sono decessi per cause naturali! Ci sono precise responsabilità che vanno accertate. @AntigoneOnlus e di nuovo @garantedetenTo e anche @GiannaPentenero assessora comune di Torino. 3/N
Nel caso francese, le ricerche ci dicono che l’emergere di una geografia del malcontento non si sovrappone in modo meccanico al voto populista. I gilet gialli non devono essere confusi con i sostenitori dei partiti populisti e si differenziano da questi ultimi anche in rapporto… twitter.com/i/web/status/1…
Una ricerca empirica del 2023 mostra che nel nostro Paese la riduzione dei servizi pubblici locali (sanità, scuola, trasporti) ha aumentato i voti per i partiti di estrema destra e le preoccupazioni per l’immigrazione. Il micidiale cocktail tra composizione della popolazione… twitter.com/i/web/status/1…