Lauro Farioli morì per un raffica di mitra.
Marino Serri morì mentre cercava di aiutare il ragazzo.
Ovidio Franchi fu ucciso perché voleva far passare un’ambulanza.
Emilio Reverberi, fu pure falciato da una raffica di mitra.
E poi lui.
Afro Tondelli fu ucciso da un poliziotto che estrasse la pistola, si inginocchiò per prendere bene la mira, e fece fuoco.
Pericolosi terroristi?
No.
Erano operai, un pastore, tre di loro ex partigiani che erano sopravvissuti alle pallottole dei fascisti e nazisti.
E dunque?
Fu colpa del clima dicono.
Un clima di tensione, di lotta in una terra che non per niente fu chiamata “il triangolo della morte”.
20 anni di soprusi e delitti fascisti.
Miglia di morti per mano dei nazisti e della milizia RSI.
Poi il “perdono, la pacificazione”.
Non funzionò.
Partirono le vendette contro chi si era macchiato di delitti orribili ed era stato “perdonato” dallo Stato.
Occhio per occhio, dente per dente.
Quando sembrava finita arrivò il governo Tambroni, ma la DC ebbe bisogno dei voti dell’MSI, il partito del “perdonato” Almirante.
Almirante pensò bene di indire il convegno annuale a Genova, una città che ancora portava i segni delle stragi fasciste, medaglia d’oro per la Resistenza.
Fu l’avvio delle proteste, gli antifascisti di tutta Italia si mobilitarono.
E il governo che fece?
Dispose il divieto di assembramenti, un po’ come tentò di fare Salvini contro gli scioperi e le manifestazioni.
Però solo a Reggio Emilia in 20.000 si presentarono in piazza, 300 operai delle Officine Meccaniche Reggiane si riunirono vicino al Monumento ai Caduti.
Cantavano.
Canzoni partigiane, canzoni di lotta, Bella Ciao.
E non erano figli di papà viziati con il Rolex, non erano drogati dei centri sociali.
Arrivò la Polizia, il governo aveva utilizzato l’uso delle armi per questioni di sicurezza.
Prima gli idranti, poi i mitra.
Oltre alle 5 vittime di Reggio Emilia ci furono altri 6 morti in altre città. E centinaia di feriti.
Si era sull’orlo di una guerra civile.
Finì che il 19 Luglio del 1960 il governo Tambroni si dimise.
Quel giorno sembrò definitiva la messa al bando della destra neofascista.
Grazie al sacrificio di 11 persone pochi giorni prima, il 7 Luglio.
Purtroppo non è andata così, e per quelle morti nessuno ha mai pagato.
E fu l’inizio di 20 anni di tragedie.
Fu un pullulare di movimenti di estrema destra e di estrema sinistra, che diede il via ad una serie di omicidi, stragi, delitti e vendette.
Gli anni di piombo.
Una scia di sangue di cui ancora si parla nei tribunali.
Il processo per quei fatti di Reggio Emilia si svolse nel 1964 e portò alla piena assoluzione del vicequestore Giulio Cafari Panico, a capo della polizia il 7 luglio, dell’agente Orlando Celani, accusato di aver assassinato Tondelli.
Fatti accaduti 61 anni fa, ma scommetto che nessun studente da allora ne ha mai trovato traccia nei libri di storia.
Troppo poco tempo per un giudizio storico? No.
Forse dovremmo studiare un po’ meno le oche del Campidoglio ed un po’ di più la storia recente.
Parere mio eh…

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Jun 26
Non è vero che sotto il fascismo non si votava più: il 24 marzo del 1929, al termine della legislatura, gli italiani andarono di nuovo alle urne.
La scheda era quella nella foto, la lista dei parlamentari era stata fatta dal Consiglio del PNF
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Si poteva solo dire se si era d’accordo o no.
Tutto molto bello vero?
Vinse il SI con il 98%.
Nel ‘34 idem, il SI vinse con il 99,85%.
Nel ‘39 le camere furono sciolte e il PNF nominò direttamente i parlamentari.
Palazzo Braschi Roma 1934
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L’esclusione dal voto delle donne, l’esclusione di chi non apparteneva a certe categorie o pagava almeno 100 Lire di tasse, la propaganda martellante e le intimidazioni ai seggi, oltre ai brogli, resero possibile questo successo elettorale.
Palazzo Tenta, Bagnoli Irpino 1929.
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Read 5 tweets
Jun 2
Salvini chiude il comizio a Milano con ‘Generale’ di De Gregori in omaggio a Vannacci.
La mia prima reazione è stata pensare che siamo veramente al livello da bambini dell’asilo.
Risultato?
Tutti i presidenti di Regione, Zaia per primo, incazzati.
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Alla domanda a Zaia se ha salutato Vannacci la risposta è stata: “Mia madre mi ha insegnato che per educazione bisogna salutare tutti”.
Inoltre come al solito Salvini dimostra di non capire nulla.
Lui vuole ripristinare il servizio di leva e la canzone dice il contrario.
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Infatti è un testo autobiografico in cui racconta della felicità nel tornare alla vita normale di un militare che ha passato le notti (crucche e assassine) a fare guardie inutili.
Non solo.
È un testo polemico anche contro le idee che piacciono a Meloni.
Infatti le parole…
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Read 4 tweets
Mar 25
In Tajkistan negli ultimi 30 anni molti cittadini hanno preso il passaporto russo, principalmente per motivi di lavoro essendo il paese retto da una dittatura che governa da 32 anni.
È fra i più poveri del mondo e lo stipendio dei pochi lavoratori si aggira sui 100$.
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Fino al 2102 i lavoratori tagiki all’estero erano circa 1 milione e mezzo su una popolazione di 7 milioni di abitanti, alcuni in Uzbekistan e persino in Corea, ma la stragrande maggioranza in Russia.
Fino al ‘92 il Tajikistan era invece una regione fiorente, sotto l’URSS.
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Da qui il desiderio di molti abitanti di ritornare sotto l’ombrello russo, anche perché i servizi sociali sono allo sbando, e anche in questi giorni in molte zone del paese l’elettricità è razionata.
Putin prima della guerra con Kuev visitava il paese 5-6 volte all’anno.
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Read 20 tweets
Mar 6
Era il 1948, migliaia di ebrei stavano arrivando a Tel Aviv, da tutto il mondo.
È l’anno in cui l’esercito israeliano ha cominciato ad occupare i villaggi della Palestina, dove famiglie arabe vivevano lì da 40 generazioni.
Il campo profughi di Jenin, aperto nel ‘53.
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Vecchi, donne e bambini vivevano in tende, inviate da Giordania, Iraq e altri paesi arabi.
Aspettando di tornare ai loro campi, alle loro case.
Dopo il Luglio ‘48 seppero che il mediatore svedese delle Nazioni Unite, il conte Folke Bernadotte sosteneva una tesi:
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“Sarebbe un'offesa ai principi elementari della giustizia se a queste innocenti vittime del conflitto fosse negato il diritto di tornare alle loro case, mentre gli immigrati ebrei continuano a entrare in Palestina…
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Read 10 tweets
Nov 23, 2023
Mia mamma aveva una zia di Rovigo: il fratello era il classico agricoltore ricco, padre padrone assoluto in casa. Nessuno poteva toccare il cibo a tavola finché lui non distribuiva le pietanze.
1/n
Nell’andare a bordelli si è preso la sifilide, l’ha passata alla moglie, e due suoi figli hanno avuto problemi mentali. La zia di mia mamma passava mesi a casa nostra negli anni ‘60 perché non poteva sopportare il clima: botte, soprusi e un clima infernale.
2/n
Il modello di famiglia patriarcale era diffuso ai tempi in cui le occupazioni principali erano agricoltura e allevamento: famiglie numerose=braccia da lavoro, donne relegate in casa a sfornare figli. Poi è arrivata l’industrializzazione e con essa l’emancipazione femminile.
3/n
Read 7 tweets
Sep 14, 2023
Vi racconto un’esperienza vissuta in Bielorussia.
Mi chiamano per una consulenza in una grande fabbrica tessile vicino a Minsk: esporta in Russia, in Asia Centrale e nei paesi dell’Est.
Visito la fabbrica, faccio alcune domande e mi trovo davanti ad una situazione strana. ⬇️
Considerato il numero di macchine di tessitura presenti vedo che nel reparto di cucitura c’era un numero di macchine superiore di 4-5 volte al reale fabbisogno, l’80% erano ferme.
La fabbrica è in mano ad una cerchia di personaggi vicini al Presidente, classico schema russo.⬇️
Praticamente i ‘gestori’ di questo impianto avevano comperato inutilmente macchinari per 1 Mil di euro in più, facile immaginare il perché.
Nonostante ciò la fabbrica lavora ed esporta, principalmente perché lo stipendio base è attorno ai 300$, quello medio 500$.
⬇️
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