Le pressioni e la delegittimazione che il dottor De Donno ha subito in questi mesi sono inaccettabili. Inspiegabili nell'ottica di una corretta e libera informazione sanitaria. Non si può dimenticare.
Le pressioni. Cercare De Donno sui motori di ricerca mette i brividi.
"Della cura al plasma si è iniziato a parlare ad aprile 2020, a inizio pandemia, e in Italia uno dei più convinti sostenitori di questa possibile terapia è stato il leader della Lega, Matteo Salvini."
"Panico tra i sostenitori del medico che gridano alla censura, ma in realtà il social network agisce in questo modo su migliaia di pagine."
"Chi ha contratto il virus, lo ha combattuto e lo ha sconfitto può compiere un gesto di grande altruismo: un gesto di vita che parte dalla sofferenza vissuta e che sfocia nella volontà di contribuire ad alleviare il dolore di chi è malato di Covid-19." sanmatteo.org/site/home/tutt…
"Il plasma iperimmune è democratico. Del popolo. Per il popolo."
Leggendo alcuni commenti, credo sia doveroso esplicitare: questo thread è nato da una semplice ricerca fatta su Twitter e su Google e vuole essere uno spunto di riflessione. In primis per noi giornalisti, perché senza deontologia e umanità non si può fare buona cronaca.
La tragedia dovrebbe portarci attorno a un tavolo per discutere di informazione sanitaria. Per guardare, con onestà, alle scelte editoriali fatte negli ultimi 2 anni: si è riusciti sempre a tutelare il lettore? A fornirgli gli strumenti per una scelta libera e informata?
Deontologia, umanità, responsabilità. Ma basta odio. L'odio cresce dove manca la verità, si nutre di ipocrisie e alla fine, quando implode, rende tutti prigionieri. Facciamo nostro l'invito di Irina Ratushinskaja: "Non dovrete mai permettervi di odiare".
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