Sono passati quasi tre anni dalla bufera di vento che ha flagellato le montagne del Trentino e del Bellunese, era Ottobre del 2018.
Come siamo messi?
(Parlo dei boschi che conosco, nel basso Trentino a confine con VI).
Male.
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Il primo anno hanno liberato poco nulla, solo i tronchi vicino alle strade. Poi è cominciata la decimazione. Sì, perché se parlavano di 5 Mil di piante penso che ne abbiano già portate via 3-4 volte tante.
Piante sane, che erano rimaste in piedi.
Perché?
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Perché il primo anno il costo della legna era crollato, ce n’era talmente tanta che era sceso a 15-20 € al MC, adesso è tornato ai livelli di prima, 60-70 € al MC, se non di più.
Non solo legna da costruzione o mobili, ma cortecce da giardino, e pellet per le stufe.
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Qui c’erano tratti di bosco dove si era salvato più del 50% delle piante: completamente rasi al suolo oggi sono distese di pietra.
Ancora a Pasqua 2021 avevo detto “Dai che questo posto si è salvato, è ancora intatto”: ora è sparito, deserto assoluto.
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Ma la cosa che mi fa incazzare è che tirano fuori solo il tronco, la parte più pregiata: la base ed i rami li abbandonano lì, tanto che non riesci neanche più a passeggiare.
Alcuni ( chissà a chi…) dice che fa bene al bosco.
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No, ho letto vari articoli in cui spiegano che se c’è troppa legna in decomposizione si sviluppa una miriade di batteri, microrganismi e parassiti, che vanno poi ad intaccare le piante sane.
Ricordo che i boschi di 50 anni fa erano come giardini, i vecchi portavano via tutto.
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Ma tutte le piante sane tagliate qualcuno (la forestale) le ha segnate? Controllano le squadre di operai che da due anni incessantemente accumulano montagne enormi di legna?
Di queste cataste qui ce ne sono ovunque, come spariscono due settimane dopo ritornano uguali.
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Fra l’altro sono furbi, ci sono ancora un po’ di tronchi a terra di tre anni fa, se li tengono da conto per continuare lo scempio.
Altro problema sono i cingolati che usano… hanno riempito i boschi di autostrade.
Questa era una costina in cui 1 o 2 porcini li trovavo sempre.
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Ci vorranno trent’anni perché i boschi ritornino come erano.
Anzi no, chissà quante violente tempeste di vento arriveranno nei prossimi anni.
E quante Mil di tonnellate di pellet il mercato vorrà.
E chissà se ci saranno controllori su chi deve controllare.
Il circolo vizioso.
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Un’ultima cosa mi rattrista: hanno fatto persino un reality sulle squadre di boscaioli… tutto diventa spettacolo ormai, anche l’abbattimento di piante stupende.
Non riesco a guardarlo.
“L’oro di legno” si chiama.
Appunto.
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Il filo di Arianna.
Il vittimismo fa parte essenziale di una cultura populista, basti pensare al successo elettorale dei primi grillini ottenuto con la promessa di eliminare i privilegi dei politici e di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. 1/n
Chiaramente era un inganno, tutta fuffa e propaganda, i privilegi i grillini se li sono tenuti ben stretti.
Promettere e non mantenere.
Per questo parlo del filo di Arianna, la più fidata consigliera della sorella: promesse fatte in campagna elettorale e poi mai mantenute.
2/n
E il filo di oggi è lo stesso di un rotolo dipanato per la prima volta durante la marcia su Roma del ‘22.
Sì, perché il più famigerato soggetto populista risponde al nome di Benito Mussolini, responsabile del periodo più nero e tragico dell’Italia.
3/n
Vannacci fonda un nuovo movimento politico, si chiamerà ' "NOI CON VANNACCI".
Programma?
"I miei amici camerati ex militari faranno quello che devono fare.”
Si è forse messo in testa di imitare Borghese?
Nel 1970 il neofascista Junio Valerio Borghese tentò un colpo di Stato⬇️
Borghese era stato il comandante della X Flottiglia MAS dal 1º maggio 1943 e dopo l'8 settembre 1943 con il proprio reparto aderì alla RSI.
Fondò in seguito il Fronte Nazionale che addestrava gruppi clandestini armati, supportati da settori delle Forze Armate.⬇️
Il piano prevedeva un’azione armata simultanea che avrebbe occupato diversi ministeri, la RAI e tutte le fonti di informazione. All’azione sarebbe seguito un proclama ritrovato fra le carte di Borghese. ⬇️
Non è vero che sotto il fascismo non si votava più: il 24 marzo del 1929, al termine della legislatura, gli italiani andarono di nuovo alle urne.
La scheda era quella nella foto, la lista dei parlamentari era stata fatta dal Consiglio del PNF 1/4
Si poteva solo dire se si era d’accordo o no.
Tutto molto bello vero?
Vinse il SI con il 98%.
Nel ‘34 idem, il SI vinse con il 99,85%.
Nel ‘39 le camere furono sciolte e il PNF nominò direttamente i parlamentari.
Palazzo Braschi Roma 1934 2/4
L’esclusione dal voto delle donne, l’esclusione di chi non apparteneva a certe categorie o pagava almeno 100 Lire di tasse, la propaganda martellante e le intimidazioni ai seggi, oltre ai brogli, resero possibile questo successo elettorale.
Palazzo Tenta, Bagnoli Irpino 1929. 3/4
Salvini chiude il comizio a Milano con ‘Generale’ di De Gregori in omaggio a Vannacci.
La mia prima reazione è stata pensare che siamo veramente al livello da bambini dell’asilo.
Risultato?
Tutti i presidenti di Regione, Zaia per primo, incazzati.
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Alla domanda a Zaia se ha salutato Vannacci la risposta è stata: “Mia madre mi ha insegnato che per educazione bisogna salutare tutti”.
Inoltre come al solito Salvini dimostra di non capire nulla.
Lui vuole ripristinare il servizio di leva e la canzone dice il contrario.
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Infatti è un testo autobiografico in cui racconta della felicità nel tornare alla vita normale di un militare che ha passato le notti (crucche e assassine) a fare guardie inutili.
Non solo.
È un testo polemico anche contro le idee che piacciono a Meloni.
Infatti le parole…
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In Tajkistan negli ultimi 30 anni molti cittadini hanno preso il passaporto russo, principalmente per motivi di lavoro essendo il paese retto da una dittatura che governa da 32 anni.
È fra i più poveri del mondo e lo stipendio dei pochi lavoratori si aggira sui 100$. 1/n
Fino al 2102 i lavoratori tagiki all’estero erano circa 1 milione e mezzo su una popolazione di 7 milioni di abitanti, alcuni in Uzbekistan e persino in Corea, ma la stragrande maggioranza in Russia.
Fino al ‘92 il Tajikistan era invece una regione fiorente, sotto l’URSS.
2/n
Da qui il desiderio di molti abitanti di ritornare sotto l’ombrello russo, anche perché i servizi sociali sono allo sbando, e anche in questi giorni in molte zone del paese l’elettricità è razionata.
Putin prima della guerra con Kuev visitava il paese 5-6 volte all’anno. 3/n
Era il 1948, migliaia di ebrei stavano arrivando a Tel Aviv, da tutto il mondo.
È l’anno in cui l’esercito israeliano ha cominciato ad occupare i villaggi della Palestina, dove famiglie arabe vivevano lì da 40 generazioni.
Il campo profughi di Jenin, aperto nel ‘53. 1/n
Vecchi, donne e bambini vivevano in tende, inviate da Giordania, Iraq e altri paesi arabi.
Aspettando di tornare ai loro campi, alle loro case.
Dopo il Luglio ‘48 seppero che il mediatore svedese delle Nazioni Unite, il conte Folke Bernadotte sosteneva una tesi: 2/n
“Sarebbe un'offesa ai principi elementari della giustizia se a queste innocenti vittime del conflitto fosse negato il diritto di tornare alle loro case, mentre gli immigrati ebrei continuano a entrare in Palestina…
3/n