In radio ho sentito una pubblicità agghiacciante per un DPO. Quanti ci cascheranno? Quanti danni farà questa cosa?
Ovviamente, riguarda il GREEN PASS: verifica il GP dei lavoratori in cloud. Ammiccante!
Prima forse è meglio capire bene di cosa si tratta: 1/n
Il produttore non si presenta bene. Sito ingolfato di tracker (4), dei peggiori, cookie di terze parti, addirittura un keylogger (Yandex) e, ovviamente, nessun avviso e nessun consenso chiesto al visitatore. Decisamente in violazione del GDPR.
Con il cookie banner c'è una chicca: se non accetti i cookies, ti butta fuori e ti manda su google. Ovviamente è una formalità perchè i cookies sono attivi ben prima della comparsa del banner
Aprendo l'informativa campeggia una frase che spiega tutto. Vi credo, è sicuramente così
Il resto dell'informativa è fatiscente, non dice nulla di ciò che dovrebbe e quel poco che dice continente grossolani errori.
Non partiamo bene. Io non darei il mio GP ad un'azienda che si presenta violando il GDPR... e non darei nemmeno quello dei miei lavoratori.
Comunque..
VENIAMO AL PRODOTTO... Nessun header di sicurezza nel codice HTML.
Cookie di terze parti ma, almeno, è più pulito del sito principale. Il cookie banner non funziona perchè non disabilità l'analytics... transeat, non è a norma ma non è grave.
L'AZIENDA deve creare l'anagrafica dei lavoratori (con una miriade di dati non necessari (alla faccia del principio di minimizzazione) che, a loro volta, devono caricare il proprio QRCode.
CARICARE IL QRCODE? Trasalisco.
"Può farlo solo il lavoratore" e vorrei ben vedere!
Ottimo, quindi significa che IL TITOLARE HA GENERATO UN ARCHIVIO DEI QRCODE. E' vietato dalla legge sul controllo dei GP e dal GDPR oltre che ribadito dal Garante.
Non è tutto. C'è lo storico delle verifiche! Qui mi taccio per non diventare scurrile ma è una follia per un DPO
Poi si trova un'altra chicca: "Per garantire la compliance con le direttive del garante, l’immagine viene distrutta automaticamente contestualmente alla registrazione dell’esito della verifica."
Garantire la compliance con le direttive del garante???
Il lavoratore, come minimo, dovrebbe poter dire NO GRAZIE (opposizione) all'uso di questo sistema e richiedere una verifica ordinaria, ma dubito che verrebbe interpellato.
Mi incuriosisce l'idea di QUALE BASE DI LEGITTIMAZIONE potrà mai indicare l'azienda.
Nota tecnica: le spiegazioni date dal produttore per ammantare di legalità questo tool sono risibili.
C'è un database contenente i QRCode, voluto dal Titolare, viola il GDPR in troppi modi per stare in un tweet.
Se non fosse chiaro: LA RESPONSABILITA' DELLE VIOLAZIONI IN MATERIA DI PRIVACY E' DELL'AZIENDA CHE USA QUESTO SISTEMA!
Piuttosto, io preferirei mille volte non fare alcun controllo sul G.P. e prendermi una (eventuale) sanzione amministrativa. Non c'è paragone.
Consiglio per il produttore: contattate un DPO e in fretta, ce ne sono molti a spasso.
Consiglio per le aziende: lo avete acquistato? Buona fortuna! (ditelo al DPO)
Consiglio per i lavoratori: se vi chiedono di caricare il vostro QRCode o GP da qualche parte, non fatelo. MAI.
...Però il logo è bello.
Per la serie “la risposta ad una domanda che nessuno ha mai posto”:
Perché dovrei verificare centralmente il Green pass di lavoratori che non entrano nei luoghi di lavoro? La legge non chiede questo. E se ho più sedi, non è più semplice delegare al controllo altri lavoratori?
Avevo la sensazione di aver dimenticato qualcosa...
eh, si.
L'esempio di caricamento illustra un green pass completo, non un QRCode.
Questo è molto molto brutto poichè, oltre al QRCodce, che è l'unica cosa che serve per la verifica, si trattano TUTTI i dati sanitari.
forse, tutto ciò, è un grande equivoco: forse è solo UN SITO HCE VUOLE FARE DELLE COSE e altra gente, non so bene chi, ne poi ne farà altre.
E io dovrei acconsentire? Ma certo, perchè no.
Non è noto, oltre alla grammatica, che la base di legittimazione sia il Contratto?
Ribadisco il consiglio per gli sviluppatori: contattate un DPO.
Dopo i tweet, qualche cambiamento c'è stato, tuttavia non va nella direzione giusta:
L'informativa privacy NON SI ACCETTA. Ma proprio no! Non chiedetelo.
Il titolare deve dare l'informativa, l'utente la riceve.
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Ho trovato un’altra puttanata nel piracy shield.
Le recenti modifiche (denuncia di sospetto uso illecito per vpn ecc) prevede, in aggiunta alla sanzione penale, l’applicazione dell’art 24bis della legge 231.
Peccato che…
…che l’articolo 24bis abbia al suo interno tre commi, tre fattispecie differenti con sanzioni differenti. Quindi non è possibile applicare la 231 per indeterminatezza del richiamo.
Inoltre…
Inoltre la norma sul piracy shield non può richiamare l’applicazione della
231 così. Sarebbe stato necessario un atto di modifica del testo della
231 e dell’art 24bis in modo da includere lì la violazione dell’obbligo di segnalazione come reato presupposto.
Ciò che sta succedendo all’FSE deve essere visto alla luce di modifiche al codice privacy apportate dal decreto “capienze” che ha lasciato mano libera allaPA sui dati.
L’ entusiasmo dovuto alla disponibilità di dati personali ha portato la p.a. su un terreno minato
Eccoti uno dei primi effetti del trattamento illecito in ambito sanitario conseguente alle finalità non sanitarie dell’uso dei dati, favorito, anzi, incoraggiato dal decreto capienze:
Eccolo li, il weekend che evapora.
l'@EU_EDPB (il Garante dei Garanti) ha appena appena pubblicato i risultati del lavoro della #TASKFORCE su @ChatGPTapp
Cose c'è scritto? Cosa ha deciso?
Beh, parecchia roba di cui discutere.
... alcune prime note:
SCRAPING (aver sgrafignato ogni cosa esistente sul web):
il rapporto riconosce che OpenAI si basa su un interesse legittimo per raccogliere ed elaborare i dati personali per addestrare ChatGPT
BOOM!
Lo scraping per addestrare ChatGPT sotto l'interesse legittimo potrebbe essere possibile se vengono utilizzate misure tecniche per mitigare il rischio.
Purtroppo mancano all'appello le misure di TRASPARENZA e quelle a tutela dei singoli INTERESSATI
@mmattana @signorina37H @sonoclaudio Sì l’ho spiegato più volte anche in modo abbastanza diffuso. Se cerchi nei tweet precedenti lo trovi di sicuro
Comunque in sintesi: …
@mmattana @signorina37H @sonoclaudio 1) L’informativa privacy proposta non risponde ai requisiti previsti dal GDP R non associa correttamente e chiaramente finalità basi di legittimazione e tempo di trattamento
@mmattana @signorina37H @sonoclaudio 2) per accedere all’informativa è necessario sorbirsi dei Tracker, la pagina dovrebbe essere priva di tecnologie per le quali è necessario un consenso
l’informativa dovrebbe essere resa in modo preventivo rispetto al trattamento
Ogni anno torna, Sanremo. Personalmente mi coinvolge quasi quanto il campionato di calcio, vale a dire meno di niente, però torna anche @FantaSanremo e questo mi interessa poichè mille mila persone lo usano e condividono dati personali.
🧵🧵🧵lungo
L’anno scorso ho cercato di dare una mano segnalando una serie di stupidaggini
Mi sarei immaginato una gestione scintillante e perfettamente compliant.
sono stato troppo ottimista.
Con alma e dall'inizio:
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Entriamo nel sito e troviamo un bel cookie banner.
Male
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Oggi provo a dare una mano al comune di #Bormio che pare avere un #QualifiedDPO. Magari sta sciando ma io lo disturberei al telefono... tano per evitare figuracce e violazioni di legge.
Parliamo di #PRIVACY, #GDPR, #Cartelli, #QRCode e #videosorveglianza urbana.
🧵 1/
Partiamo dai cartelli in giro per il paese. Utili, magari un po' "burocratesi" ma capisco che questo sia il linguaggio dei burocrati.
Però, c'è un problema: il QRCode !
Sembra una cosa bella e utile ma è fatto male, molto male.
Il QR punta ad un servizio esterno...
2/
punta ad un provider che fa ANALYTICS del traffico.
Forse vi è sfuggito ma questo trattamento richiede:
1 informativa preventiva (che non c'è)
2 consenso (che non chiedete)
3 una alternativa (che manco vi sognate)
Grandioso, peggio di così solo un calcio nelle balle.